Tra pochi giorni arriverà settembre, il nono mese dell'anno che concluderà la stagione estiva e accoglierà quella autunnale. Un periodo, quello che sta per iniziare, sinonimo di ripresa della routine quotidiana, annuale, in cui le città tornano ad essere costituite dal traffico, le persone ricominciano a riprendere la vita con i suoi ritmi frenetici, le ferie finiscono, le vacanze estive per gli scolari volgono al termine e gli universitari, dopo un breve periodo di pausa, tornano nelle proprie facoltà per iniziare un nuovo anno accademico del proprio corso, o chi invece è una matricola e inaugurerà un nuovo percorso di istruzione e formazione.
Tra le varie facoltà a disposizione ci sono quelle più gettonate come Giurisprudenza e Medicina, anche se, specie negli ultimi anni, per stare al passo con i tempi e all'evoluzione continua della nostra esistenza sul pianeta terra, anche l'università ha iniziato ad erogare corsi di cui, fino a pochi anni fa, non si sapeva neppure l'esistenza.
Tra le varie offerte formative figurano anche studi relativi a campi scientifici come la Fisica, una facoltà particolare e affascinante che racchiude al suo interno diversi rami, tra cui l'Astrofisica. A breve, tutti coloro che hanno deciso di rendere la propria passione per le stelle, e tutto il cosmo, una professione, verranno accolti durante le prime ore del primo giorno di corso nella rispettiva aula con la consueta presentazione del Professore e capo dipartimento Maurizio Sarri.
Buongiorno a tutti e benvenuti al corso di Astrofisica. Io sono il professor Maurizio Sarri, il vostro docente per questo semestre che vi condurrà, attraverso il corso di Astrofisica, alla scoperta di nuovi orizzonti. Tutto ciò che avete visto solo da lontano, attraverso il telescopio, potrete vederlo e studiarlo da vicino come mai prima d'ora! Non perdiamoci in chiacchiere, allacciate le cinture, si parte verso l'infinito e oltre direbbe un vostro caro vecchio amico di infanzia Buzz Lightyear. Come si vede dalla figura, conoscendo l’angolo di parallasse espresso in secondi d'arco, attraverso calcoli trigonometrici, si può dedurre la distanza di una stella (d), esprimendo il risultato, per semplificare, in parsec: d=1/p.d=1/p...
Se in quell'aula ci fosse il mitico personaggio di "Bianco, Rosso e Verdone" interpretato dall'attore e regista italiano Carlo Verdone, al solo pronunciare tutte queste formule e termini di difficile decodifica affermerebbe: In che senso?
Ma siamo sicuri che sarebbe l'unico?
Cari lettori e care lettrici, quanto espresso finora, anche se potrebbe essere fuorviante e poco apprezzato visto l'argomento apparentemente poco inerente al discorso sportivo e calcistico, è opportuno dire che tutte queste esplicitazioni hanno un fil ruoge che se riavvolto ha una linea logica corretta e ben definita.
Perché? Scopriamolo insieme!
Come già sappiamo, rispetto a tutte le altre attività, lo sport, nello specifico il Calcio con la Serie A, ha ripreso la sua attività agonistica già dallo scorso 19 Agosto. Sono andate in scena 20 partite per un totale di circa 1800 minuti di gioco effettuati. Come è solito affermare, i primi match disputati sono spesso condizionati da una forma fisica e una salute mentale di squadra non al massimo livello. Ci sono giocatori che non hanno ancora trovato la giusta condizione, hanno bisogno di ambientarsi, rose che ancora stanno componendo o arricchendo, attraverso gli ultimi giorni di Calciomercato, i propri reparti. Tra queste, ce n'è una in particolare che sembra aver trovato maggiori difficoltà, stiamo parlando della Lazio di Maurizio Sarri. La squadra capitolina ha iniziato nel peggiore dei modi la stagione ottenendo due sconfitte consecutive, una nella trasferta contro i giallorossi del Lecce e l'altra in casa contro il Genoa. Dei veri e propri fallimenti per la formazione biancoceleste che ottiene dal bilancio dei primi due incontri ufficiali 2 sconfitte con 3 gol subiti e solo uno effettuato dal solito Ciro Immobile. Dati e statistiche preoccupanti per una squadra proveniente da una stagione conclusa al secondo posto e la qualificazione in Champions League. La situazione venutasi a creare, inevitabilmente non può che impensierire il quartier generale di Formello, soprattutto se poi si pensa alle prossime sfide, entrambe in trasferta, contro due formazioni ostiche come quelle di Napoli e Juventus. Grande agitazione e smania di fare punti pervade il centro sportivo delle aquile in questi giorni. Vi è la consapevolezza di dover trovare la luce in fondo al tunnel, di ripartire e far passare la delusione ai tifosi che non potrebbero accettare altri k.o.
