A settembre, come ogni anno, il campionato si ferma per dare spazio alle nazionali e quindi si possono stilare pure i primi bilanci. Solitamente le giornate giocate erano al massimo due e nell’attesa del successivo turno si commentavano gli ultimi acquisti di mercato, anche se da qualche anno a questa parte, sono più stelle filanti che botti.

Quest’anno invece i nuovi arrivi già hanno esordito e si ha una partita in più sulle gambe, cosa che  magari avrebbe fatto felice Giampiero Ventura, poiché imputò la disfatta con la Spagna alla scarsa condizione fisica. E invece la Svezia? Purtroppo ogni volta che rilascia un’intervista dopo lo spareggio mondiale perso mi rovina la giornata, mi vengono in mente le emozioni uniche che si provano nel vedere certe partite. E potrebbe anche risparmiarsi le battute sul fatto che non vada più all’ikea.. non fanno affatto ridere. Spero vivamente che trovi lavoro all’estero così da non dovercelo più sorbire. Scusate lo sfogo, chiudo subito la parentesi senza ulteriori commenti per non spargere ulteriore sale su una ferita ancora aperta.

I primi di settembre ci lasciano una Juventus in testa al campionato.. che novità! Negli ultimi anni, con Allegri alla guida, solo nella stagione 15/16 non è stata a punteggio pieno, aveva un punto e comunque alla fine ha vinto lo scudetto. La cosa che mi stupisce è lo zero alla casella gol fatti per CR7, ma anche i top top top player hanno bisogno di un po’ di adattamento. Lo studente si applica, ma può fare di più.. si rifarà nei prossimi mesi. La difesa, che è sempre stata un punto fermo della Vecchia Signora, sembra scricchiolare più del dovuto. Forse manca ancora un po’ di equilibrio e compattezza a tutta la squadra. Dybala, che la passata stagione dopo tre giornate già stava a cinque gol segnati, sta faticando ad entrare in sintonia con i suoi compagni. L’argentino, uno dei più decisivi per la conquista dell’ultimo scudetto con 22 reti, è dotato di colpi e classe superiore che possono fare differenza anche a partita in corso o all’ultimo minuto. Ricordo, ad esempio, la partita contro la Lazio, forse uno dei momenti chiave della serrata lotta con il Napoli, decisa all’ultimo respiro dalla “joya”. Ma mi chiedo se sia compatibile con Cristiano Ronaldo. Qualche dubbio ce l’ho. Per il resto, se la truppa di Allegri ancora non è in piena forma e le ha vinte tutte non può che migliorare nelle prossime giornate. Qualche speranza di tenere vivo un campionato che sembra più che mai già scontato potrebbe darla l’inizio della Champions, il vero obiettivo dei bianconeri e dove non possono fallire. Le partite di coppa potrebbero distrarre CR7 e compagni e far perdere qualche punto alla Juventus, anche se la doppia squadra allestita sembra molto competitiva.

Ma a questo punto si apre il dibattito di chi potrebbe contendere fino alla fine lo scudetto alla Juventus. Sarà ancora il Napoli l’ antijuve? Il Napoli di Sarri, che fino all’ultimo è stato il lotta per il tricolore e dopo lo scontro diretto vinto si pensava che potesse essere la volta buona per interrompere l’egemonia bianconera, non c’è più. Mi riferisco al Napoli di Sarri come complesso poiché, nonostante sia cambiato solamente l’allenatore, quella del tecnico toscano era una macchina perfetta che faceva un calcio spettacolare e che ha perso colpi nel momento in cui qualche pezzo dell’ingranaggio ha avuto un calo. Anche due pedine molto importanti come Reina e Jorginho non ci sono più. 

Il nuovo Napoli di Ancelotti finora ha mostrato qualche problemino che le prime due vittorie, arrivate entrambe in rimonta, avevano mitigato. L’italobrasiliano, elemento cardine per Sarri tanto che lo ha voluto con sé al Chelsea, è stato sostituito con un Hamsik “alla Pirlo”. Ma secondo me è troppo offensivo per quel ruolo ed inoltre va rivista la tenuta fisica per l’intero campionato, dato che con Sarri venive regolarmente sostituito dopo un’ora. L’alternativa con Diawara si è rivelata disastrosa contro la Sampdoria. I 6 gol subiti con 6 tiri in porta pongono seri interrogativi sia sulla fase difensiva della squadra ma anche soprattutto sul portiere. Le 7/9 partite di assestamento di cui ha parlato il presidente De Laurentiis, che non ama questo tipo di bilanci, spero siano molto meno dato che la Juventus non ti lascia tutto questo margine. Al momento quindi appare un gradino sotto (forse anche due), ma confido molto nel tecnico di Reggiolo ed alla sua grande esperienza. Inoltre il turnover di tutti gli uomini a disposizione potrebbe dare quella freschezza e lucidità mancata nella parte finale e decisiva della stagione. 

