Toccare il fondo fa male, ma può avere la sua prospettiva positiva, una volta lì puoi solo risalire. Il Genoa la passata stagione il fondo non lo ha toccato, sarebbe stata Serie B, ma davvero poco ci è mancato. Visti gli scenari palesati l' unica soluzione sembrava essere un "fuori tutto!"sia chiaro eccezion fatta per uno dei Presidenti più odiati d'Italia.

E così via alla giostra dei cambi, via alla, giusta peraltro, RIVOLUZIONE.

IL PRIMO PASSO: fuori Prandelli uomo d'onore e buon allenatore che in primis ha pagato lo smantellamento della squadra a gennaio quando la società, per ovvie ragioni di bilancio, ha avuto la brillante idea di privarsi della cosa che meglio funzionava vendendo al Milan il cecchino Piatek.  Per dare a Cesare quel che è di Cesare bisogna dire che alla fine è riuscito in qualche modo a portare in salvo la barca che "navigava" in acque davvero tempestose. Purtroppo per lui non ha mai trovato il bandolo della matassa: al suo Genoa, salvo qualche rarissima apparizione, è mancato tutto compresi gioco e cattiveria agonistica ed il primo errore della dirigenza è stato proprio chiamarlo a sostituire Mister Salvezza Ballardini. A fine stagione arriva il grazie e benservito, fuori Cesare dentro Aurelio. Nomi pesanti chiamati un tempo a scrivere la storia di Roma, ed oggi quella calcistica del Genoa. Strano scherzo del destino, Aurelio Andreazzoli, proprio l' uomo che era a lottare dall' altra sponda gli ultimi novanta minuti di quell' Inter-Empoli che ha sancito l' immeritata retrocessione dei toscani a favore di Fiorentina e Genoa, le quali finirono per non giocare "la partita della paura". Andreazzoli è stato definito dall' amministratore delegato del Grifone Zarbano come un maestro di calcio e le prime uscite stagionali del Genoa, seppur si tratti solo e semplicemente di calcio estivo, sembrano rafforzare queste affermazioni. Tra l' altro spulciando una statistica abbiamo notato che fatta eccezione per le parentesi Iachini, Vivarini e Martusciello (quest' ultimo  secondo di Sarri alla Juve) gli ultimi due allenatori usciti da Empoli non solo sono andati ad esprimere un gran bel gioco in un' altra piazza ma hanno visto i loro centravanti issarsi in cima alla classifica marcatori. Lo è stato Higuain con Sarri a Napoli e lo è stato Quagliarella con Giampaolo a Genova sponda blucerchiata. 

Ora se non c'è due senza tre chissà non possa essere di buon auspicio per Pinamonti & Co.

IL SECONDO PASSO: il secondo cambio è arrivato in seno alla dirigenza, fuori il buon Giorgione Perinetti dentro l' ottimo Stefano Capozucca. Entrambi dediti alla professione ma soprattutto grandi conoscitori dell'ambiente rossoblú e del presidente Preziosi. In questa prima parte di calciomercato Capozucca sta lavorando, come sempre tra l' altro, molto bene. Ha portato un attaccante tra i migliori prospetti italiani, un difensore d' esperienza e fisico come Zapata che potrebbe rivelarsi spalla ideale per il futuro juventino Romero. Anche il ritorno in Italia di Barreca puó essere considerato un gran colpo, il ragazzo a Monaco si è un pò perso ma la Genova rossoblú è piazza esperta nei "rilanci". Ciliegine sulla torta gli ultimi due innesti Schone e Saponara, profili che infiammano la piazza e accendono i sogni dei tifosi. Manca forse ancora qualcosina lí davanti... c' è il rischio che vista la troppa gioventú degli interpreti possa mancare un pizzico di continuità.

Capolavori anche in uscita per Capozucca che piazza Lapadula, Rossettini e Gunter mai realmente utili alla causa. Ci sono ancora dettagli da limare ma la sensazione è che con lui il Genoa sia in buonissime mani. Non a caso insieme a Gasperini ha scritto le pagine piú belle della storia recente del Grifone. In una recente intervista lo stesso Stefao ha dichiarato di avere un sogno, che sia riportare con Andreazzoli il Genoa in Europa? Un traguardo solo sfiorato qualche anno fa per una mancata licenza.

IL TERZO PASSO: lo sponsor tecnico cambia da Lotto a Kappa. Rappresenta ai fini del gioco il cambiamento indubbiamente meno influente eppure il nome "Kombat" della nuova maglia invita a lottare e far si che non si ripetano piú scenari miseri di dignità come quella partita realmente mai giocata Fiorentina-Genoa dove i protagonisti della salvezza furono Handanovic e Nainggolan che quella partita davvero non la giocarono, impegnati a condannare in B l'Empoli di Andreazzoli.

In una società dove con un click possiamo scoprire come saremo domani a volte dovremo voltarci, capire chi siamo e da dove veniamoÈ LA MAGLIA DEL CLUB PIÚ ANTICO D' ITALIA, va indossata con orgoglio.

RISPETTATA ed ONORATA.