In un calcio legato e immerso, inevitabilmente, nel mondo della finanza, un numero sempre più elevato di holding, gruppi e fondi di investimento finisce con il diventare proprietario di squadre di calcio, contribuendo a rivoluzionare, attraverso la loro politica gestionale, l’industria del pallone che si sta sempre più globalizzando aprendo le “frontiere” verso nuovi “orizzonti” non ancora del tutto esplorati.
Il calcio mondiale si sta evolvendo, i risultati sportivi non sono più l'unico obiettivo da perseguire ma rappresentano soltanto il primo step verso un importante percorso di crescita e sviluppo in grado di coinvolgere anche aspetti extracalcistici. Oggi i grandi fondi d'investimento esteri decidono di entrare a far parte del mondo del calcio con l'obiettivo "ambizioso" di sviluppare la crescita dei loro club attraverso una sostenibilità economico - finanziaria non soltanto utile per tenere sotto controllo l'indice di indebitamento degli stessi ma sopratutto per far aumentare le risorse economiche necessarie alla crescita del brand a livello internazionale. Diverse squadre del nostro campionato stanno intraprendendo questo importante percorso, non a caso le proprietà estere cominciano ad essere sempre più numerose in serie A, ma tra chi ha appena iniziato c'è anche chi da diverso tempo ha già intrapreso questa direzione, come l'Inter del presidente Steven Zhang, figlio, a sua volta, del miliardario cinese, nonché proprietario del gruppo Suning, Jindong Zhang. L'Inter in questi ultimi mesi è stata al centro di numerose voci che la vedrebbero coinvolta in un’imminente cessione del pacchetto azionario di maggioranza da parte del Gruppo Suning per ragioni, soprattutto, di natura economica – finanziaria legate a scadenze, da onorare, nell'arco di un breve periodo. Una situazione, dunque, surreale quella vissuta dai giocatori e dai dirigenti neroazzurri che potrebbe ripercuotersi, negativamente, anche nei risultati sportivi andando incontro verso un nuova stagione fallimentare. Quindi, alla luce di quanto sta accadendo, quali sono le motivazioni che spingerebbero Zhang a cedere l'Inter?
Facciamo un po' di chiarezza e ricostruiamo gli eventi accaduti in questi ultimi mesi in casa nerazzurra.

CHI E’ IL PROPRIETARIO DELL’INTER JINDONH ZHANG?
Per chi non lo conoscesse Zhang Jindong
, al 244° posto della classifica stilata dalla famosa rivista Forbes, è uno degli uomini più ricchi del mondo; oltre ad essere presidente e nello stesso tempo fondatore del Suning Commerce Group conosciuto meglio con il nome di Gruppo Suning. Zhang Jindong è un uomo che è riuscito a costruirsi la sua immensa fortuna da solo, non a caso oggi è uno degli imprenditori più ricchi e importanti della Cina. La sua storia è molto particolare, partito dal nulla quando era molto giovane, dopo gli studi di letteratura, cominciò a lavorare, come operaio, all'interno di una fabbrica di tessuti finchè non decise di andare per la sua strada aprendo una piccola azienda di cui si occupava, personalmente, della vendita e istallazione di condizionatori d’aria. Quando gli enormi sacrifici fatti nel tempo cominciarono a dare i suoi frutti insieme al fratello Zhang Guiping, fondò, nel 1990, una società specializzata nella vendita di elettrodomestici. La scelta fatta dalla famiglia Zhang si rivelò, nel corso degli anni, molto azzeccata infatti in poco tempo, circa 15 anni, riuscì a diventare una grande multinazionale composta da oltre 10 mila dipendenti e con più di 1500 negozi distribuiti per tutta l’Asia. Jindong da grande uomo d’affari e da imprenditore lungimirante, con l’incrementare dei profitti decise di investire parte dei suoi enormi capitali in molti settori diversificando, quindi, in maniera esponenziale il suo giro d’affari. Oggi infatti il Gruppo Suning è una vera e propria Holding Finanziaria, che spazia dal settore degli elettrodomestici a quello delle telecomunicazioni, da quello immobiliare alla fornitura di materie prime e per finire dal commercio al dettaglio alla distribuzione di prodotti per mamme e bambini.
Il Gruppo Suning nel 2004, alla luce della sua grande espansione, è stato quotato in borsa ed inoltre è stata la prima azienda cinese, nel 2013, ad entrare a far parte della Silicon Valley. Zhang, ha una passione smisurata per lo sport e in particolare per il calcio, già proprietario in Cina dello Jangsu, squadra della Superleague Cinese, nel 2016 tramite il Gruppo Suning diventa anche proprietario dell’Inter acquistandone il pacchetto di maggioranza, 68,55%, da Erick Thoir e Massimo Moratti nominando con la carica di presidente il giovane figlio di Jindong, Steven Zhang. Mentre il restante 32% delle quote del club sono di proprietà di un fondo di investimento con sede a Hong Kong che prende il nome di Lionsrock Capital ed è, quindi, il socio di minoranza di Suning.

