Doveva essere una rivoluzione, doveva essere una svolta importante per il calcio italiano per cercare di recuperare terreno con altri campionati, soprattutto quello spagnolo, doveva essere un nuovo importante inizio di una nuova federazione, e invece? Niente, zero assoluto, tante parole ma pochi fatti. Quando non c'era la possibilità di avere la seconda squadra, o squadra B che dir si voglia, non si sentiva altro da varie parti e sponde che questo era un male, che le squadre italiane, quelle big, avrebbero avuto bisogno di avere anche in Italia la possibilità di schierare la seconda squadra per poter far crescere i propri giovani o propri giocatori in casa senza doverli spedire in prestito in giro per l'Italia con conseguenti problemi di gestione. Poter seguire in casa propria un giocatore è meglio. Si guardava soprattutto in Spagna, dove questa cosa già da anni è in vigore e tanto di buono ha portato alle squadre spagnole. 

Così dopo anni di parole e parole, finalmente si è riusciti a rendere operativa questa formula anche in Italia, dando la possibilità di iscrivere la seconda squadra a partire dal campionato di serie C e arrivando al massimo in serie B. Ottimo no? Era quello che tutti volevano, no? Quindi tutte le società big hanno iscritto la propria seconda squadra? No! Solo la Juventus l'ha fatto. Cosa vuol dire questo? Beh in primis che realmente nessuno ha mentalità lungimirante, si pensa all'oggi e si sposta il problema futuro più in là. La Juve ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, di essere realmente avanti anni luce rispetto al resto di squadre italiane: la mentalità, la programmazione, l'investire su strutture e giovani dà possibilità che ad oggi solo la Juve può vantare. Dallo stadio di proprietà al J Museum al J Medical alla nuova Continassa più una serie di strutture e iniziative collaterali, e ora con la squadra B, il marchio, il brand Juve prende il volo e con l'innesto di Cristiano Ronaldo ancora più. 

Poi succede che questa superiorità, questa forza Juve, diventa antipatica e diventa soggetto di critiche da parte di altri tifosi, che però non si rendono conto che il problema non è la strada che ha preso la Juve ormai da anni, ma il fatto che quella strada gli altri non vogliono seguirla. Diciamo che le uniche ad oggi a volerci provare, almeno, sono Inter e Roma e forse sta iniziando il nuovo Milan, ma siamo ancora molto molto lontani. E l'occasione della seconda squadra è stata un'occasione persa per tutte perché, probabilmente con difficoltà di conti da far tornare e rispettare, si sono spaventati delle spese iniziali di gestione e anziché capire i benefici futuri hanno pensato ad oggi. Il classico meglio un uovo oggi che una gallina domani. Peccato. Sì perché tra qualche anno, quando i frutti di questa scelta la Juve comincerà a raccoglierli, sicuramente ci sarà chi storcerà ancora il naso parlando di metodo Juve o di furbizia, quando ad oggi tutti avevano la stessa possibilità ma l'hanno cestinata. Le idee buone vanno viste e perseguite in tempo per essere migliori, la differenza la fa il capire con anticipo e lungimiranza l'effetto positivo ed investire su quel percorso. Pazienza, noi ci siamo e guardiamo avanti.