Scenario inedito (per la prima volta non al Bernabeu) e pioggia non fermano lo spettacolo del Clasico. E che spettacolo! Finisce 2-1 per il Real Madrid. Ma è solo il finale. Nel mezzo, la dialettica: le verticalizzazioni del Real contro la manovra del Barca; la magia: il tacco di Benzema; l’equilibrio: 1 tempo e 2 legni per parte; la statistica: Messi che contro i Blancos non segna da 7 partite; il destino: la traversa al 94’ che nega il pareggio ai blaugrana.

Un Real letale. Si gioca nell’impianto di Valdebebas, la dependance del Madrid, ma anche senza el medio escénico (“paura del palcoscenico”) del Bernabeu, la squadra di Zidane mette i brividi: primo tempo dominato e ripresa portata a casa con la consueta solidità (e un pizzico di fortuna nel finale). Zidane a sorpresa schiera Valverde al posto di Asensio (reduce da 4 segnature nelle ultime 4 partite). Ed è l’uruguagio a propiziare il vantaggio al 13’ con un coast-to coast a tutta velocità e lo scarico su Vasquez che serve Benzema sul primo palo: ci pensa il francese a impreziosire la già meravigliosa azione con un passo di danza, un tacco sublime che fa 1-0. Velocità e verticalizzazioni sono la cifra dei Blancos che, sull’ennesima ripartenza affidata ad un’inarrestabile Vinicius, si guadagnano una punizione dal limite: il tiro di Kroos si trasforma in gol dopo la doppia sciagurata deviazione di Dest e Jordi Alba. Alla mezz’ora è già 2-0 Real. Il Barça accusa e il Real prova ad affondare il colpo del ko: contropiede micidiale di Vinicius, scarico su Valverde che meriterebbe la gioia personale, ma il palo gli dice no.

Un Barça mai domo. Il primo tempo è appannaggio dei Blancos, ma Leo Messi non ci sta. E allo scadere del 45’ suona la carica: da calcio d’angolo mira la porta e per poco non ne viene fuori la seconda magia della serata, ma la traversa grazia Curtois. Nella ripresa la furia del Barça si abbatte sui Blancos, come la pioggia che comincia a sferzare Madrid. Solita manovra avvolgente che parte da Messi, scarico a sinistra su Jordi Alba, cross al bacio, magnifica intuizione di Griezmann che in area lascia passare per il tocco (non bello, ma efficace) di Mingueza, esordio in un Clasico bagnato dal gol. Il canterano sfiora la storica doppietta dieci minuti dopo quando, su delizioso controllo a seguire di Messi e successiva apertura di Sergi Roberto, spara sul secondo palo ma non centra la porta. Nonostante il forcing del Barça, il Real resiste e quando può riparte (vedi palo di Vinicius al 62’). A dieci minuti dalla fine le telecamere inquadrano Leo Messi che, sotto la pioggia battente, trema visibilmente. È la resa del Barça? Non scherziamo! Il Capitano cambia maglia e sotto maglia ormai fradice e riparte. Con lui anche la squadra che ci prova fino all’ultima azione: Messi dalla linea di centrocampo mira e centra la testa di Langlet, sponda sul subentrato Moriba che stoppa di petto e da pochi passi scarica al volo contro la traversa. Finisce qui. Il Barça deve arrendersi, ma lo fa con onore.
Nel confronto tra il verticalismo del Real e il fraseggio del Barça, ai punti vincono le Merengues. Ma quando si spengono le luci e cala il sipario, negli occhi restano fotogrammi di calcio sublime.

Chiara Saccone