LE POSSIBILI MOTIVAZIONI DIETRO ALLA CESSIONE
Il Gruppo Suning del presidente Jindong Zhang è in grave difficoltà economica
, anche il grande colosso cinese, come tutto l’intero pianeta, ha risentito dell’enorme crisi economica dovuta alla grave pandemia provocata dal coronavirus, iniziata propriamente in Cina. Il grande gruppo cinese, secondo le stime di autorevoli quotidiani legati all’alta finanza, quest’anno avrebbe subito un calo del fatturato, rispetto agli anni precedenti alla pandemia da coronavirus, del 30% con perdite, da capogiro, di circa 2,5 miliardi euro contribuendo, enormemente, a depauperare anche il grande patrimonio personale posseduto dalla famiglia Zhang, stimato in circa sette miliardi di euro. Una crisi, quindi, di liquidità alla quale il governo cinese non è rimasto certamente impassibile ed è per questo che da Pechino sono arrivate imposizioni ben precise per gli imprenditori cinesi di tutto il mondo affinchè facciano rientrare i propri capitali all’interno del paese asiatico in maniera tale da sostenere l’economia locale nel tentativo di una ripresa sempre più difficile da poter gestire. Chiaramente la linea dura, imposta dal governo cinese, ha finito con il coinvolgere anche il patron dell’Inter Jindong Zhang, tra l’altro membro delegato dell’assemblea del popolo per conto del partito comunista cinese, imponendo di fatto un’austerity per gli investimenti, soprattutto, diretti al mondo del calcio, aprendo di conseguenza una “crisi di liquidità” all’interno della squadra neroazzurra. Le conseguenze, senza una ricapitalizzazione immediata, potrebbero essere pesantissime, infatti non riuscendo per ipotesi a rispettare le scadenze previste per il 31 Marzo e il 30 Giugno, legate agli stipendi dei giocatori ma non solo, i nerazzurri rischierebbero addirittura, l’anno prossimo, l’esclusione dalle Coppe Europee oltre a diversi punti di penalizzazione nel campionato italiano. Una questione, dunque, molto delicata che spiegherebbe anche l’immobilismo avuto nel mercato di Gennaio da parte dell’Inter senza movimenti in uscita e soprattutto in entrata. Quindi le scadenze imminenti impongono al presidente dell’Inter di trovare un acquirente in grado di far ottenere la liquidità necessaria per fronteggiare gli impegni assunti in questi ultimi anni, ovviamente i bilanci in rosso non sono un ottimo biglietto da visita per i possibili acquirenti e il cambio di proprietà richiede del tempo necessario per valutare la cifra congrua che Zhang richiederebbe per cedere la sua squadra.

TRA DUE DILIGENCE E I CONTI DELL'INTER
Non si è parlato d'altro da quando la squadra nerazzurra è stata messa in vendita da Zhang ovvero di una possibile "due diligence" da parte degli acquirenti interessati al pacchetto azionario posseduto dal Gruppo Suning. Ebbene la suddetta operazione rappresenta un'analisi dettagliata della situazione economica, finanziaria e patrimoniale da parte del potenziale acquirente sull'azienda a cui è interessato. Un'operazione utile per far emergere eventuali punti di forza e debolezza, criticità e possibili rischi che possono influire sulla valutazione potenziale della società sul mercato essendo, soprattutto, quotata in borsa. La situazione dell'Inter sotto questo punto di vista non è delle più floride, il gruppo Suning, da quando Zhang ne ha assunto la presidenza dal 2016, ha investito, una cifra vicina ai 750 milioni di euro tra quella impiegata per acquistare l'Inter, la copertura delle perdite e le campagne acquisti. Una cifra "monstre" che dimostra come la famiglia Zhang abbia creduto nel progetto Inter nel corso degli anni, infatti i nerazzurri rappresentano la squadra ad aver investito di più nel calciomercato, dell'ultimo quinquennio, con circa 685 milioni di euro, davanti a Milan e Juve. Chiaramente la pandemia dell'ultimo anno è il netto calo dei ricavi, oltre alla eliminazione anticipata dalle coppe europee, non hanno fatto altro che aumentare la perdita, già esistente, nei bilanci neroazzurri; infatti dai 40 milioni, registrati lo scorso anno, si è passati ai circa 100 di questo, ragion per cui vendere la società a queste condizioni non è affatto semplice. Ma non finisce qui perché Zhang, oltre ai 130 milioni necessari da qui a Giugno per far fronte alle scadenze immediate dell'Inter avrebbe un'altra questione delicata da affrontare ovvero quella relativa ai bond (titoli di debito emessi dall'Inter per gli aumenti di capitale) da 375 milioni con scadenza 2022 da ridiscutere insieme agli azionisti nel più breve tempo possibile. Insomma il gruppo Suning tra il veto imposto dal governo cinese e questa grande necessità di liquidità avrebbe bisogno di cedere anche se questo tipo di operazioni richiedono delle tempistiche molto lunghe per via delle approfondite analisi che vanno eseguite, quindi riuscirà a Zhang a cedere l'Inter?

