Alcuni giorni fa, in molti eravamo rimasti colpiti dal calore e dall'affetto dei tifosi del Boca, accorsi in massa alla Bombonera per assistere all'ultimo allenamento degli Xeneizes prima della superfinale. Ebbene, in Argentina la definiscono "Superfinal" perché per la prima volta nella storia della competizione a contendersi la coppa ci saranno due squadre di Buenos Aires e due tra i club più gloriosi del panorama calcistico sudamericano.

Dopo la gara di andata, una gara molto avvincente e conclusasi con un pareggio spettacolare, gli appassionati di calcio sudamericano e non solo erano già pronti ad assistere ad un altro formidabile match. Tuttavia, a poche ore dal fischio d'inizio, qualcosa ha cominciato a scalfire le aspettattive di migliaia di tifosi. Il bus del Boca Jrs., diretto verso lo stadio Monumental, è stato assaltato da tifosi 'millionarios' con pietre e gas lacrimogeni. Alcuni giocatori sono rimasti feriti, altri hanno accusato problemi di respirazione. Due giocatori del Boca, Pablo Pérez e Gonzalo Lamardo, una volta entrati dentro lo stadio, sono stati trasportati in ambulanza all'ospedale più vicino per essere medicati. In un clima surreale, la CONMEBOL, nonostante gli scontri, in un primo momento ha deciso di far disputare regolarmente la partita per evitare ulteriori problemi. All'interno dello spogliatoio degli xeneizes, però, molti giocatori, per via di problemi respiratori e per lo spavento appena vissuto, non si sentivano in grado di poter disputare la partita come se nulla fosse.

Mentre le TV argentine continuavano a dare aggiornamenti sulle condizioni dei due giocatori all'ospedale, la CONMEBOL ha deciso di rimandare di un'ora l'inizio della partita, prevista per le 21, ora italiana. Con il passare dei minuti, tuttavia, la situazione è andata peggiorando. Mentre tanti tifosi si apprestavano ad entrare allo stadio, altri invece davano inizio ad una vera e propria guerriglia contro la polizia. Gli agenti hanno provato a sedare gli animi, bloccando l'accesso allo stadio e, come dimostrano molte immagini, sparando proiettili di gomma contro i tifosi.

Uno scenario impietoso e alquanto squallido, non degno di una finale sportiva. Nonostante tutto, la CONMEBOL, come riferiscono molti giocatori del Boca, tra cui Carlos Tévez, ha chiesto e obbligato i giocatori a scendere in campo e disputare la partita regolarmente. Nel frattempo, l'ambulanza faceva ritorno allo stadio, con i due giocatori del Boca medicati, in particolare Pérez con un occhio bendato. Dopo altri consulti, si è deciso di rimandare l'inizio della partita alle 23:15. Intanto, fuori gli agenti continuavano a scontrarsi con alcuni tifosi. 

Intorno alle 23, quando i giocatori di entrambe le squadre avevano infine deciso di disputare la partita, probabilmente per evitare conseguenze peggiori, colpo di scena! I presidenti dei due club, il reponsabile dell'AFA, e la CONMEBOL, di comune accordo decidono di rinviare la gara al giorno seguente alle 19 locali (ore 21 in Italia). Le porte dello stadio vengono aperte e i tifosi iniziano ad abbandonare l'impianto. Gran parte dei tifosi hanno denunciato molte irregolarità, in particolare il fatto che i tifosi siano stati fatti entrare senza passare per alcun controllo. Altri, invece, dopo aver trascorso diverse ore assiepati tra gli spalti dello stadio, hanno apertamente criticato l'operato della polizia, reo di non avere saputo garantire la sicurezza dei presenti, e il presidente argentino Macri.
La finale verrà comunque disputata e una delle due squadre alzerà l'ambita coppa, ma negli occhi di tutti rimarrà lo spettacolo crudo e indecente.