La classifica e le prestazioni direbbero Fiorentina e Sassuolo. I viola sola la rosa più giovane della A e, con una partita in meno, sono a 6 punti avendo vinto entrambe le partite giocate al Franchi. Dopo la goleada col Chievo Verona, la squadra di Pioli ha piegato l’Udinese con i numeri dei suoi gioielli made in Italy: l’assistman Federico Chiesa ed il capocannoniere, già tre gol, Marco Benassi. La scomparsa di Davide Astori, la cui maglia è sempre appesa al suo posto negli spogliatoi, ha compattato come non mai questo giovane gruppo. Non di meno il Sassuolo di De Zerbi. I numeri dicono 7 punti in tre giornate frutto di due vittorie ed un pari, 8 gol fatti e 5 subiti. I fasti dell’epoca Di Francesco sembrano tornati grazie a questo giovane allenatore ed al suo gioco spumeggiante ed offensivo. Dopo la prima vittoria contro l’Inter, con Boateng centravanti(falso nueve), si è ripetuto asfaltando il Genoa con 5 gol domenica scorsa e lanciando la BBB, ossia il tridente offensivo con Berardi, Boateng e Babacar. Il senegalese, dopo stagioni in chiaroscuro, finalmente potrebbe aver trovato la dimensione giusta. I tifosi neroverdi possono cominciare a sognare. Per entrambe il prossimo turno contro Napoli e Juventus può già essere uno snodo importante della stagione, un esame di maturità per testarne le ambizioni e vedere se veramente potranno dire la loro.

Per qualità della rosa, la squadra di Spalletti sembra quella meglio attrezzata per recitare il ruolo di anijuve. Ha cominciato con una sconfitta. Alla seconda giornata ha subito la rimonta, dal 2-0 al 2-2, dell’ex Mazzarri facendogli andare il Meité di traverso. Per chi non lo sapesse il mate (un’infusione preparata con le foglie essiccate di erba Mate) è la bevanda preferita dai sudamericani, argentini in testa. Nell’ultima ha vinto spezzando le reni al malcapitato Bologna di Pippo Inzaghi, che però bisogna dire aveva dato parecchio filo da torcere all’Inter, andando anche vicino al gol in un paio di occasioni, ma si è disunito e sciolto come neve al sole in seguito all’invenzione di Radja Nainggolan. Ecco il belga è il giocatore fondamentale che era mancato nelle prime due, ma che forse da solo non può colmare l’evidente mancanza di qualità in mezzo al campo, e soprattutto la sua condizione fisica appare ancora troppo precaria. I molti volti nuovi, subito ben integrati, Politano e Asamoah su tutti, danno maggiori alternative ma di conseguenza impongono anche delle scelte. La fase difensiva ancora non va, si concedono troppe occasioni agli avversari, Dalbert su cui Spalletti ha inizialmente puntato è bocciato, il gioco appare ancora macchinoso. Insomma c’è ancora molto lavoro da fare per una squadra che palesa ancora lacune a livello caratteriale.

Il Milan, che ha molto migliorato la rosa rispetto la passata stagione, ha saltato la prima, nella seconda, in vantaggio di 2 gol, ha subito la reazione del Napoli perdendo per 3-2, mentre nella terza ha avuto la meglio della Roma grazie, parole di Gattuso, ad una botta di c.. fortuna evitandogli un sicuro processo già solo due partite giocate. Il gioco è buono e, quando arriveranno anche i gol di Higuain, penso che non avrà problemi a lottare per arrivare tra le prima quattro, obiettivo dichiarato della dirigenza. 