Sono di grande testimonianza le parole utilizzate da mister Sarri l'altro giorno prima di iniziare l'allenamento e la risposta dei calciatori:
Dobbiamo isolarci da ciò che viene detto all'esterno.
Siamo tutti al suo fianco Mister!
In molti non riescono a capacitarsi di questa disfatta totale, il popolo biancoazzurro sembra essere diviso da diverse opinioni: c'è chi dice che il mercato è stato fatto troppo tardi; chi mette in discussione l'allenatore; chi accusa il patron di aver preso innesti di bassa qualità.
Chi ha ragione?
In questi frangenti è sempre complesso trovare il verme nella mela, quel fattore che non sta facendo macinare punti alla squadra, la causa del male che sta affossando un club con alte e ben altre aspettative. Il tecnico, nell'ultima conferenza stampa, ha dichiarato che gli uomini arrivati dalla finestra di mercato estivo non sono pronti per entrare subito negli ingranaggi della squadra. Parole che sembrano essere ridondanti. Forse una critica sotto traccia alla società?
A conti fatti gli acquisti effettuati dalla Lazio, con l'ultimo, quello del francese classe 1999 Mattéo Guendouzi, arrivato nel pomeriggio del 30 agosto, sono 7. Inoltre, non è escluso un ottavo colpo che porterebbe un grado maggiore di esperienza nella rosa, stiamo parlando di Leonardo Bonucci. Quest'ultimo è molto vicino ad indossare la maglia celeste. Un Calciomercato che sembrava non dovesse effettuare il decollo, eppure ha avuto dei ritmi incredibili, insoliti rispetto agli altri anni della gestione Lotito. Proprio quest'ultimo fino a poche settimane fa era stato accusato, come di consueto, di non voler portare la propria società al successo.
Ma ad oggi, si è ancora sicuri che il tifo biancoceleste viaggi tutto sulla stessa linea di pensiero? Pare che qualcosa sia cambiato...
I vari pensieri dei tifosi hanno sicuramente delle basi, nulla viene detto per caso. Gli occhi sono fatti per guardare, la memoria è fatta per ricordare. Come affermò Weber: molti occhi guardano meglio di uno solo.
In un'organizzazione, specie in una società di Calcio, è chiaro che le responsabilità sono del collettivo. Nel caso di riferimento sono evidenti dei modus operandi societari di poco aiuto nei confronti dello staff tecnico. È di fondamentale importanza, per affrontare un'intera stagione, una preparazione fatta con tutti gli elementi dell'organismo della squadra uniti e compatti nello stesso spazio e tempo. Ragion per cui si potrebbe affermare la validità della tesi di Maurizio Sarri. Dall'altra parte, sono legittime altre opinioni secondo cui non è ammissibile, schierando 10/11 della rosa dello scorso anno, perdere due partite di seguito a inizio campionato con un atteggiamento eccessivamente passivo e quasi rinunciatario.
Oltre a questo, c'è anche chi non riesce a capire per quale motivo la squadra debba scendere puntualmente con lo stesso modulo. È come se il modulo 4-3-3 fosse una religione scritta, impossibile da cambiare. Molti, a riguardo, sostengono che la tattica calcistica sia un qualcosa di mutabile, modificabile nel tempo, secondo i risultati ottenuti.
Il Calcio non è una formula né un calcolo matematico come 2+2, il cui risultato può essere solo 4. In sostanza, gli schemi da utilizzare sono molteplici, se per diverse partite quello usato non funziona è doveroso cambiarlo. Tutto ciò trova conferme se si pensa a uno degli aspetti di questa disciplina agonistica, ovvero l'imprevedibilità. Vien da se che, se si usa sempre la solita strategia, si diventa prevedibili agli occhi dell'avversario (compreso il suo tecnico).
Quello appena iniziato è stato soprannominato l'atto tre del Sarrismo nella capitale. Un terzo atto che doveva portare la S.S. Lazio a conferme, alla crescita definitiva. Eppure, nulla di tutto ciò. La rosa sembra essere ritornata alle origini, al primo anno post Inzaghi, in cui si giustificavano le scarse prestazioni affermando "Per il gioco di Sarri ci vuole tempo". Tempo... un tempo che in molti stanno iniziando a non sopportare e non voler più aspettare. Tra i vari disappunti c'è chi ha iniziato a pensare che il Mister toscano non insegni Calcio ai propri calciatori ma tutt'altro, chiedendosi: come è possibile che ogni nuovo calciatore che arriva deve ricominciare da capo? È come se ogni atleta che firma con il club capitolino dovesse dimenticare quanto fatto finora per imparare le basi. È come se si chiedesse ad un ragazzo che non ha mai fatto Scuola Calcio di entrare in campo per disputare la finale della coppa dei campioni.
Numerosi dilemmi offuscano la mente dei supporter biancocelesti, con un interrogativo sempre più concreto:
Sor Maurizio ma lei insegna Calcio o Astrofisica?
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