Da quanto è emerso negli ultimi mesi, pare che l'attuale capitano dei Granata, Andrea Belotti, non abbia voglia di rinnovare per puntare ad approdare in una società con ambizioni ben diverse da quelle della squadra del capoluogo piemontese. Qui entra in gioco il Milan, squadra per la quale il "Gallo" nutre una fede sportiva tutt'altro che circostanziale e che egli stesso non ha mai cercato di nascondere, anzi.

La squadra rossonera, con il mercato estivo chiusosi a Settembre, ha dato, ai più, l'impressione di essere "un'incompiuta" per via della mancanza di un attaccante di peso, differente dalla coppia di totem Zlatan Ibrahimović-Olivier Giroud che, complici gli inevitabili intoppi fisici legati alla loro età, hanno confermato sin da subito il sentore negativo secondo cui non sarebbero potuti essere abili e arruolati a pieno regime durante la stagione. In realtà, la Società Rossonera, con questa (non) mossa, potrebbe aver dato un segnale forte e chiaro (neanche troppo velato) allo stesso attaccante, che sembrerebbe aver capito le intenzioni della dirigenza rossonera; se così fosse, non è escluso che i primi contatti tra il duo Maldini-Massara e l'entourage dell'attaccante granata, possano risalire addirittura alla fine della scorsa stagione, poco prima dell'apertura del mercato, tutto ciò giustificherebbe questa scelta.

Per quanto, da tifoso rossonero, possa intrigarmi l'idea di poter annoverare nella Rosa del prossimo Milan un attaccante con le sue qualità (per di più acquisito a zero), da sportivo è una mossa che mi fa storcere il naso, perché così facendo si andrà sempre più incontro ad atleti e a procuratori che, pur di alzare il tiro in termini di ambizioni o guadagnare "qualcosa" in più, sono disposti a lasciare con un pugno di mosche in mano quelle società che tanto hanno investito su di loro, li hanno coccolati e li hanno resi grandi.

Considerazioni personali a parte, sembra che tutti i tasselli siano destinati a combaciare alla perfezione in questo domino di mercato e che sia tutto pronto per il passaggio di testimone considerando, ad oggi, il probabile non riscatto di Pellegri (unica ver

a alternativa ai due esperti attaccanti della squadra di Pioli) e le diverse incognite legato al centravanti francese, chiudendo, così, il bel capitolo legato al gigante svedese, che tanto ha aiutato questa squadra di giovani talenti, tanto in termini di numeri, quanto in termini di leadership fino a responsabilizzarli e a renderli in grado di camminare con le proprie gambe. L'affare Belotti-Milan si farà? Solo il tempo saprà dircelo, ma questo ha tutta l'aria di essere un matrimonio che s'ha da fare.