Un paio di considerazioni al buio, senza conoscere le decisioni UEFA.
Io non so quale sarà il supplizio che in UEFA decideranno di infliggere al Milan, non posso saperlo. Di certo i prodromi non sono buoni e, in ogni caso, qualunque sia la conclusione della storia, la società Milan e le persone che la rappresentano, stanno collezionando figure prima ridicole e poi patetiche. Infatti, anche a voler separare questa brutta vicenda da quella di Mr. Bee, non si può negare che anch'essa sia iniziata e proseguita nello stesso modo.

Due anni fa c'era una cordata, che avevo denominato Lega dei Cinesi Anonimi, che si proponeva di acquistare il Milan. Quest'allegra società di ectoplasmi, che aveva tutta l'aria di essere un'entità astratta, prese corpo e sostanza in due sorridenti signori, YongHong Li e Han Li, di cui si sapeva solo che ci tenevano alla propria riservatezza (una maniera elegante per dire che, morire oh, ma su questi non avremmo saputo nulla di serio).

E' seguita una serie di colpi di scena a base di "il closing si fa", "il closing si deve fare perché il Milan ne ha bisogno" e il "closing non si fa", per arrivare infine al  "closing si fa e chi ha dubitato dovrebbe andare a nascondersi". E in effetti il closing si è fatto fra fanfare e comunicati in cui si annunciava che YongHong Li era il maggiore azionista di un giacimento di non so cosa (fosforo? guano?), senza in realtà esserlo, come scoperto dopo.
Il Milan si è indebitato pesantemente per una campagna acquisti in cui si è tirato sul prezzo per Aubameyang e si è largheggiato per André Silva, pallino del geniale, brillante e lungimirante Mirabelli, il super dirigente incompreso per anni!

Il ridicolo si è trasformato in grottesco, quando i dirigenti rossoneri si sono presentati in UEFA per il Voluntary Agreement vantando di poter guadagnare centinaia di milioni di euro grazie al marketing cinese. I signori del massimo organo calcistico europeo hanno negato, giustamente, al Milan il Voluntary Agreement, ma si sono legati al dito la storia, non per altro per essere stati trattati da sprovveduti boccaloni. Cosa che in UEFA non sono.
Mentre il Milan riusciva a centrare lo stesso risultato dello scorso anno, grazie all'illuminata campagna acquisti condotta di Mirabelli, in UEFA decidevano di negare al Milan anche il patteggiamento delle sanzioni o settlement agreement.

Qui la storia è diventata patetica, molto patetica, con il doloroso stupore della dirigenza milanista per non aver ricevuto lo stesso trattamento degli altri. Ma che siamo nei romanzi ottocenteschi come "La Capanna dello Zio Tom" o "David Copperfield"? Lì ci sono sfortunati personaggi buoni buoni buoni che vengono maltrattati o discriminati odiosamente? Ma fatemi il piacere! Il Milan NON può essere trattato come tutti gli altri, perché NON lo è, in quanto ha un proprietario di cui non si sa assolutamente nulla e che non dà alcuna garanzia di continuità aziendale (uno dei parametri FPF, altro che storie...). E Elliott fornisce garanzie che non comprendono l'impegno a non vendere il Milan per tutto il periodo di un eventuale settlement agreement, qualora dovesse diventarNE proprietario.

E certo è patetico Mirabelli quando dice che i giocatori in Europa hanno rispetto e simpatia per i colori rossoneri, come se il Milan fosse una neopromossa da guardare con affettuosa condiscendenza qualsiasi cosa faccia. Del resto il colpo rossonero potrebbe essere Meyer, uno che si è offerto ai rossoneri, senza sapere però che i campioni vengono cercati, non si offrono. Le mezze tacche, forse i buoni giocatori, si offrono.

Fin che non vedo l'annuncio con l'esclusione dalle Coppe per 1 o 2 anni, spero sempre. Può darsi che in UEFA abbiano pietà dei colori sorroneri. Ma questa storia resta ridicola, grottesca e patetica, come era facile prevedere quando è iniziata.