Era dicembre 2021 quando scrivevo un articolo che raccoglieva consensi fra moltissimi "fratelli e sorelle di tifo", probabilmente per il solo fatto che, come me, fossero in molti ad essere stufi di complimenti e "salamelecchi" ad una proprietà restia ad ogni possibilità di rinforzare la squadra, ma utilissimi a farci ingrossare il fegato.
Oltre duecento articoli a distribuire ottimismo e fiducia a chi sceglie di leggermi e per quanto non volessi allora, come oggi, illudermi nella vittoria di uno scudetto, a cui prima del mercato invernale credevo immensamente, non rinunciavo a prendere una posizione ben precisa.
Sono più le statistiche, che il reale valore espresso in campo a condannare, il Napoli, ad un ruolo di comprimaria, poichè nella sua storia ha più perso, che vinto e non certo per colpa altrui. Ecco perchè lo scudetto, molto probabilmente, sarà una sfida cittadina milanese, cosa che peraltro, complice le difficoltà di inizio stagione della Juventus, siamo in molti a scrivere da mesi.
Il Milan supera due a zero il Genoa e a sole cinque giornate dalla fine del campionato, per quanto con un calendario difficilissime, è primo in classifica, nonostante persista l'asterisco della partita che l'Inter dovrà a breve recuperare a Bologna. Perchè dunque dovrei recriminare o peggio, essere scontento? 
La qualificazione alla Champions del prossimo anno è già praticamente acquisita, e martedì si gioca la semifinale di Coppa Italia contro l'Inter, con due risultati su tre a disposizione, la vittoria e il pareggio con gol.
Il mio desiderio di esternare tutto questo malumore è dovuto al fatto che io sia uno dei moltissimi tifosi... mai contenti?
Direi proprio di no, visto che da più di dieci anni, proprio per essere in tema Pasquale, ho portato la croce e cantato la messa, come moltissimi altri sostenitori di questi splendidi colori rosso e neri. La Nostra Via Crucis è iniziata con il gol annullato a Muntari e siamo ancora in attesa di  vederne la fine.
Il motivo del mio "disagio sportivo" è sempre stato racchiuso, nella consapevolezza di Storia, Brand e Fascino, con cui il Milan è conosciuto in tutto il Mondo, relegato a stare chiuso in una "lampada", come il genio di Aladin, ma pronto ad uscire per stupire e tornare ai vertici calcistici mondiali. Ecco perchè, pur rispettando la professionalità e le strategia di sostenibilità, applicate dal Fondo Elliott, non ne sono mai stato un sostenitore, ma al contrario, un suo assiduo oppositore, poichè per un proprio utile economico, al fine di trarre il guadagno più sostanzioso, ha privilegiato il Bilancio a qualsiasi possibilità di aumentare la competitività per cogliere delle vittorie sportive. Il filo conduttore del Fondo Elliott è stato fin troppo chiaro, non servivano le vittorie per aumentare il valore e il costo del Milan, la bacheca, per quanto impolverata, è già sufficientemente piena, serviva abbassare i costi, per ottenere un guadagno più consistente, potendo vendere il Milan ad un prezzo più che interessante. Un'operazione che al Fondo Americano è costata fra i 700 e gli 800 Milioni, che se concretizzasse la vendita, per una cifra vicina ai  1100, dimostrerebbe tutte le capacità finanziarie di uno dei Fondi Economici, più importanti al Mondo. Ma mi potete spiegare di cosa dobbiamo gioire, noi tifosi del Milan? In più di quattro anni di questa proprietà, sempre con la p, minuscola, ci siamo allineati, rimproverandoci a vicenda di aver poca fiducia e, complici risultati sportivi, di cui avevamo perso ogni traccia, ci siamo autoconvinti che non ci fosse grande differenza fra avere Campioni affermati, ma troppo costosi e giovani talentuosi, con tanta voglia di correre e sacrificarsi per la squadra.

Aggrappati a Ibra, che con Thiago Silva erano stati spediti a Parigi invece di costruire intorno a loro. La modestia di questo campionato è talmente evidente che a poche giornate dalla fine il Milan è primo in classifica, davanti a squadre che hanno bilanci in rosso, ma concepiti al fine di vincere e incrementare le entrate, non per vendere il Club e scappare con la refurtiva, come il più classico dei film western con l'assalto alla diligenza. Vincere lo scudetto, con Kjaer e Florenzi, non disponibili. Ballò Tourè, Casty, Bakajoko, Maldini, Lazetic e Mirante, fuori da ogni rotazione e con Ibra, Romagnoli e Rebic, perennemente infortunati, oltre a qualche giocatore dai limiti tecnici fin troppo conosciuti, andrebbe veramente al di la di ogni più rosea aspettativa.
L'investimento di Investorp, se confermato, riporta il Milan al ruolo che gli compete, quello di Top Club Mondiale. Se pensate che il Chelsea, che oggi Abramovic è quasi obbligato a svendere, costa circa il triplo della squadra Italiana e per quanto farcito di campionissimi e con lo stadio di proprietà, ha un brand notevolmente inferiore, comprare il Milan è sicuramente un'operazione con tantissimi margini di guadagno, oltre ad una potenzialità ancora illimitata. Il solo fatto di poter nuovamente uscire dalla "lampada", dove abbiamo accettato di essere messi, mostrarci al mondo, pensare nuovamente in GRANDE, dove un Messi in maglia rossonera, sarebbe la più logica delle conseguenze, ecco che la sola possibilità di poter tornare a sognare, riporta quel piacere a soffrire e gioire, per questo splendido sport e la squadra che tanto amo.
Investcorp è un fondo che fa investimenti alternativi, investe in società anche non quotate garantendo ritorni a degli investitori che immettono liquidità nel fondo. Ha un track record importante: è nato negli anni Ottanta, è un investitore affidabile e saldo. E questa è la prima garanzia. Elliott, quando ha rilevato il Milan da Yonghong Li, ha escusso un pegno per meno di 300 milioni di euro. Investcorp, invece, è pronto a mettere sul piatto un miliardo e 100 milioni, una cifra sufficiente per garantire investimenti indirizzati ad aumentare il valore del Club, con un ulteriore step di crescita e valore di vendita.
La cosa particolarmente gradita, che poi era quello che ogni tifoso milanista si augurava potesse fare molti anni fa, il Presidentissimo, Silvio Berlusconi, è il fatto che ci siano gli Sceicchi alle spalle di Investcorp quindi non solo i grandi imprenditori, alla ricerca di visibilità, a supportare il fondo del Bahrein, ma anche Mubadala Investment Company PJSC, il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, raccogliendo soldi sia da investitori istituzionali, ma anche da grandi famiglie".

Concludo sottolineando che non penso sia sfuggita anche la notizia che l'UEFA stia indagando sulla presunta doppia proprietà del Fondo Americano, Milan e Lilla. Un desiderio forse a spingere alla cessione? A rafforzare il gruppo di Sceicchi che tanto sostengono questo calcio, fra sponsorizzazioni e diritti tv? Non ci resta che aspettare, ma oggi più dello scudetto è in gioco il nostro futuro.
Forse si sta per scrivere un'altra pagina molto importante nella storia rossonera, allora se così fosse, anche non vincere lo scudetto, sarebbe meno doloroso, perdenti, ma con un futuro ben più radioso.

Buona Pasqua e tanti saluti al Fondo, che sul Nostro tifo avrebbe ottenuto un ottimo guadagno, che, con ZERO TITULI, mi sembrerebbe fin troppo alto.