Ci siamo...
E' quasi fatta per la Champions... la società nerazzurra vuole tornare ai massimi livelli di spettacolo, ma nella folla degli innamorati della pazza c'è malcontento, rabbia e rivendicazione di etica, un'etica difesa da capitani come Zanetti e prima ancora dal buon vecchio zio Beppe Bergomi.

Al primo posto forse conta davvero questo e non i risultati finali, c'è bisogno di cuore, di maglie sudate, e con il nuovo capitano Handanovic si sta rimarginando una ferita di orgoglio. L'Inter non è solo una squadra con uno stemma e una rosa di almeno 20 giocatori, c'è dietro una storia di carattere, di guerrieri in stile Zamorano, di un Moratti fuori dalla stanza dei bottoni e di tori da sagra in campo, con voglia di esprimere cuore e giocare bene prima di vincere e perdere piuttosto che giocare male. Un'atmosfera che ogni tifoso nerazzurro dovrebbe cogliere e respirare quando inizia una partita, il vero DNA interista è questo, ma la nuova generazione lo sta perdendo, accantonando conta solo vincere. Ma per la curva nord no, e questi ragazzi bisogna rispettarli, c'è molto di più in gioco.
Spalletti avrebbe dovuto dare una svolta, lo ha fatto, ma solo dopo che Icardi perde la fascia e non per merito suo, ma di una società nuova e con il bastone dei giusti. Troppo comodo, Spalletti troppo facile, sei stato la fotocopia dei tuoi predecessori con solo una punta in campo e un Perisic passapalloni a Icardi, tanto che il padre del povero Lautaro, el toro, si arrabbia per suo figlio che non gioca: vergognoso. Lautaro è stato la fotocopia di Gabriel Barbosa (escluso dall'icardiano convinto Pioli) e di un altro escluso ex Samp come Eder, tenuti fuori spesso inspiegabilmente in vecchio stile Coutinho; sembra quasi per non fare ombra al re del gossip e dei rolex e nel quale si riconoscono teen girls, ragazzacci, milf convinte e uomini ... e materialisti compradonne. Se c'è qualcuno che sino ad ora ha difeso l'etica e messo i gol al secondo posto allora può stringermi la mano.

Ma torniamo a oggi e analizziamo cosa significa questa imminente, tesissima Udinese-Inter.
Un passo falso significa far avvicinare Atalanta, Roma e Milan, che sono come vampiri in cerca di punti. La panchina di Spalletti potrebbe traballare, con la Roma e con la Juve 2 pareggi sono argento quasi oro. L'oro vero sarebbe stato una vittoria con una delle due e invece no, Ronaldo ha smorzato una possibile vittoria scacciapensieri e scaccia uccellacci dalla classifica. Ma l'Inter non è uno spaventapasseri, non fa paura, poichè il gioco lascia spesso a desiderare e Icardi non segna su azione da un bel pezzo. Dovesse essere sconfitta ci saranno fischi. Ci si attende un ago della bilancia positivo e considerando da una parte gli antispallettiani e dall'altra gli antiicardiani conterà eccome, questa trasferta udinesiana in alto i cuori, e abbasso i protagonismi.
Chi segue l'Inter capirà la leggera allusione...