LE TRATTATIVE CON BC PARTNERS E LA CIFRA RICHIESTA DA ZHANG.
L'unica società ad aver avviato, concretamente, stando alle notizie trapelate dai vertici interisti, dei seri contatti con la famiglia Zhang per l'acquisizione del pacchetto azionario di maggioranza dell'Inter è il fondo inglese di private equity Bc Partners. Le trattative sembravano ben avviate nel mese scorso tanto che la cessione pareva, ormai, essere ad un passo sopratutto dopo l'avvio della "due diligence", da parte dei consulenti di Bc Partners, alla squadra nerazzurra per valutare, approfonditamente, la situazione economica e finanziaria del club in modo tale da poter effettuare un'offerta congrua venendo incontro alle richieste del gruppo Suning. Offerta che sarebbe stata formulata in circa 800 milioni di euro, compresa di debiti, descritti nel paragrafo precedente, ma prontamente respinta al mittente da parte di Zhang poiché ritenuta troppo bassa rispetto alla sua richiesta di 970 milioni quindi vicina al miliardo di euro. Trattativa dunque arenata con le parti, molto, distanti vista la disparità tra la domanda e l'offerta ma è notizia di questi ultimi giorni che il fondo Bc partners starebbe ritornando alla carica con una nuova proposta in cui sarebbe disposta ad arrivare ad una cifra, al rialzo, superiore ai 900 milioni di euro pur di convincere Zhang a cedere l''Inter. Offerta dunque non molto distante dalle richieste del Gruppo Suning ma basterà affinché il passaggio di consegne avvenga senza ulteriori sorprese? Difficile poter fare delle previsioni viste le pochissime notizie che trapelano dagli ambienti neroazzurri.

QUINDI QUALI POSSIBILI SCENARI?
Bc partners chiaramente non sarebbe l'unico acquirente interessato all'Inter
ma ce ne sarebbero degli altri disposti anche ad entrare come soci di minoranza acquistando quota parte del pacchetto azionario appartenente al gruppo Suning. Zhang, come ben saprete, non è l'unico possessore delle quote azionarie dell'Inter ma condivide la gestione del club con un fondo di capitale, con sede a Hong Kong, che prende il nome di Lions Capital Rock. Non sarebbero però particolarmente chiare le intenzioni del fondo su una sua, ipotetica, uscita dall'Inter attraverso la cessione delle proprie quote visto l'alone di mistero intorno a tutta questa particolare vicenda che oramai da mesi coinvolge tutto l'ambiente neroazzurro. Nel frattempo l'Inter sarebbe anche finita sotto la lente d'ingrandimento della Covisoc, ovvero l'organo di vigilanza sulle società di calcio professionistiche che avrebbe chiesto dei chiarimenti in merito alle imminenti scadenze della squadra neroazzurra, questione subito chiusa da Zhang in persona attraverso un comunicato ufficiale girato proprio alla Covisoc in cui garantisce che adempirá alle scadenze previste per tutto il 2021. Insomma una situazione surreale da risolvere al più presto anche perché alla lunga potrebbe coinvolgere i risultati sportivi sul campo poiché con un cambio di proprietà in corso tutti sarebbero messi in discussione anche chi si sente ben saldo al timone dell'Inter. Una questione molto delicata e aperta ad ogni tipo di soluzione dato che ogni giorno i colpi di scena sembrano essere davvero tanti. Infatti è notizia di qualche ora fa di, addirittura, un clamoroso dietrofront di Zhang sulla cessione dell’Inter nel caso in cui riuscisse a trovare un fondo di investimento disposto a prestare il capitale necessario alla squadra nerazzurra per affrontare l’intero anno in corso in modo tale da dare il tempo al Gruppo Suning di riprendersi economicamente dalla grave crisi provocata dalla pandemia.
Chissà cosa succederà nei prossimi giorni, non ci resta che aspettare e vedere come si svilupperanno i fatti.