Sono una voce fuori dal coro!
Ci tengo ad esprimerla ora, perché è troppo facile saltare poi sul carro dei vincitori.
Scrivo questo intervento, perché non condivido il modo di procedere dell'attuale proprietà del Milan. E quindi se i fatti mi daranno torto, ben venga così.
Non sono di quelli che dicono che il Milan si sostiene comunque. Si sostiene se merita di essere sostenuto come fedele abbonato nei due anni di serie B. Quando la situazione è poco chiara, come per me lo è ora, anche se sono milanista, ne prendo le distanze.
Non condivido la campagna acquisti e mi metto personalmente in totale contrapposizione intellettuale con l'attuale Proprietà che considero solo molto speculativa e forse anche transitoria. Opinione personale ovviamente. Esprimo una opinione in totale contrasto con quello che si legge oggi prevalentemente e quindi sicuramente riceverò un bel po' di pollici verso, ma almeno io cerco di argomentare. Il pollice verso senza argomenti è di uno che di argomenti non ne ha. Gli insulti non si capiscono, ma sono normali nei social di calcio, particolarmente prolifici in tal senso. Quindi se uno scrive quello che pensa deve essere preparato a riceverli. Del resto li scrivo anche su Facebook in ben chiaro con il mio nome e cognome. Gli argomenti contrari sono sempre ben accetti.

Non condivido il modo indegno in cui è stato cacciato Maldini e non condivido il modo in cui è stato venduto Tonali. E pure non condivido le opinioni di una certa stampa sportiva che invece è a favore e che io mi permetto di definire “stampa supporter”, sia chiaro senza alcuna accezione negativa, di una Proprietà che, a mio avviso, sta facendo molto di più i suoi interessi finanziari che puramente sportivi per una società del calibro del Milan.
Le mie sono considerazioni assolutamente personali, appunto, ma in fondo forse possono anche riassumere tanti pensieri di altri, che come me, non si riconoscono in questo Milan di oggi, come leggo devo dire non così raramente, sui vari commenti nei social. Ma oggi devo ammettere che gli “oppositori” come me sono totalmente soverchiati dall'onda di positività che si riversa sul Milan di oggi, la stragrande parte dei tifosi inclusa.
La stampa sportiva ha sempre avuto nel calcio una influenza importante come non succede in nessun altro sport, dove non si va oltre a commenti e valutazioni prevalentemente tecniche ma senza arrivare ad azioni che personalmente definisco piuttosto propagandistiche.

Il Milan viene definito oggi il “Re del Mercato”. Per me ciò è ridicolo! Anche durante la faraonica campagna acquisti di Fassone e Mirabelli il Milan fu definito il Re del Mercato. Le opinioni degli accreditati scrittori di calcio cambiano molto rapidamente salvo poi definire retrospettivamente quel “Re del Mercato” una delle campagne più disastrose mai fatte nella storia milanista. Ma va bene così, perché in fondo la tifoseria oggi è soprattutto del “qui e ora” e supporter come me ormai sono di epoca giurassica. Magari mi posso riconoscere di più in un Giussy Farina, come ho già scritto, che fece il passo più lungo della sua corta gamba che in un fondo speculativo che tuttora è padrone del Milan, in una struttura proprietaria piuttosto articolata, diciamo così per buona pace di tutti.
Però si dimentica un piccolo particolare. Fassone e Mirabelli fecero un mercato con soldi freschi, mentre Cardinale di soldi freschi alla fine ne metterà non poi così tanti. Infatti i commentatori si dilungano nel conteggiare i risparmi da introitare con le eventuali plusvalenze oppure con l'eliminazione degli ingaggi onerosi. Mentre per ora il passivo corrente, da dati di Transfermarket, tra vendite e acquisti è di di circa 40 milioni, cifra notevole, se consideriamo però le presunte e da tutti auspicabili vendite, le eventuali plusvalenze e il risparmio sugli ingaggi alla fine il Re del Mercato Gerry Cardinale avrà speso si e no poco più di una trentina di milioni di soldi freschi intesi come flusso di cassa. Non una gran cosa per uno che dice che vuole vincere tutto. Vedremo alla fine se avrò ragione oppure no. Se un giocatore come Pulisic acquistato ai suoi bei tempi neppure poi così lontani a 65 milioni viene venduto a venti , pure nel pieno delle sue forze per venire in fondo a fare la riserva di Leao o del nuovo fenomeno nigeriano, questa non mi sembra una operazione di Re del Mercato ma invece una operazione riassumibile in un solo simbolo: un punto interrogativo.
Stesso discorso vale per Loftus, valutato almeno al doppio ai suoi bei tempi, questi sì un poco più lontani. E soprattutto Okafor. I commentatori dimenticano che il fenomeno del Salisburgo solo lo scorso anno era valutato molto di più di quanto acquistato ora. Comunque viste le cifre che corrono i “fenomeni” non arrivano a 20 milioni nel calcio di oggi, oppure sono dei prospetti giudicati formidabili come CDK, ma bisogna anche avere un allenatore che abbia nel suo DNA di coach la valorizzazione dei giovani, cosa che Pioli non mi sembra abbia poi così tanto, ma, guarda caso, Gasperini sì e tanto.
Quindi così, giusto per ipotizzare, facendo una piccola osservazione al Re del Mercato, se CDK esplode, rinforza una sua diretta concorrente e non ci guadagna niente se non, appunto, il risparmio sull'ingaggio. Ma ormai CDK è stato soprattutto svalutato prima dalla critica che direi, molto francamente che sul campo. E quando si ha una pregiudiziale critica è difficile cogliere aspetti tecnici che non sono, per me si intende, di un giocatore normale ma di un giocatore potenzialmente molto superiore a quello attuale.
Anche qui vediamo alla fine chi avrà ragione. Vero che comunque i prospetti sono dei grandi punti interrogativi e comunque se oggi vuoi uno che ti faccia fare un vero salto di qualità non bastano 50 o 60 milioni. Era quello che per me era più logico fare e ci si poteva aspettare dopo la vendita di Tonali.
Il vero Re del Mercato è l'Arabia Saudita. Tecnica completamente nuova. Si spende poco per acquistare ma si spende stratosfericamente per l'ingaggio. E chi può resistere a cifre del genere? Oltre a quelli già volati in Arabia ne seguiranno altri. L'Arabia Saudita attraverso i suoi fondi sovrani sta rovinando il calcio inteso come sport e lo trasforma totalmente in un business cosa che fece del resto anche un poco Silvio Berlusconi a suo tempo, comprando senza badare a spese, e così cominciando ad inflazione il mercato, arrivando però con una negatività finanziaria notevole di fine esercizio che costrinse la famiglia proprietaria della finanziaria e vendere per non sopportarne più le perdite.
Ovviamente la Gloria non ha prezzo. Ma pure la gloria del mio Milan anni '60 non aveva prezzo ed è proporzionalmente costato infinitamente meno. L'Arabia Saudita sta producendo nel calcio una vera e propria bolla speculativa. Ma a differenza dei subprimes che causarono una delle più gravi crisi finanziarie della storia da far impallidire quella del 29, i Sauditi hanno come sottostante non carta straccia o bond spazzatura ma una montagna di denaro.
Quindi nel calcio il vero Re è solo ormai il dio denaro. Un calcio oltretutto dominato da poche superpotenze e quindi una situazione che meno democratica di così non si potrebbe proprio avere e quindi sinceri complimenti agli organi dirigenziali che questo sport lo stanno pienamente rovinando.

