L’Inter torna a riveder le stelle grazie al suo capitano, Mauro Icardi. Al Meazza i nerazzurri fermano i blaugrana con un bellissima prestazione, portata avanti anche da una folla abituata per storia a queste serate, ma vogliosa di ricominciare dopo anni bui. È stata la sfida tra due culture totalmente diverse, ma lo spettacolo che è venuto fuori ha deliziato non poco l’immenso popolo nerazzurro.

Una partita che si risolve nel “final countdown”, come cantavano gli Europe negli anni 80. Pronti via e subito si capisce l’impostazione della partita; il Barcellona comincia con il suo tipico “tiki taka”, ma l’Inter risponde presente con un pressing asfissiante, capace di intersecarsi alla perfezione tra la linea difensiva blaugrana e il portiere Ter Stegen. Alto ritmo, garra agonistica, ma la prima chance è per gli ospiti, che nella figura di Dembelé trovano un piazzato che costringe Handanovic al primo intervento della serata.
Passano i minuti e l’Inter riesce a recuperare molti palloni, ma la tecnica marziale dei nobili del Camp Nou ingabbiano il centrocampo nerazzurro, spesso troppo lezioso e pauroso. Ma le giocate del Barca fanno paura soltanto ai tifosi, perché c’è Milan Skriniar che ferma le trame offensive di Suarez e compagni; il centrale slovacco si è rivelato ancora una volta la colonna portante di questa Inter grazie a giocate da fuoriclasse puro e interventi puliti che hanno schermato i migliori attaccanti al mondo. Il primo tempo si conclude con un equilibrio perfetto, il Barca gestisce la palla e l’Inter riparte con più possesso rispetto all’andata.

Nei 15 minuti di pausa, inizia la sfida colpo su colpo tra Spalletti e Valverde.
Il tecnico di Certaldo sferra la prima mossa: Borja Valero. Lo spagnolo inizia il riscaldamento nell’intervallo per poi subentrare nella ripresa. Non c’è un attimo di tregua perché il quarto d’ora di relax, per modo di dire, svanisce nei cori degli ultras interisti, che accompagnano i giocatori fino al fischio d’inizio del secondo tempo. Si riparte a giocare, questa volta però le parti si invertono; l’Inter spinge sull’acceleratore e il Barca subisce questa partenza aggressiva.
Arriva il momento del cambio, fuori Nainggolan e dentro Borja Valero. La partita continua a fasi alternate, ma gli acerrimi rivali del Real Madrid sfruttano le incursioni di Jordi Alba e le giocate di Coutinho per mettere paura alla difesa nerazzurra; tanti calci d’angolo, cross, ma soprattutto parate di Handanovic. Il portierone sloveno si rende protagonista di interventi efficaci su Coutinho, Dembélé e Rakitic. Poi arriva la risposta di Valverde: fuori Arthur e dentro Vidal, con i fischi del Meazza che fanno da sfondo. Spalletti aspetta perché la sua Inter mette fuori il guscio e organizza ripartense studiate alla perfezione, con Borja Valero abilissimo a giocare da incontrista con la mediana nerazzurra.
Il tempo passa e il tecnico di Certaldo si gioca la seconda carta con l’uscita di Politano e l’entrata di Candreva. Valverde risponde con la figura nascosta di Malcom, che va a prendere il posto di uno stanco Dembele. Per un primo momento la mossa da ragione allo spagnolo perchè arriva il vantaggio del Barcellona; incertezza difensiva di De Vrij, recupero palla di Coutinho, filtrante perfetto per Malcom che non lascia scampo a Handanovic. Sembra tutto finito, ma l’Inter ha un uomo in più, lo stadio.
E Spalletti anima la folla perché ha il coraggio di sbilanciarsi mettendo in campo Lautaro Martinez al posto di Marcelo Brozovic. Scelta efficace, intelligente e determinante. Il gioiello argentino entra da guerriero e da un contributo vitale per i suoi compagni. E pochi istanti dopo arriva il pareggio dell’Inter.
Sempre lui, Mauro Icardi.
Il capitano nerazzurro sfrutta una palla a terra capitata in mezzo, argina Pique e trafigge Ter Stegen con un tiro chirurgico. Il Killer c’è sempre, 3 gol in questa Champions e simbolo di questa Inter di veri uomini.

Viene fuori un pareggio importante, ma tutto resta ancora aperto. Spalletti si giocherà la qualificazione a Londra, ma questa squadra ha tutto per tornare al vertice.
Il tempo degli eroi è tornato e da quel giorno in cui il buon Lucio si è seduto sulla panchina nerazzurra, è arrivata la vera svolta.