Correva l'estate del 2015 quando un ragazzino appena tredicenne decise, investito di grazia divina, di iscriversi a calciomercato.com. Un ragazzo giovane, ma già brillante e originale, tant'è che il suo nickname conciso, efficacia e di notevole impatto visivo, spiccò facilmente nel coacerbo di banalità e ordinarietà del sito. ICS.
Da lì la storia cambiò. Non ci fu un articolo in cui ICS non mise lo zampino, difendendo a spada tratta la sua squadra del cuore che aveva appena assunto Mancini come allenatore. Fece da parafulmini alla società e ai calciatori, attirando su di sé l'instancabile cattiveria degli utenti avversari, che arrivarono persino ad augurare la morte alla madre.
Ma lui non si fermò, era ciò che i letterati oggi definiscono eroe romantico: io ero colui che credeva in ideali che la gente comune irride, io ero colui che vedeva oltre l'apparenza, io ero colui che aspirava alla libertà, e il non raggiungimento di questa mi faceva soffrire. Ero un disadattato sociale, ero contro il mondo; io ero Werther, ero Ortis, ero il ramingo Foscolo.

Ho scritto una 30ina di articoli, migliaia di commenti, ho vinto più volte la classifica dei voti settimanale. Io sono Leggenda. Solo i più anziani ricorderanno il mio nome, e una lacrima solcherà un sentiero tortuoso e irrazionale sulle loro guance.

Il 4 settembre 2015, all'inizio del campionato, scrissi un articolo profetico su un prossimo pareggio della Juve contro il Chievo. La partita si disputò il 12 settembre. Leggete l'antico articolo, e poi guardate il risultato e la tipologia dei goal di quel match. Non abbastanza gloria ottenne quella dimostrazione di potere, e cadde nel dimenticatoio.

Sono tornato affinché possa avere giustizia.
Controllate vecchi amici, controllate neofiti, e conoscetemi. Io sono il prescelto.