Essere scontenti oggi, di un calciomercato che deve ancora iniziare e che si concluderà al 31 Agosto, ha ben poco di logico. Come scrive il tanto bravo quanto simpatico giornalista milanista, Luca Serafini, i tifosi possono stare tranquilli, una squadra da tifare, per giocare il prossimo campionato, con i nostri colori, la avremo certamente. Chi, come me, si fida di Paolo Maldini e della Dirigenza, certo che Mister Pioli possa riconfermarsi ad ottimi livelli, deve solo avere la pazienza di aspettare e non resterà deluso.     

Il dato concreto ed appurato, che nessun tifoso può o vuole negare è il fatto che molti giocatori in rosa nell'ultima stagione, potrebbero cambiare maglia. Ciò non significa che i sostituti debbano essere obbligatoriamente meno forti o funzionali, potendoci regalare tante soddisfazioni e un'altra splendida stagione come quella appena conclusa. E' superfluo evidenziare che in anni passati non analizzavamo minimamente ne i costi dei cartellini, ne tanto meno quale ingaggio veniva elargito. Eravamo il Milan, uno dei club più importanti e blasonati nel panorama mondiale ed era scontato avere i giocatori più forti. La parola, bilancio, non era così tanto in uso e quanto o come venisse ripianato non era argomento di discussione. Anni in cui i Palloni d'Oro venivano al Milan e magari si sedevano in panchina, come accadeva a Papin. Quando Jon Dahl Tommason, "lo scorpione biondo" era una riserva e Gilardino un centravanti tollerato a fatica. Anni ormai lontani, che poi altre Società fallissero, per quanto famose, dovendo ripartire da serie inferiori, non ci ha mai molto interessato, ne ha scalfito minimanente il nostro desiderio di continuare a competere con Real Madrid, Barcellona e i Top Club, poco importa se senza risorse economiche sufficienti, perchè sicuri di poter confidare in un "benefattore" disposto a ripianare le perdite. Se Silvio Berlusconi, il "Presidentissimo", ci ha regalato anni indimenticabili, è anche innegabile che non abbia voluto intervenire per risanare una situazione che si avviava al collasso economico. Forse a tradirlo è stato il suo desiderio di voler vincere, di essere un Milanista ambizioso. Sognava di mettere in campo una squadra italiana, giovane e meno costosa, ma consapevole che sarebbe stata destinata a vincere poco o nulla, non gli sarebbe piaciuto minimamente. E' mia personalissima convinzione che non abbia venduto la Società a magnati, Arabi o Russi, per non offuscare il ricordo della sua presidenza e se oggi un Fondo Economico Americano è il proprietario, lo dobbiamo a lui. Che sia chiaro, non critico certamente il loro modo di gestione, che è più che legittimo.           

Se stanno portando il Milan ad una sostenibilità economica ritenuta impossibile è perchè sanno come va gestita una Azienda, ma ho idee diverse su come metterle in atto e non concepisco lo sport senza, passione e partecipazione, ma resto un tifoso e il mio ruolo è altro. 200 Milioni ripianati lo scorso anno, quasi 100 quest'anno, riuscendo ad ammortizzare due stagioni che il Covid ha condizionato in modo determinante, non è stata cosa facile. Riuscendo a ringiovanire la squadra ed abbattendo il monte ingaggi, non attraverso stipendi non pagati, come tutti i club mondiali cercano di fare, ma discutendo fino all'ultimo euro, cercando agevolazioni tassative e, se serve, ritardando un acquisto anche fino all'ultimo giorno, per non perdere valuta bancaria. Concetti troppo distanti dalla filosofia, "spicciola" del tifoso. La mia delusione è proprio celata in quel concetto di "azienda", così freddo e intransigente, dove chi sbaglia è messo alla porta, come Boban, senza sentimentalismi, dove un accordo  può essere ridiscusso, se qualche cavillo lo consente, dove il più "ricco", ha sempre qualche vantaggio, riuscendo a comperare una squadra ad un terzo del suo valore, dove la differenza fra "Alta Finanza" e "scegliete voi il termine più appropriato" è fin troppo sottile.

Eppure, in questo calcio in continua evoluzione, gli investitori americani che stanno acquistando i club italiani possono esserne la salvezza. Saremmo ingenui se ci dimenticassimo quanto il calcio sia stato utilizzato per questioni ben lontane dai rettangoli di gioco. Dietro a montagne di soldi, ha proliferato un mondo parallelo, legale e non, fatto di tangenti e bustarelle, di diritti televisivi, agenzie di scommesse, commissioni più o meno lecite, lavaggio di denaro sporco, concessioni edilizie e molto altro. Sono tanti i presidenti che sono stati travolti da questi eventi e non sempre per sola passione. Anno dopo anno ci si è accorti che i soldi generati dal "sistema calcio", prendevano altre direzioni, svuotandolo e portandolo obbligatoriamente al collasso economico. Se Elliot al Milan e Commisso alla Fiorentina iniziano a prendere le distanze da procuratori troppo costosi e invadenti, se prende forza quel concetto di tetto salariale, così in uso in America, se i parametro zero diventano consuetudine e non rarità, ecco che tutto il mercato vedrà notevolmente ridimensionate le pretese, oggi esagerate, di quei "personaggi" che oggi si dimostrano, reali e incontrastati, padroni dei giocatori. Ma torniamo al Milan. Nel foglio che preparo ad inizio di ogni mercato segno i giocatori a disposizione, cancellando chi esce e aggiungendo i nuovi acquisti. Sulla partenza dei fratelli di Castellamare, di cui non ricordo il cognome, è stato scritto tanto ed è superfluo aggiungere altro. Non c'erano i presupposti per continuare. Maignam e Plizzari hanno già colmato il vuoto, difficile pensare che il francese possa essere forte come il portiere della nazionale italiana, ma non è certo una preoccupazione che mi fa perdere il sonno. La difesa è sistemata, basta solo completarla con qualche riserva, mentre il centro campo e l'attacco necessitano di rinforzi.           

Il mercato del Milan sarà condizionato dalle cessioni. Più Maldini e lo staff riusciranno a monetizzare dai giocatori in eccesso, più sarà facile comperare quello che serve. Ecco che più che essere preoccupati se Calha dicide di rinnovare, bisogna sperare che le cessioni di Conti, Caldara, Romagnoli, Casty, Krunic, Leao o Hauge, possano garantire quella liquidità necessaria per poter ambire a giocatori già pronti per competere a livelli altissimi. Nei mercati precedenti, Maldini, Massara e Moncada si sono dimostrati bravissimi, sia nelle molte operazioni in uscita che in quelle in entrata, quindi mi sembra alquanto improbabile che non riescano ad arrivare a ciò che hanno sicuramente già individuato, oltretutto nella stagione che sancisce il ritorno in Champions League, del Milan. Maignan, Calabria, Kjaer, Tomori,Theo, Bennacer, Kessie, Sealemaker, Diaz, Rebic, Ibra. A fine giugno, a mercato ancora da incominciare partiamo da questo undici, perchè Diaz non tornerà al Real Madrid. Certo servirà un centravanti e vedremo se sarà Giroud o altro e completare la panchina. Abbiamo due mesi a disposizione, ma possiamo stare tranquilli che alla fine, in prestito o comperati avremo una squadra, almeno sulla carta, più forte di quella dello scorso anno quando, è bene ricordarlo, gli addetti ai lavori davano il Milan quale quinta o sesta forza del campionato, fuori dalla Champions.