Le romane invece sembrano avere grosse difficoltà. La Lazio con tre punti, grazie alla vittoria risicata per 1-0 nell’ultima giornata contro il Frosinone, ha manifestato gravi carenze atletiche. Forse va spiegato così lo sfogo telefonico tra il presidente Lotito e Simone Inzaghi che è diventato virale in poche ore dalla sua divulgazione. Dall’altra parte del Tevere la Roma, anche se ha un punto in più, non se la passa di certo meglio. L’equivoco tattico Pastore ha creato non pochi problemi, così come l’acquisto di Patrik Schick, preso per fare l’esterno, ma esterno non è. Pastore trequartista dietro Dzeko e Schick? Sulla carta poteva funzionare, ma il campo ha detto di no. L’ex Psg ha colpi interessanti ma non è quel vero numero 10 che può fare la differenza, mentre le due punte si pestano troppo spesso i piedi, occupando gli stessi spazi, e nessuno dei due sembra volere fare quel lavoro sporco necessario per questo modulo. Il ceco, che vuole un minutaggio superiore, anche per ripagare il grosso investimento, va fatto giocare. Ma quando e come? A partita in corso, dall’inizio come seconda punta o da esterno? E tutte le ali presenti in rosa dovranno pur giocare? Il calcio è una cosa semplice, perché complicarsi la vita? Il 3412 si è dimostrato fallimentare. Il 433 sembra il modulo migliore per i giocatori a disposizione  e che il tecnico conosce bene. Ma Pastore dove gioca? Forse è un po’ leggerino nel centrocampo a 3. Allora si passa al 4231? Kluivert dal ritiro della propria nazionale ha già fatto sapere che è arrivato per giocare da titolare. Insomma tanti grattacapi per Di Francesco che, se non li risolverà quanto prima, potrebbero costargli la panchina

Che dire delle altre. A 6 punti troviamo anche la Spal grazie a due tiri della domenica e una buona tenuta difensiva da verificare contro avversari di maggiore caratura. L’Atalanta, che sembrava lanciata verso una splendida stagione, si ritrova fuori dalle coppe, sconfitta ai rigori dal modesto Copenaghen senza essere riuscita a fargli un gol nel doppio confronto nonostante i 40 tiri verso la porta avversaria. Adesso con una rosa extralarge, approntata per le due competizioni, Gasperini si ritrova a scelte complicate che scontenteranno chiunque resti in panchina. Il Torino con Walter Mazzarri spera di trovare quanto prima una propria identità, il compito gli è stato semplificato dalla società cedendo gli scontenti Ljajic e Niang.

La Sampdoria profondamente rinnovata ha però ancora bisogno del vecchietto Quagliarella e soprattutto dei suoi gol. “La grande bellezza” contro il Napoli è ancora negli occhi di tutti quanti. Giampaolo si è confermato un tecnico che può vincere contro chiunque. Il Cagliari spera in una salvezza anticipata grazie alla concretezza del nazionale Barella e dell’ultimo dominatore dell’aria Pavoletti, con il gol di testa la sua specialità. Negli ultimi 5 anni ha segnato così 17 gol, meglio di lui solo Olivier Giroud con 21 e Cristiano Ronaldo con 29. Mentre il Genoa fa affidamento sul bomber 23enne Krzysztof Piatek, autentica scoperta di questo scorcio di stagione. Sette gol in tre partite con la maglia del Grifone, tre in Serie A, dove è capocannoniere insieme a Benassi, e quattro in Coppa Italia. Con questo bottino ha già superato Lapadula che si era fermato a 6 gol la scorsa stagione. Ma il dato ha del clamoroso se si fa un raffronto con i cinque principali campionati europei. Dietro di lui giocatori come Lewandowski (6), Benzema (5), Aguero (5), Messi e Mbappé (4). L’unico che gli contende il primato è Pablo Sarabia del Siviglia, anche lui con 7 gol, ma in 9 presenze tra Liga, preliminari di Europa League e Supercoppa di Spagna. Venerdì sera esordirà in Nations League contro la nostra Italia, Bonucci e Chiellini sono avvisati.

Empoli, Udinese, Parma, Bologna, Chievo e Frosinone a lottare per evitare gli ultimi 3 posti che vogliono dire retrocessione. Tra tutte i ducali mi sembra quelli meglio messi e che, dopo aver fatto sudare la Juventus, può fare un buon campionato. Più staccata e, secondo me, già spacciata ad un mesto ritorno nella seria cadetta la squadra del presidente Stirpe.

In conclusione, a mio parere, il campionato è già deciso.. è già ammazzato. La signora omicidi colpirà ancora una volta purtroppo, l’ottava consecutiva. Nel dna ha quell’ instinct killer necessario a vincere che alle altre manca. Vincerà non solo per la sua forza, ma soprattutto perché manca una reale alternativa che possa soppiantarla. In poche parole: non c’è un’antijuve!