Nel calcio a volte si innescano dei meccanismi che o ti fanno girare tutto nel verso giusto, o, al contrario, paghi per ogni piccolezza.
Ieri, ad esempio, abbiamo visto nella seconda giornata di Champions un Napoli che vola, vincendo in Scozia 3 a 0 e una Juve che affonda perdendo in rimonta contro il Benfica.
Quando gira tutto nel verso giusto è facile presentarsi ai microfoni facendo la ruota del pavone, come fa Spalletti, tutt'altra storia, invece, per Max Allegri.
Ora, la Juve non è che goda di tutta la mia simpatia, ma bisogna dire che in questo momento sta pagando un duro conto per la mancanza di Pogba, centrocampista su cui tanto si era puntato. È vero che è arrivato un sostituto di tutto rispetto, ma non è proprio la stessa roba. La stessa situazione, anzi, forse anche peggiore la sta vivendo Mourinho. La Roma ogni anno paga sistematicamente un infortunio di lungo corso e sempre di giocatori di grande importanza. Due anni di fila Zaniolo, lo scorso anno Spinazzola e, quest' anno, il neo acquisto Winaldum. Quando costruisci una squadra in un certo modo e, poi, viene meno una pedina fondamentale per il gioco che hai in mente diventa molto difficile. Un conto è avere un centrocampo con un giocatore di copertura e uno di velocità e di impostazione del gioco, altra storia se devi ripiegare e metterne due uguali di copertura. Non ci vogliono i grandi geni, tipo Cassano o qualche scribacchino per capire che la Roma con Matic e Cristante insieme perde molto in fase di costruzione.

Tornando, però, a Spalletti, è passato dal piangersi addosso subito dopo il mercato, mettendo le mani avanti o, addirittura rifiutandosi di presentarsi ai microfoni per evitare domande scomode, come per il caso Dybala, a pavoneggiarsi davanti ai microfoni.
Certo, quando hai la rosa al completo ti va di lusso, altra storia è se perdi in 24 ore Winaldum per sei mesi e Zaniolo per 3 settimane. Eppure, Mourinho si è sempre presentato ai microfoni con lo stesso piglio, eppure la Roma è lì dietro ad un solo punto. Non che debba guardare alla classifica, ma per far notare che la Roma con il triplo dei problemi del Napoli è lì.
Poi, mi chiedo, il caro Spalletti sarà ancora così, visibilmente, a 3 metri dal suolo quando le cose non gireranno più in un certo modo, o inizierà con i suoi sproloqui a parlare di un mercato fatto in un certo modo, con una certa filosofia di risparmio?
Che, poi, se prendi Raspadori a 35 milioni proprio risparmio non è!
Pensate che Pinto ne ha spesi solo 7!