Oggi questo articolo ha attratto la mia attenzione: credo che sia una buona idea ma, comunque, doverosa di alcune considerazioni. Innanzitutto ecco il link dell'articolo: http://www.calciomercato.com/news/incontro-segreto-a-londra-i-top-club-della-premier-si-staccano-d-877736 In Italia, Spagna e Germania le squadre da SuperLega sarebbero già sotto gli occhi di tutti. Fa strano, in questo momento, che siano proprio i rappresentanti dei club inglesi ad incontrarsi vista la classifica delle loro squadre quest'anno. Una premier così pazza era da qualche anno che non si vedeva: prima in classifica è una squadra al suo secondo anno in premier che l'anno scorso rischiava la retrocessione; secondo il Tottenham (squadra da Europa League); poi Arsenal e City; ma quelle che stupiscono di più a fronte delle rose e degli investimenti sono lo United (5°), Chelsea (8°) e Liverpool (addirittura 11°). Senza dimenticare che i fanalini di coda sono due club storici della Premier come Newcastle e i Villains. Per la serie: se gli inviti alla SuperLega dovessero essere formulati in base ai risultati sportivi, come avviene per la Champions ora, 3 delle 4 squadre più ricche d'Inghilterra ne sarebbero escluse. Quello che non si capisce bene è proprio la questione degli inviti: da quello che c'è scritto nell'articolo sembrerebbe che i parametri principali siano sintetizzabili in fatturato, blasone e bacino di utenza (tre componenti che di solito vanno di pari passo ma, a volte, non coincidono con i risultati, vedi in Inghilterra come ho scritto sopra e in Italia con Milan e Inter). Ora, nell'ottica di promuovere questa SuperLega come prodotto questi parametri sono sicuramente i più validi perchè, ad esempio, un Manchester United perdente porta comunque maggiore visibilità e introiti di un Leicester vincente. Non ci vuole un genio a capire che una Lega formata solo da top club sarebbe appetibile per ogni tifoso di calcio, anche per quelli che non tifano direttamente per quelle squadre. Dall'altro lato la forbice tra club più ricchi e più "poveri" si sta già allargando con l'odierna Champions e, con una SuperLega del genere, questo scarto non potrebbe che aumentare. Da un punto di vista economico, quindi, rappresenterebbe un'occasione per i top club per consolidare il loro status e far crescere l'appeal del football europeo in tutto il mondo ma, contemporaneamente, dal punto di vista sportivo non si può parlare di un sistema paritario perchè garantirebbe vantaggi che esulano dalla vocazione che il calcio, in quanto sport, dovrebbe avere. Non voglio essere ipocrita, il volume di affari che ruota intorno ai diritti Tv ha già raggiunto proporzioni tali per giustificare il passaggio da semplice "sport" a "prodotto mediatico" e non è certo una novità di oggi; ma la questione degli inviti strutturata in questo modo sarebbe puro lobbismo. Una possibile soluzione che potrebbe accontentare anche club di dimensioni più contenute, potrebbe essere la creazione di più divisioni di questa SuperLega (con rispettive promozioni e retrocessioni) a cui possano prendere parte anche tutte le squadre che verrebbero altrimenti scartate; non solo quelle che partecipano all'attuale Europa League, ma anche squadre più piccole ma comunque importanti come potrebbero essere in Italia Genoa, Samp, Bologna, Udinese, Torino e persino Sassuolo ed Empoli di questi ultimi anni. Ne risulterebbe un'offerta Tv più ricca e la possibilità per le squadre che raggiungono determinati meriti sportivi di vedersi riconosciuti gli sforzi. Inoltre, per promuovere le divisioni minori sarebbe utile guardare oltreoceano e creare eventi come ad esempio l'NBA All Star Game nel basket (https://it.wikipedia.org/wiki/NBA_All-Star_Game). Insomma, credo che la via della SuperLega sia quella giusta ma la strada da fare sia ancora lunga.