Sono passati tanti anni, ben 8 se vogliamo essere pignoli, dal progetto che l'As Roma aveva presentato all'allora sindaco Gianni Alemanno. Ma l'ex sindaco non 'ebbe' il tempo, per dare alla Roma quel che aveva promesso, o almeno a parole perchè di scritto non c'era proprio nulla. Lo stadio doveva sorgere a Tor Di Valle, ippodromo dismesso e lasciato all'abbandono alla natura che pian piano si stava ripredendo tutto. Proprio in quel periodo si era imposto il presidente James Pallotta, bostoniano convinto, tanto da passare come uno dei più ricchi imprenditori americani, con tanto di quota di maggioranza nel club di baket Boston Celtics, anche se poi il tifoso romanista, che dei tifosi è sempre er più, si è interessato e con uno 'scavicchi ma non apra' ha aperto il vaso di Pandora ed ha scoperto che, non solo Pallotta non era uno dei più ricchi imprenditori americani, cosa che era il primo proprietario Thomas Di Benedetto, che in un primo tempo doveva essere il vero proprietario, ma soprattutto il 'povero' James era solo uno dei tanti azionisti dei Boston Celtics, quindi ricco si, ma non proprio ricchissimo. Il suo arrivo a Roma nel lontano 2011, solo 9 anni fa, quando arrivando a prendersi la Roma al posto di Di Benedetto, si presentò così "So quanto siano pazzi i tifosi romanisti, ma sono preparato: voi non sapete quanto sono pazzo io", ma lo capirono quasi subito, quando pian piano, ogni anno, per tenere il bilancio in pari si vendeva i migliori della rosa, o giocatori comprati per pochi spiccioli, e rivenduti una volta divenuti importanti, per riappianare il debito di bilancio. Tutto sembrava un sogno, infatti tale rimase, visto che il progetto dopo 8 anni di Pallotta, è rimasto lì, eppure Roma passada da; Alemanno, Marino, Tronca, Raggi, quindi dal 2012 al 2016, quando s'impose il sindaco attuale, lo stadio della Roma non ha mai visto la nascita, eppure Pallotta aveva detto che c'erano quasi, anzi che stava investendo soldi per lo stadio, ma il Tor Di Valle, è rimasto sempre allo stesso modo, anzi, diciamo che l'erba è cresciuta ancora di più, quasi paio di metri...
Ma se Friedkin appena arrivato, è pronto a riaprire una pagina che sembra non chiudersi mai più, la situazione continua ad essere rimandata, e non siamo certi se davvero quel progetto vedrà mai la luce, per quel che riguarda un altra postazione per fondare lo stadio dei 'Lupi' sembra davvero non esserci, permessi compresi, che tardano ad arrivare, o proprio non gli vogliono esser dati. Lo Stadio Olimpico grazie allo Stato, continuerà ad essere pagato con l'affitto, che tanto beneficia alla Roma politica.

Ma se per lo stadio della Roma non c'è proprio tregua, passiamo allo stadio 'Delle Aquile' della Lazio e la storia sembra essere simile, anche se c'è dietro un qualcosa che non si riesce a capire... Ma andiamo per ordine.

Nel lontano 2008, il presidente Claudio Lotito, che ne era proprietario fin dal 2004, pronunciò queste parole "Nel 2012, sarà pronto lo stadio della Lazio", ma forse qualcosa andò storto, anche se poi si pronunciò del progetto fin dal suo arrivo alla Lazio nel 2004, ma rimasero tutte parole, soltanto parole...La situazione non cambiò nel tempo arrivando nel 2019 ancora con un pugno di mosche in mano. Cosa c'è di diverso dalla situazione della Roma? Un piccolo particolare che ha lasciato perplessi un po' tutti, è quello che Claudio Lotito avrebbe voluto fare il suo stadio in una sua proprietà sulla Tiberina, che vantava la famiglia Mezzaroma, che sarebbe costato una cifra tra i 500 e gli 800 milioni di Euro, comprendendo oltre allo stadio, una cittadella che sarebbe potuta essere osservata dalle persone, soprattutto laziali 365 giorni l'anno. Ma quel plastico che Lotito si portava dietro per promuovere ad ogni sindaco di Roma corrente, ha visto la luce poche volte, anzi la polvere sembra aver preso il posto del progetto. Anche la Lazio, alla fine ha continuato a pagare l'affitto allo Stato dello Stadio Olimpico. 

Ma non fermiamoci qui, perchè se Roma e Lazio sognano uno stadio, anche Milan e Inter vorrebbero averne uno di proprietà, ma se in un primo momento sembrava impossibile avere due stadi, si pensava addirittura a prenderne uno da dividere in due, ma di proprietà delle società milanesi, che poteva sorgere sulle ceneri dell'attuale Stadio Meazza. Il Milan aveva proposto un progetto nel 2017, quando a capo della società rossonera c'era Li Yonghong, il nuovo presidente che subentrò alla famiglia Berlusconi, e se dobbiamo essere sinceri, meno male che non se ne fece nulla, altriemnti...Ma se il cinese, fu una toccata e fuga che è meglio non ricordare, la proprietà Elliott dopo che si riprese la società rossonera, spinse per riaprire la situazione, continuando a spingere per prendere la zona dove poco prima era stato fatto l'EXPO 2015, proprio per ampliare la zona con un progetto molto importante, ma se all'inizio sembrava possibile, poi tutto cadde, sotto le parole del sindaco Sala, che non trovava mai il giorno per dare la certezza o il si definitivo per iniziare a mettere la prima pietra. D'altra parte, anche l'Inter come il Milan, dopo il 'no' allo stadio nuovo del Milan, ecco che in accordo tra Suning e Elliot, si presenta al comune per portare avanti un progetto unico, quello di abbattere lo stadio Meazza, e cotruire sulle sue ceneri lo stadio di proprietà che andrebbe diviso in parte uguali nelle spese di costruzione, e soprattutto in quelle di manutenzione e via dicendo. Il progetto ha voce nel 2019, quindi poco tempo fa, quando al 'no' di vedere due stadi a Milano, si sarebbe aperto uno spiraglio per l'abbattimento del vecchio stadio di San Siro, per progettare qualcosa di nuovo, che avrebbe portato ad abbellire anche la zona circostante. Quindi cosa si aspetta? Come al solito, tutti i permessi, perchè la burocrazia, per fare il suo corso, ci mette tempo, tanto tempo. Così anche Milan e Inter continueranno a pagare l'affitto del Meazza, e lo Stato anche in questo caso si sfrega le mani.

Come sappiamo in Italia si contano 4 stadi; Allianz Stadium Juventus, DACIA Arena Udinese, MAPEI Stadium Sassuolo e Ssardegna Arena Cagliari.
Ora ci chiediamo come sia possibile che due città importanti come Roma e Milano non possano avere due stadi nuovi. Se pensiamo che le quattro società, in modo separato o in comune accordo, vorrebbero avere uno o due stadio, spendendo soldi importanti. L'unico dubbio ci viene pensando che lo Stato, il Comune delle due città, non vogliano dare il via libera, perchè le loro entrate sarebbero ben più che dimezzate quindi se ora per gli stadi Olimpico e Meazza, ogni spesa va fatta al Comune con tanto di richiesta, divenendo proprietari, le spese si farebbero come ognuno dei proprietari pensa, cosa che sarebbe proprio il primo punto di stop.
Quindi avranno mai luce gli stadi richiesti? Crediamo di no.