Sono seduto su una sedia a guardare il mondo, cosa c'è di male? Sono seduto su una sedia, che ad oggi è la mia migliore amica, anzi delle volte fa le bizze, si blocca e non vuole camminare.
Così ogni mattina, quando mi sveglio e mi spingo su con le braccia, lei è sempre lì che mi guarda, molte volte gli dico "E non mi fissare!", ma lei rimane attonita a guardare. Passo la mano su i miei capelli, mi stropiccio gli occhi, un altro giorno sotto la neve a fiocchi, certo quest'inverno gela parecchio, e più passano i giorni e più sento freddo. Mi alzo, la prendo in disparte, metto i freni e con slancio di un atleta, mi metto seduto. Ora vado in cucina, mi farò una bella tazza calda di latte con caffè abbondante. Poi in bagno, faccia e denti da lavare, e poi... E poi se ne ho voglia, esco fuori ad accendermi una paglia, no, non è quel che pensate, è una sigaretta normale, non certo da modificare.
Ma fa freddo, e di uscire non è che ne ho proprio voglia, meglio affacciarmi alla finestra e dalla camera fumarmela con calma.
Certo che vuoto qua fuori, già... prima passavano in poche persone, adesso addirittura nessuno, certo che questo Covid c'ha messo con le spalle al muro, a me che sono in casa non è che fa tanto dispetto, quando si poteva uscire, uscivo coperto, ora che tutto bloccato, anche prendere una boccata d'aria è diventato un reato.
Che dire? Passo le mie giornate in casa, molto spesso per i continui dolori, preferisco stare allungato sul mio letto, due cuscini sotto la testa e la tv di rimpetto. Giro canali a dismisura, tra trasmissione che annoiano, a documentari di natura. Il calcio è sempre nei miei pensieri, soprattutto se sono bianconeri, sì sono juventino convinto, fin da bambino seguivo la mia squadra del cuore e nessuno me l'ha scelta, mio padre non era tifoso di nulla. Mi sono appassionato al bianconero perchè ogni volta che la vedevo in tv mi rispecchiavo in quel Pinturicchio, sì Del Piero, quello sì che era un campione vero. Ad averne di campioni come quel padovano che, arrivato da lontano, ci ha presi per mano, per tanti anni e che mi faceva scordare tutti i miei affanni. Anzi ricordo, che un bel giorno di Dicembre, per vederlo giocare, mi vestii di tutta fretta, cappello, sciarpa e giacchetta, e poi via in direzione ristorante a vedere con chi giocavano quei signori con le maglie bianconere, prima prendevo l'auto e sceso camminavo veloce, oggi invece...
Non sto dicendo che non solo felice, anzi il tempo pian piano ha tolto ogni cicatrice, che il tempo sovrano ha scelto per sua mano, sono un giovane, adulto, signore, non importa, quel che sento lo sento con il cuore. Sì è vero, avrei scelto una vita migliore, se avessi potuto decidere da solo, ma il destino ha voluto che invece di stare in piedi, avrei dovuto stare seduto. Cosa cambia? Vi chiedereste, beh togliendo che da seduto alcune cose non si possono fare, io leggo, scrivo e mi faccio da mangiare, esco in strada, sto con gli amici, mi faccio i miei chilometri con chi va con la bici, mi alleno le braccia, mi faccio la doccia, quindi se proprio stiamo a guardare, sono solo le gambe che non posso comandare, del resto sto bene davvero, anzi da tanto che ho tolto questo pensiero. Oggi che sono una persona adulta, passato da quel giovane ragazzo di periferia, che ogni giorno correva avanti e indietro per la via, dietro ad un pallone, con un regalo nuovo dentro uno scatolone, con la bottiglia di spumante per una festa a sorpresa, un regalino alla ragazza da casa appena scesa. Beh che dire, sembrano passato un ventennio, mentre nemmeno la metà se ci penso con impegno. Ora navigo dentro casa, già il Covid mi ha chiuso anche le porte della mia città, non posso che sperare che tutto finisca presto e si torni a vivere con sorriso per tutto il resto di una vita che per me è importante, perchè anche se mi ha relegato seduto su una sedia 'volante', non mi ha tolto nemmeno un secondo intriso, di vedere qualche sorriso, di gente che m'incontra per la strada, o magari alla fermata. Sì ogni giorno che mi sveglio, vorrei di botto alzarmi in piedi, si è strano, ma per chi ha conosciuto cosa significa camminare, non può che portare a provare. Si è vero, tanti hanno chiesto al cielo, un miracolo, un segno divino, di riprovare a potare indietro il destino, ma devo essere sincero, a me questo presente non mi ha portato a pensare proprio a niente, anzi oramai la mia sedia è diventata una amica, e se ha le ruote sgonfie è perchè fa fatica, anche se sono esile e leggero, e soprattutto un tifoso bianconero.

Ho scritto questo mio pensiero, utilizzando alcune parole di una persona che conosco da tempo, diciamo che ho fatto un piccolo riassunto di come una persona che per molti fa pena, soltanto perchè seduta su una sedia a rotelle, possa alla fine essere una cosa normale, certo nessuno vorrebbe veder soffrire altre persone, ma devo essere sincero, io non ho mai fatto la differenza da chi sta in piedi o seduto, di chi è cieco sordo o muto, no signori, io ho sempre rispettato tutti, anche quelle persone che sembra abbiano delle valvole che girano male, li ho sempre rispettate perchè sono umane. Quindi per questo ho pensato di ricordare, in questo momento di disagio assoluto che il Covid c'ha portato, che non si deve sprecare fiato ad implorare un qualcosa, a fare finta che sia tutta una 'Cagata Pazzesca', no signori, perchè noi che ne abbiamo la fortuna di poterci alzare al mattino, che possiamo dire "Oggi mi faccio una bella passeggiata", anche se con la mascherina, già la mascherina, chiedete a queste persone che ora sono chiuse in casa, che siano sedute su una sedia a rotelle o distesi su un letto, quando preferirebbero mettersi una mascherina, pur di sentire il vento della prima mattina, ognuno si sentirebbe rispondere, che pensare che questi siano problemi, allora la gente non sa cosa sono quelli veri.