La Fiorentina per rinforzare l’attacco viola ha puntato sul talento di Aleksandr Kokorin.
Molte le critiche, visto il suo passato turbolento e sopratutto per l’anno 2019 che lo costrinse allo stop che lo vide andare in carcere scontando la sentenza collegata ad un aggressione da ubriaco nei confronti di un funzionario russo.
C’è da dire che prima dell’aggressione, il ragazzo non stava passando un buon momento di carriera allo Zenit, 4 partite e solo 1 gol per lui. Poi il carcere.
Nessun sconto di pena al il talento russo, che l’unico campo dove potersi allenare fu quello della prigione. Scontata la sua punizione, punta su di lui il Sochi, dove in 10 partite riesce a realizzare 7 gol e 2 assist.

L’anno seguente passa allo Spartak Mosca dove non riesce ad imporsi, con 8 presenze, 2 gol ed un assist, ma anche perché fuori ruolo. Utilizzato come prima punta dalla squadra russa; ma lui stesso disse prediligere il ruolo di seconda punta, proprio come utilizzato da Fabio Capello nella nazionale Russa e da Roberto Mancini nello Zenit.
Infatti il talento di Kokorin non è tanto quello di segnare, ma l’abilità di far segnare e l’obbiettivo della Fiorentina è proprio quello: trovare un compagno a Vlahovic per valorizzarlo.
Direi che dopo aver scontato la sua pena è ingiusto criticare un ragazzo di 29 anni che sembra voler riprendere in mano la sua vita personale e calcistica. Gli errori si commettono e possono essere recuperati, ora sembra essere un padre amorevole che tiene alla sua famiglia e con l’aiuto dell’ambiente fiorentino, ma sopratutto della sua compagna Daria Valitova, siamo fiduciosi che il giovane farà il bene della società viola.
Nella speranza che non si crei un nuovo caso Balotelli… tanta classe ma poca sostanza.
Un in bocca al lupo ad Aleksandr Kokorin!