Otto Scudetti consecutivi, quattro Coppe Italia di seguito tre Supercoppe Italiane.
Numeri che dicono tanto, ma non raccontano tutto. Alla base dei successi juventini c’è il così detto Stile Juventus, già ma di cosa si tratta?

Offro la mia chiave di lettura.
Lo stile Juve rappresenta la capacità di dare sostanza alle ambizioni, sviluppare idee e caratterizzare progetti con modalità diverse, uniche rispetto alla concorrenza. Si agisce di squadra, il lavoro è affidato a uomini con competenze tecniche specifiche e valori umani imprescindibili: compostezza, eleganza, professionalità, umiltà, caparbietà disciplina, intelligenza, organizzazione e innovazione. Il tutto è finalizzato al miglioramento progressivo e alla continua ricerca dell’eccellenza.

Ciò che rende unica la società bianconera rispetto agli altri club è lo sguardo rivolto al presente e il pensiero proiettato al futuro con la cura del particolare a fare da comune denominatore. In Italia la Vecchia Signora è stata pioniera nel comprendere quanto sia strategico e importante investire sul mattone: strutture all’avanguardia quali la Continassa che ospita sede sociale e centro sportivo, il J Hotel dedicato ai ritiri pre partita, il J Medical fornito delle massime tecnologie inerenti recupero/prevenzione dagli infortuni e l’Allianz Stadium caldo e accogliente teatro delle partite casalinghe nonché impianto attivo sette giorni su sette che grazie alle numerose attività commerciali presenti al suo interno permette anche di aumentare i ricavi, mettono le componenti societarie nelle condizioni di offrire sempre il massimo rendimento possibile.

La concorrenza naviga a vista. La Roma è senz’anima in seguito agli addii di Totti e De Rossi, il Milan è legato ad un fondo d’investimento che, in quanto tale non può garantire progettualità a lungo termine (entro breve tempo Elliot punta a vendere il club per incassare una cifra superiore rispetto a quella investita in sede d’acquisto), il Napoli ha grandi potenzialità tuttavia gravi carenze strutturali ( il club non ha una sede sociale), De Laurentis e le sue ambizioni limitate, riconducibili alla mancanza di una reale strategia operativa in sede di mercato (si cercano giocatori in grado di infiammare l’entusiasmo dei tifosi non di migliorare la squadra, vedi l’interesse per James Rodriguez-Icardi) impediscono al club una crescita progressiva e l’Inter pur avendo nel gruppo Suning una proprietà facoltosa non riesce a trovare regolarità progettuale in quanto vittima delle scelte errate operate dal management: Conte è indubbiamente un allenatore preparato tuttavia, i suoi atteggiamenti da prima donna nuocciono all’ambiente e lo destabilizzano.
Al contrario, la Juventus brilla per continuità aziendale (la famiglia Agnelli guida il club da oltre novant’anni), solidità patrimoniale, visione strategica (certificata sia dalla scelta degli atleti: uomini affidabili e generosi, calciatori esperti, giovani e polivalenti sia dall’evoluzione della filosofia sportiva: se in un primo tempo si puntava alla vittoria mediante un calcio basato su semplicità, rigore difensivo e concretezza ora si cerca il successo attraverso un gioco più attraente, coinvolgente e divertente), originalità, investimenti e principi caratteriali diventati nel corso degli anni un modello di comportamento: look e abbigliamento sobri, attenzione alla vita privata, rispetto per gli avversari e le decisioni arbitrali accettazione della sconfitta).

In altre parole lo Stile Juventus esprime la volontà di esistere e migliorare continuamente.