Avrei voluto iniziare questo articolo con un bello slogan: "ci stanno portando via il calcio". Sottolineato, come lo slogan tempo addietro che recava "ci stanno portando via il Natale con la storiella del Covid". Invece non inizio così, anzi voglio portare all'attenzione di tutti le parole di molti campionissimi e il ritornello è sempre lo stesso, stanno rovinando il calcio togliendo via la meritocrazia, creando un calcio per pochi, si stanno facendo la loro lega e altri mille ritornelli che starnazzano da oramai alcuni giorni.
La domanda principale è: ma davvero ci stanno portando via il calcio che tanto amiamo? Oppure il calcio di cui parliamo, di cui tanto si narra, quello del clamoroso al Cibali, quello in cui tutti noi crediamo è sparito da tempo. Io sono dell'idea che il calcio è finito nel momento in cui abbiamo deciso che le squadre di calcio non dovevano essere più associazioni sportive ma delle vere e proprie aziende. Riavvolgiamo il nastro, quando è venuto meno il calcio fatto di passione e di quel romanticismo che non c'è più? Io fisso la data X nel momento in cui si è deciso di invitare imprenditori che non si sono fatti scrupoli a spendere e spandere senza un limite, quando magnati russi e arabi sono arrivati, in particolare quando Chelsea e Manchester City sono stati acquistati, ecco lì secondo me c'è stata una spaccatura, il calcio si è modernizzato in peggio per alcuni fattori e in meglio per altri fattori, come tutte le cose ci sono pro e contro.
Nel 2004 Abramovic compra il Chelsea per una cifra mai spesa fino a quel momento in Inghilterra, quattro anni dopo arriva l'azienda di investimento chiamata Abu Dhabi United Group, sapete per cosa è stata acquistata il Manchester City? Per un motivo semplice semplice, perché al magnate alla sua guida serviva un mezzo per promuovere un'azienda aerea l'Etihad Airways. Inutile che vi spiego che Abramovic spese in calciomercato  all'inizio circa 100 milioni di sterline, poi ne spese 160 milioni di euro la stagione successiva senza fermarsi e arrivando al 20/21 con una media di spesa sul mercato di 100 milioni di euro all'anno. Stessa cosa per l'Abu Dhabi United Group, che arrivò 4 anni più tardi sborsando nel suo primo calciomercato 140 milioni di euro, una follia nel 2008.

Questa lista perché? Non per fare i conti in tasca a queste due Big, perché chi ha i soldi è giusto che li spenda come meglio creda, ma perché ora sembra che queste 12 squadre abbiano fatto un golpe e abbiano in qualche modo rovinato il calcio europeo. In verità il calcio europeo è stato rovinato(?) con l'arrivo di questi magnati, che hanno dato il via ad una rincorsa a chi spendeva di più, PSG con una nuova proprietà araba, gli Spagnoli che piuttosto che rimanere fuori hanno deciso di spendere e spandere indebitandosi con le banche, con i Galaticos, del trio Benzema-Ronaldo-Kaka, il Barcellona di Messi che ha "tradito" l'identità catalana acquistando campioni a prezzi folli.
Quindi è la superlega che distrugge il calcio europeo, la meritocrazia, la passione e il romanticismo? No la superlega è una diretta conseguenza di tutto questo via e vai dei soldi. Il Calcio mondiale è cambiato, le squadre ora sono aziende e i calciatori sono i loro dipendenti, diciamocelo tutti quando un giocatore parte per la nazionale e torna infortunato i proprietari non sono mai contenti, perché sanno che ora un giocatore batte cassa per il suo stipendio, che giochi o non giochi lui vuole il suo stipendio e quindi è già tanto che le big del calcio mondiale non abbiano boicottato le nazionali di calcio. La superlega non è altro che un modo diverso per fare business, le bandiere non esistono più, le favole sono piccole isole che come escono rimangono per qualche anno e poi finiscono nel dimenticatoio venendo sommerse dall'oceano di soldi delle cosi dette big. Non sono favore di una superlega, la trovo la distruzione ma non mi sento di additare le squadre che hanno deciso di fondarla come dei dissidenti, le loro proprietà agiscono solo con un'idea di guadagnare e ridurre al minimo le spese, le dodici Big hanno speso e tanto negli anni passati e ora si trovano con debiti insormontabili, la macchina che hanno nutrito (giocatori e procuratori) con soldi, foraggiando stipendi improponibili e pagando trasferimenti fuori da ogni logica non hanno fatto altro che produrre una nuova idea di far soldi la Superlega, perché il calcio moderno non vive di passione vive di soldi, quelli che molti dimenticano, sono veniale? No sono solo obiettivo, apro il libro del presente e vedo un mondo che si muove grazie ai soldi, la passione non muove nulla. Rido nel leggere le dichiarazioni della Uefa, con Cefferin che urla e strepita, si mette in contatto con gli avvocati per capire come escludere i dodici dissidenti, ma perché lo stesso organo sportivo, che ora viene difeso a spada tratta da tutti compresa la nostra lega, quando doveva agire lo ha fatto male? Mi chiedo il senso di adottare il Fair Play Finanziario che ha indebolito chi era debole e ha spinto oltre il limite chi poteva spendere, io non ho soluzioni non mi metto al di sopra della Uefa, ma un massimo salariale doveva essere messo, Neymar prende qualcosa che non si può calcolare, Mbappè pure, campioni si ma strapagati e senza il senso della misura, ora è vero che il PSG non è dentro la Superliga, ma basta guardare gli stipendi medi del Real Madrid, del Barcellona e di tutte le altre per capire che una squadra di calcio non può sostenerle con le sole entrate degli sponsor, del merchandising o di altre varie, serve qualcosa in più ed ecco che è uscita fuori la Superlega, perché inserire queste dodici e non le altre? Perché queste dodici hanno un seguito nel mondo enorme, il nome delle loro squadre è un marchio e ha un seguito, parliamoci chiaro le curve non sono neanche una virgola del fatturato delle squadre, piuttosto i diritti televisivi sono almeno la metà del fatturato di una squadra di calcio.
Ora immaginatevi una Lega in cui riunisci le squadre con più seguito nel mondo, Pay Tv faranno a gara a chi offre di più per trasmetterle. Eticamente è sbagliato sono d'accordo con voi, i soldi però corrompono tutto, lo corrodono fino all'osso. Personalmente da Milanista perdo la fiducia, mi dispiace vedere come la mia squadra, che ha fatto la storia del calcio europeo vincendo e portando una filosofia, essere esclusa da quella coppa che tanto mi piacerebbe rivedere alzata.
Purtroppo però ho capito che il calcio è diventata un'industria e non puoi fermarla o ti adatti in silenzio o sbraiti e non risolverai nulla, perché se volevi agire, prima dovevi bloccare il problema alla fonte agendo tempestivamente, ora è troppo tardi e il tutto è il naturale corso della storia.
Una sola questione di affari.