Sorprese in TIM CUP

c'è poco da stare Allegri....

Fiorentina – Roma 7 – 1

Atalanta – Juventus 3 - 0

La Coppa Italia o Tim Cup ci ha riservato due grosse sorprese. Ieri 30 gennaio è stato il turno di 2 grandi favorite del torneo. La Roma impegnata a Firenze contro la Fiorentina e la Juventus chiamata a difendere il suo titolo di detentrice del torneo a Bergamo contro l'Atalanta.

Entrambi i responsi hanno avuto un esito incredibile, non tanto per l'eliminazione di 2 nobili del calcio Italiano ed entrambe tra le squadre favorite per la vittoria finale, ma quanto per l'eccessivo punteggio che ha appesantito in maniera inequivocabile la netta eliminazione. Vero è che sia i Gigliati come anche gli Orobici abbiano fornito una prestazione superlativa, ma è altrettanto vero che una sconfitta in una partita secca del torneo ci possa stare per tutti, ma non certamente con le proporzioni così pesanti e preoccupanti che si sono così brutalmente verificate.

Sia a Firenze che a Bergamo si sono viste due partite a binario unico, tanto da far sorgere un legittimo sospetto: l'impegno di Champions incombe? Se così fosse dovrei pensare che probabilmente Roma e Juventus abbiano snobbato l'impegno di Coppa Italia? Sono interrogativi che nascono inevitabilmente se pensiamo che la Roma già martedì 12 febbraio affronterà l'impegnativo impegno contro il Porto, mentre la Juventus dovrà vedersela mercoledì 20 febbraio in trasferta contro l'Atletico Madrid. A tutto ciò si aggiunge un evidente disagio di forma mostrata in campo da parte di entrambe le squadre. Approfondisco le cause e le condizioni che dovrebbero preoccupare entrambe le formazioni italiane.

La Roma da tempo si sta barcamenando in un campionato dai risultati altalenanti quanto sconcertanti, per certi versi, comportamento che ha pregiudicato l'esito di parecchie partite affrontate finora. Di Francesco ha lottato fino ad oggi pazientemente dovendo affrontare emergenze continue, dovute a infortuni e squalifiche di giocatori importanti obbligandolo a rabberciare formazioni diverse per ogni partita. L'amara verità per i giallorossi si traduce attraverso la fredda analisi dei numeri in classifica dopo quasi due terzi di cammino in campionato:

34 punti in 21 giornate di gare disputate (25 punti di distacco accumulati dalla Juventus).

40 goal fatti discreto se non buono e comunque unico positivo ruolino di marcia.

29 goal subiti pessimo ruolino di marcia che mette in evidenza la precarietà dello stato difensivo.

11 goal differenza reti magro bottino finora accumulato.

9 vittorie ben poche se consideriamo che la Roma avrebbe dovuto lottare per lo scudetto.

7 pareggi troppi per navigare in zona di alta classifica.

5 sconfitte dopo 21 giornate di campionato suonano come una (quasi) resa inevitabile.

Alla luce di quanto sopra, spicca evidente il fatto che la difesa della Roma ha bisogno un serio sostegno. Mi sembra infatti che nel'impianto difensivo dei giallorossi sia venuto a mancare, quest'anno, l'apporto indispensabile del 32enne Federico Fazio che, nel campionato scorso ha dato parecchio affidamento e stabilità all'intero reparto della difesa romana. Inoltre – e credo che sia la spiegazione più logica – alla difesa giallorossa è venuto a mancare il perno di sostegno insostituibile: Daniele De Rossi, flagellato da piccoli e grossi infortuni che ne hanno pregiudicato la continuità della sua presenza, tanto da far emergere a galla i seri problemi che la Roma ancora non ha risolto. Infatti la compagine giallorossa dovrà presto recuperare il suo capitano a tempo pieno per tornare ad essere competitiva. De Rossi in condizioni di forma accettabile davanti alla difesa è un valore aggiunto di cui il coach Di Francesco non può privarsi per non ritrovare ancora gli stessi equilibri alterati fra un reparto e l'altro. I prossimi impegni della squadra Romana ci diranno se e come i giallorossi saranno pronti ad affrontare i prossimi impegni di campionato, ma soprattutto ci dovranno dire come affrontare il difficile compito di Champions ad Oporto in una serata che si preannuncia sicuramente assai bollente....

La Juventus ieri mi ha sorpreso molto, non tanto per la sconfitta subita in terra bergamasca, infatti quello è un terreno proibitivo per tutte le squadre e quindi una sconfitta in una partita secca ci può anche stare! Ciò che mi ha alquanto colpito è stato lo sconcertante comportamento di tutta la squadra. Ho sempre sostenuto che lo svolgimento di una gara si manifesta con l'equilibrio psicofisico che un gruppo riesce a imprimere durante una gara. I bianconeri fino ad oggi hanno dimostrato in campionato e in Champions di essere una super squadra capace di frantumare parecchi record come infatti finora è avvenuto, e questo perchè ha affrontato tutte le gare con la mentalità giusta e con la consapevolezza di essere i più forti in senso assoluto. Questo equilibrio psicofisico è mancato nettamente a Bergamo e il risultato è stato quello di subire lo schiacciamento territoriale di un'Atalanta in stato di grazia eccezionale.

Mi sia consentito però esprimere la mia opinione personale e cioè che una squadra non può e non deve uscire dai soliti schemi mentali quando affronta una partita considerata sulla carta alla stessa stregua di una semplice passeggiata da affrontare, non foss'altro le assenze ingiustificate in campo di giocatori come Pjanic, Cancelo e Douglas Costa, elementi capaci di dare più equilibrio territoriale a tutto l'impianto bianconero infatti, hanno reso la prova lampante di questa inevitabile defaillance. Che Allegri abbia detto quanto il pianeta juventino ci teneva alla Coppa Italia, non mi convince del tutto e tuttavia come giustifica altrimenti la spocchia dei suoi giocatori mostrata in campo sin dall'inizio? La verità è, a mio modesto avviso, che la presunzione quando si sostituisce all'umiltà scaturisce sempre danni e brutte figure. Aggiungo inoltre che una super corazzata come la Juventus non ha mai pensato di trovare la giusta alternativa a due giocatori quasi insostituibili nell'impianto difensivo come Chiellini e Bonucci, la cui freschezza atletica, appannata dalla lunga e impegnativa carriera, fa presagire a una non lontana fine di un ciclo...

E' già da qualche partita infatti che noto difficoltà più o meno evidenti in una difesa che oserei dire ci stia facendo sentire un sinistro scricchiolio, che ieri è diventato un po' più rumoroso del solito a seguito dei sontuosi colpi di grimaldello inferti dallo scatenato Duvan Zapata!

I tifosi juventini si augurino che queste mie considerazioni non siano poi così reali, altrimenti ci sarebbe veramente da stare poco Allegri!...

 

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