Il campionato riparte dall’Olimpico in compagnia della pioggia, ma con un match scoppiettante – sembrava quasi che la scena si fosse trasferita nella Premier inglese per la meteorologia del momento e per lo spettacolo del gioco che la partita prometteva; una promessa che poi  avrebbe mantenuto a piene mani.

L’avvio della gara è stato lento, quasi sonnacchioso, con le due squadre che cercavano di studiarsi e con il Toro, che  si proponeva di più in avanti quasi a saggiare la forza difensiva giallorossa.
Poi al 15’,  in un lampo la svolta della gara; col pallone che danza dentro l’area e Zaniolo che si avventa in scivolata per tentare il ta pin  vincente – ancora un rimpallo dal muro umano sulla  linea di porta, e allora entra in gioco il genio del fuoriclasse che alberga nel giovane giallorosso: aggancio di suola con il destro  e da terra, girata al volo di sinistro che gonfia la rete.
Ed è quel lampo che fa esplodere l’Olimpico nella luce della gioia di aver trovato il “nuovo Pupone”; si, è lui l’erede di Francesco Totti. E lo stadio giallorosso, nell’intensità di quella gioia ne ha certificato la nascita.
E poi, come spesso succede nel calcio, il goal, oltre a risvegliare l’entusiasmo del pubblico giallorosso, ha avuto il potere di cambiare il corso della gara, e ha fatto salire in cattedra la squadra di Di Francesco, che ha trovato la seconda rete  con Kolarov  su calcio di rigore al 34’, e ha meritato il doppio vantaggio con sprazzi di gioco  a tratti anche spettacolari.

Il Toro, dal canto suo, ha cercato di limitare i danni, e nonostante la superiorità giallorossa non è stato a guardare, tanto che nel finale di tempo ha avuto una ghiotta occasione per accorciare le distanze con Falque che ha tirato sul palo, con Olsen  battuto.

Nella ripresa la partita è definitivamente decollata; il Toro è entrato con il piglio di chi non ci sta a perdere, mentre la Roma, forse convinta di avere già vinto, si è presentata  con un po’ di sufficienza, tanto che i granata in appena venti minuti hanno riequilibrato il match, prima con Rincon al 51’ e poi con Ansaldi al 67’.
Allora la Roma si è ripresa dall’impasse, e in appena sei minuti ha ritrovato il vantaggio grazie ad una deliziosa  imbucata di Pellegrini che ha trovato El Shaarawy libero in area che ha fulminato l’incolpevole Sirigu. A quel punto, nonostante la pioggia battente, il Toro è tornato a caricare, tanto  che al 84’ ha avuto a disposizione  un’occasione colossale con Belotti, che  in area,  libero  e da pochi passi, ha spedito il pallone sopra la traversa. Il match, è finito lì; la Roma ha continuato a macinare gioco in avanti, ha portato in porto una vittoria che la proietta in pratica nella  zona Champions.

In conclusione, è stata una grande partita; spettacolare,  avvincente ed incerta fino a pochi minuti dalla fine; come dicevo in premessa ,  in certi momenti del match, sembrava di vivere il clima della Premier inglese. Onore ad entrambe le formazioni, ma il plauso maggiore va alla Roma che  si è aggiudicato il match con pieno merito.

IL DETTAGLIO DELLA PARTITA

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Karsdop, Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, Pellegrini; Under, Zaniolo, Kluivert; Dzeko; A disposizione: Fuzato, Greco, Marcano, Santon, Luca Pellegrini, Coric, Pastore, Nzonzi, El Shaarawy, Schick, Riccardi. Allenatore: Eusebio Di Francesco

TORINO (3-5-2): Sirigu; Lyanco (83' Berenguer), Nkoulou, Djidji; De Silvestri, Ansaldi, Rincon, Parigini (76' Edera), Ola Aina; Iago Falque (55' Zaza), Belotti. Allenatore: Mazzarri

RETI: 15' Zaniolo (R), 34' Rig. Kolarov (R), 51' Rincon (T), 67' Ansaldi (T), 73' El Shaarawy (R)

AMMONIZIONI: Kluivert, Cristante (R), Lyanco, Rincon (T)

ESPULSIONI:

RECUPERO: 2' nel primo tempo, 4' nel secondo tempo

Arbitro: Giacomelli