Ieri sera il Milan ha affrontato la Juventus nell'andata della semifinale di Coppa Italia. L'avversario aveva 22 punti in più nella classifica del campionato, una maggiore esperienza nei confronti ad alto livello e, per di più, schierava in attacco uno dei 3 migliori giocatori del mondo, il portoghese Ronaldo. Finché le squadre sono rimaste in parità numerica, la Juventus ha mostrato quella difficoltà nel fare gioco che ci si sarebbe dovuta attendere dai rossoneri, stante le premesse. Solo in 11 contro 10 i bianconeri hanno iniziato a guadagnare spazi e campo. Alla fine hanno portato a casa un pareggio con gol in trasferta che di fatto li qualifica. Tale risultato, infatti, va sommato alle assenze rossonere certe nel ritorno: Castillejo, Ibrahimovic e Hernandez, già diffidati e ammoniti, con gli ultimi due che rappresentano 2/4 dell'asse portante rossonero, insieme a Donnarumma e Bennacer ovviamente. 

Nel commentare la partita di ieri, va ricordato che il generale cinese Sun-Tzi, massimo teorico di scienza militare della storia insieme al Barone Von Klausevitz, sosteneva che la guerra si basa sull'inganno cioè, per esempio, nel fingere debolezza quando si è forti e forza quando si è deboli. E il nucleo storico della Juventus è maestro proprio nell'uso di questo tipo di tattiche, cosa di cui occorre dare loro atto. Al rientro dagli spogliatoi nel secondo tempo, Bonucci esattamente di fronte alla telecamere, ha stretto con vigore la mano all'arbitro Valeri ostentando uno sguardo d'intesa. Al termine del match, e non è la prima volta che lo fa, Buffon ha platealmente abbracciato Valeri davanti a tutto lo stadio.

Ora, poiché gli illeciti sportivi non si compiono coram populo, l'intento dei due vecchi marpioni è evidente: 1) demoralizzare e/o innervosire gli avversari, anche in vista del ritorno, facendo loro intendere che tutto è già scritto; 2) mettere in difficoltà psicologica gli arbitri, i quali vengono pubblicamente investiti dei favori juventini o trattati come i destinatari di una sorta di benevolentia Caesaris. E questo anche perché non è tanto importante essere potente, ma piuttosto che gli altri  lo sappiano o lo credano e ne restino condizionati. In tal senso, gente come Bonucci e Buffon, sa stare al mondo.

Premesso ciò, almeno ieri il Milan non è, a mio avviso, cascato più di tanto nel nervosismo, in quanto le ammonizioni e l'espulsione sono stati più frutto di eccessiva carica agonistica e rilevanti motivazioni che di nervosismo vero e proprio. Il Milan, schierato con un 4-5-1 elasticissimo in cui i cinque a metà campo si proiettavano tutti in avanti quando la squadra attaccava, doveva metterci una carica particolare per colmare i 22 punti in classifica con i bianconeri e, pur avendo 7 diffidati, non poteva giocare col freno a mano tirato. Avrebbe, infatti, rischiato di prendere comunque gol senza segnarne e ritrovarsi con delle ammonizioni pesanti, magari per qualche banale spintarella, visto che in 90' è pressocché impossibile non fare neanche un fallo. Un po' come a Pasqua, per arrivare alla sorpresa occorre rompere l'uovo di cioccolata.

Come per l'Esercito Italiano a El Alamein, tutto può essere mancato ieri, ma non certo impegno e concentrazione né tantomeno il valore, che è stato notevole. All'inizio del secondo tempo i bianconeri hanno visibilmente provato a schiacciare il Milan nella sua area, come era riuscito agli altri avversari nelle precedenti 6 partite. Non ci sono riusciti, in quanto il Milan attaccava a sua volta e, quindi, si sono trovati a remare contro la corrente rossonera. Ecco perché il Milan, che magari tornerà ai suoi problemi dalla prossima partita, merita questa standing ovation da parte di tutti i tifosi per la sua eccellente prova. E' vero, i rossoneri sono presumibilmente fuori dalla Coppa Italia, riservata dagli dei olimpici al 42nne Buffon, il quale in occasione del gol di Rebic si è tuffato in porta (rivedete l'azione). Voleva smanacciarla fuori, sapendo per esperienza vissuta che se la sfera non rimane oltre la linea per un certo numero di secondi, non è gol? Ieri Rebic come l'altro ieri Muntari? Quien sabe?

Se Pioli e i ragazzi dovessero crederci... be' verrebbero eliminati lo stesso, ma la vittoria costerà ai bianconeri qualche fatica in più. Non stendiamo alla Juventus il proverbiale tappeto rosso. Che sudino un po' anche al ritorno, no? Per ora, ribadisco, riserviamo un'ovazione collettiva al Milan, che ieri ha giocato in maniera eccellente.

Tutto il resto, anzi tutti gli altri, che vadano elegantemente alla malora! Ce li mandiamo di cuore con la Benevolentia Caesaris!