E mi permetto una domandina ai tanti entusiasti milanisti di oggi. Cosa potete aspettarvi da un fondo speculativo che in Patria compra a poco e vende a tanto inesorabilmente comunque? Lo fa molto bene, guadagnano tanto e sono molto bravi a farlo. Pensate davvero che passando dagli USA all'Italia oppure all'Europa un fondo speculativo si trasformi in un fondo di investimento a lungo termine, tipo Warren Buffett? Ma forse no. Le conversioni sulle vie di Damasco sono sempre possibili, per chi crede. Ma questi discorsi infatti non interessano forse al tifoso di oggi. Quindi i Sauditi mettono in campo roba un pochino più consistente delle leve finanziarie. Se devo fare una considerazione tecnica da valanga di insulti, mi spiace per gli appassionati e i Cardinale Followers, oppure i molto più accreditati scrittori di calcio, con tutto il dovuto rispetto, si intende, ma oggi il Milan tecnicamente è per me una squadra da sesto o settimo posto. Nonostante la propaganda si è fatta una collezione di giocatori poco più che normali. Totalmente inutili i 20 milioni spesi per Pulisic e i 16 per Loftus. Personalmente anche per Okafor giocatore totalmente svalutato 14 milioni inutili. Tutti giocatori buoni, si intende, l'ho ripetutamente affermato nei miei interventi, ma nessuno è un crack. Con i 50 milioni spesi per giocatori non determinanti per me si doveva cercava un giocatore da 50 milioni che portasse un vero valore aggiunto. Giusta forse la spesa per Chukwueze, perché la cronica prevalenza tattica e tecnica del settore sinistro almeno con questo ingresso di un giocatore interessante, vera ala destra, si può forse compensare, dando una maggiore varietà al gioco di attacco. Anche la spesa per Rejinders, non certo un fenomeno, può essere a mio avviso più giustificabile. Un insieme di giocatori normali o di punti interrogativi non fa una squadra che viene definita oggi tra le favorite per lo scudetto. Questa è solo propaganda. Gli acquisti di giocatori della Nazionale Americana hanno molto più il sapore del Marketing che delle convinzioni tecniche. Il merchandising USA viene molto valutato con il sostegno della particolare esperienza RedBirds. Ma nessuno ha sottolineato che nelle sue esibizioni americane, non ho sentito tutto questo entusiasmo, anzi direi il contrario. Un segnale non poi così incoraggiante nonostante i prestigiosi sportivi e quindi veri sponsors americani. Forse sulla costa dell'est il regno del dio denaro i segnali saranno più incoraggianti non lo so.
Una proprietà che elimina i valori è una proprietà che non mi piace.
A tanti sì, contenti loro...