"E poi li abbiamo menati tutti quanti" Giancarlo Oddi

E' Il 7 novembre del 1973, quando a Roma va in scena la partita di ritorno dei sedicesimo di Coppa Uefa, a fronteggiarsi sul campo ci sono Lazio e Ipswich, squadra inglese dell'omonima città. La sfida che attende i biancocelesti è molto dura, se non impossibile, ovvero ribaltare il 4 a 0 rimediato in terra inglese. Tuttavia la partita passerà alla storia come uno dei momenti più bassi della tifoseria, ma anche della squadra capitolina.

"Un rigore dato da un arbitro del nord che aveva un po bevuto,e si vedeva, non era una battuta!"  Luigi Martini 

La Partita: La cattiva fama della tifoseria della Lazio, a quanto pare, affonda le sue radici molto addietro nel tempo, toccando il fondo nella partita di Coppa Uefa disputata nello stesso anno che vedrà la banda Maestrelli laurearsi campioni d'Italia. Nonostante il tremendo epilogo, l'incontro inizia nel migliore dei modi, vedendo i 22 giocatori fronteggiarsi con grande carica agonista, ma sempre nel rispetto delle regole.

Il casus belli che farà scoppiare la curva laziale avviene al 65', quando l'arbitro Van der Kroft fischia un dubbio calcio di rigore a favore della compagine inglese, per un dubbio fallo di Oddi ai danni di Woods. Non appena il rigorista designato, Vilyoen sigla la rete del 2 - 1 la situazione diviene incontenibile, con i tifosi e i giocatori laziali che inizieranno a rendersi protagonisti di atti fuor di dubbio deplorevoli, con 5/6 tifosi che tentano l'ingresso in campo e i giocatori che accerchiano minacciosamente lo sventurato arbitro, il quale, pochi secondi dopo, lo si vedrà franare al suolo poiché raggiunto al viso dai pugni poderosi di Chinaglia e Frustalupi. Nonostante tutto, l'arbitro rialzatosi, ma ancora un po' tramortito, deciderà di far proseguire l'incontro, per evitare che potesse definitivamente esplodere la rabbia di uno scosso quanto furente ambiente laziale. La partita prosegue ma, oramai, è segnata. 
L'arbitro assegna, questa volta alla compagine romana, un discutibile rigore per un presunto atterramento di Chinaglia in area di rigore e, poco dopo, lascerà correre sulla quarta marcatura laziale, siglata sempre da Chinaglia, ma viziata da un netto fuorigioco. Gli animi a fine partita sembrano essersi calmati, ma poco dopo una nuova scintilla riaccenderà gli animi dei tifosi e dei calciatori.

"Rientrando negli spogliatoi qualcuno dei giocatori inglesi disse Italian bastard, allora si scatenò una rissa furibonda con caccia all'uomo" Sergio Petrelli

Caos: Al triplice fischio la situazione degenera, il tentativo di calmare gli animi dell'arbitro olandese fallisce, un giocatore inglese a quanto pare si rivolge alla squadra romana dicendo "Italian Bastars". I giocatori laziali, amareggiati dall'eliminazione dalla coppa si scaraventano contro i giocatori avversari. I laziali devono essersi dimostrati particolarmente furenti poiché tutti i giocatori dell'Ipswich si chiuderanno a chiave negli spogliatoi rifiutandosi di aprire persino alla stampa, ne usciranno solamente verso mezzanotte. Unico giocatore a distinguersi tra i biancoazzurri sarà Giorgio Chinaglia, ringraziato in seguito anche dall'allenatore dell'Ipswich. Da meno non sono stati i tifosi, che all'ingresso degli spogliatoi, superando o spaccando le vetrate divisorie, si riverseranno sulla squadra ospite. Addirittura alcuni spettatori verranno curati negli spogliati dello stadio. 

All'indomani della partita quello dei giornali è più simile ad un bollettino di guerra che ad un resoconto. Con molti tifosi, di entrambe le compagini, e alcuni agenti di polizia ricoverati in ospedale, e il portiere dell' Ipswich Best gravemente ferito alla gamba. Addirittura, alcuni tifosi, credendo che l'abitro stesse abbandonando lo stadio a bordo di una autoambulanza attaccarono il mezzo distruggendolo, tuttavia non stava trasportando il direttore di gara, ma solo uno dei tanti feriti. L'arbitro ed i suoi assistenti furono quelli più presi di mira da tifosi e giocatori.

"Arrivavano le arance in campo, e ricordo che anche io, addirittura, le tiravo al guardalinee" Vincenzo D'Amico.

Alla fine di tutto l'unico dell'Ipswich che parlò fu il loro allenatore Roby Robson  

 I giocatori italiani hanno aizzato il pubblico con il loro deplorevole comportamento. Dove erano i dirigenti della Lazio quando sono accaduti gli episodi di violenza?[...]  Soltanto Chinaglia si è prodigato nel difendere i miei giocatori dagli assalti del pubblico e dei suoi compagni. Dobbiamo a lui se siamo riusciti ad evitare seri danni. [...] Non è stata una partita di calcio ma una battaglia indecorosa »

Fatti, quelli di Roma, che rischiarono di avere ripercussioni internazionali soprattuto per l'imminente partita, una settimana dopo, da disputare proprio contro la nazionale britannica. Ferruccio Valcareggi, avrebbe dovuto decidere se convocare tre dei giocatori laziali (Chinaglia, Wilson e Re Cecconi). Il C.T. della nazionale, che quella sera era alla partita, troverà il coraggio di convocare i i tre laziali.

Episodio che, oltre ad alimentare la cattiva fama della tifoseria laziale, offuscò una delle migliori partite che Maestrelli ed i suoi ragazzi fecero quell'anno, la manovra della squadra romana ha frastornato gli inglesi, i quali, non sono quasi mai riusciti a contrastare gli avversari. Quell'anno la Lazio riuscirà, nonostante tutto, a vincere il suo primo campionato, ma a causa dei fatti di quel 7 Novembre non potranno partecipare alla Coppa dei Campioni.