Era l'inizio degli anni '80, l'Italia aveva appena vinto il suo terzo Mondiale, e io ero poco più che un poppante, quindi non riuscii a vivere quel momento di gioia che i miei genitori mi hanno poi raccontato nel percorso della mia vita, aggiungendo ogni volta qualcosa di nuovo.
E così mio padre, juventino da una vita, decise all'età di 5 anni di portarmi ad una campo vicino casa, a poche centinaia di metri e mi iscrisse in quella società di calcio.
I primi tre anni li ricordo davvero poco, davvero dei brevissimi fotogrammi, ricordo che il nostro presidente era un negoziante di Sport, dove per la maggiore il suo negozio era il ritrovo mattiniero quando si andava a giocare in trasferta.
La mia mente si schiarisce all'età di 7 anni, da allora ricordo per filo e per segno ogni avvenimento che può restare impresso nella mente fotografica.
La nostra società poi si trasferì in Via Tiburtina a poche centinai di metri da Rebibbia, verso fuori Roma, dove poi la società restò almeno fin quando giocai, poi venni a sapere che si era trasferita di nuovo più di una volta anche quando mi ritirai.
Così dopo ben 20 anni dal ritiro dal calcio giocato, ho deciso un giorno di questo 2022 di passare a vedere se qualcuno fosse rimasto in quella società, che mi portavo dal mio ritiro, e con grande stupore c'erano rimasti non uno, ma due dirigenti, che oggi sono poco oltre la pensione, ma che fanno da accompagnatori alla squadra.
Così dopo aver stretto la mano ad entrambe e fatto due foto che avrebbero attaccato nella bacheca dei ricordi, ecco che entrando nello studio vedo la bacheca delle foto, dove c'era un piccolo 5 Maggio 2002 intento a saltare in dribbling l'avversario e un'altro 5 Maggio 2002 esultare dopo una rete. Ma la cosa che mi lasciò senza parole fu la classifica dei giocatori con più presenze, dove era posizionato al primo posto con 716 presenze e 16 reti e il periodo di attività 1986-2006, seguito a ruota dal capitano simbolo di quegli anni fermo a 700 presenze e 2 reti, era uno Stopper, una via di mezzo tra il Libero di difesa e il Difensore Centrale, mentre nella classifica goleador, accanto, il nostro bomber del tempo aveva segnato 260 reti in 500 partite, una macina da reti, e io ero piazzato al 20esimo posto con i miei 16 gol.
Così dopo aver scambiato molti ricordi del tempo e il parlare del più e del meno del mio percorso che poi mi ha portato a fare prima l'Osservatore e poi l'Intermediario di calcio, ecco che entra il presidentissimo, oggi pensionato DOC che però continua a seguire in modo ravvicinato la squadra lasciata ad un'altro proprietario. Così ricordammo insieme tutto quel percorso e quella giornata a Torino, dove feci il provino per la Juventus che non andò a buon fine (ho scritto un articolo su quel periodo), e del giorno del mio ritiro dal calcio giocato.
Così venni invitato a vedere un paio di giocatori che giocavano in quella squadra, dove si diceva un gran bene. Così domenica passata, 10 Aprile 2022, arrivai sul campo di casa e studiai questi due giocatori, non disdegnando di controllare anche tutti gli altri e quelli avversari. Con grande stupore notai che i due nomi segnati sul taccuino della società erano davvero di grande spessore, entrando nello specifico erano; un terzino sinistro, mio ruolo da calciatore, con una grandissima spinta, ma soprattutto molto forte nel chiudere in difesa, l'altro era un centrocampista alla Pirlo, davvero dei piedi di alto livello.
Così anche domenica 17 mi trovavo, stavolta in trasferta, a controllare il loro operato, e ancora una volta hanno fatto molto bene. Così appena rincasato ho fatto un giro di chiamate, per inviare i video delle due gare, gentilmente concesse dalla società, e proposti nel partner dei giovani 2006, in poche ore sono arrivate alcune chiamate di società interessate a uno o addirittura ad entrambe i giovani. Ora sarà la società d'appartenenza che tratterà la loro cessione.
Così dopo esser ripassato a salutare quella società che mi aveva lanciato nel Mondo del calcio, e che ancora oggi mi ricordava come uno dei migliori nelle loro graduatorie, ma soprattutto ricordare quel ragazzino che ero, che non mollava mai, che entrava concentrato in quel campo e che non usciva mai se non con i lividi sulle gambe, per i calcio presi o dati, e che è cresciuto sotto il profilo caratteriale e mi ha forgiato come uomo, anche se a 19 anni si era poco più che adolescenti al tempo, e si facevano le prime uscite in auto per discoteche o Pub, le primi fidanzate, quindi si passava da giovane tutto casa-scuola-calcio all'adulto fidanzata-scuola-casa-locali.

Così dopo essermi messo indosso la sciarpa della società e un paio di foto che andranno in quella bacheca di ricordi, presi la via dell'uscita, e in quel momento di cammino mi sono rivisto bambino, ragazzino, adolescente e adulto passo dopo passo...