Sì, qualcuno mi disse un giorno che solo chi non è intelligente non sa rivedere le proprie opinioni e i suoi comportamenti al cospetto delle sue idee, sia che riguardino le sue attività o le considerazioni sociali e, perché no, anche politiche. 
Sappiamo tutti che l'uomo, animale politico e sociale, come detto da Aristotele, deve sapere interagire con i fatti e gli altri individui o gruppi, che si trova a frequentare o persino ad affrontare nel corso delle sue umane attività. 
A chi mi riferisco? Forse alla politica? Alla congiuntura economica internazionale? No, mi riferisco a Pirlo. 

Mi ha piacevolmente sorpreso, è partito con un'idea di calcio, di tattiche e programmi, nei quali aveva profuso sforzi, contatti e riunioni con il suo staff e collaboratori a vario titolo, per poi rivedere tutto. Non che fosse sbagliato avere un piano iniziale, ed un programma sul quale modellare le idee anzi, da qualcosa di concreto bisogna pur partire; ma a volte si parte in un modo e ci si accorge che qualcosa non quadra, che mancano tasselli importanti, e da qui, si comincia a passare le notti in bianco e rivedere i vari film delle partite e cosa non è stato capito o dove si è sbagliato. Se mi permettete, faccio un esempio personale. Ho fatto l'allenatore di squadre giovanili, e seppure non fosse tutto, le partite si cerca di vincerle. Non per ambizione personale, ma per consegnare all'ambiente sicurezza ed il giusto entusiasmo che tutti gli interessati vogliono  conseguire. Ebbene, avevo una squadretta niente male, al primo anno di allievi, e quindi pagavano già un difetto di esperienza e di forza fisica verso altre squadre con una rosa di giocatori con  un anno in  più. Avevamo puntato, io ed un altro allenatore, sulla qualità tecnica, e quindi allenamenti su stop, palleggi, tiri in porta e  sviluppo fisico tramite esercizi mirati allo sviluppo degli addominali e della forza fisica. Eppure ogni partita sembrava un incubo. Si perdeva e pure male. Ad un certo punto, dopo qualche notte in bianco a pensare cosa succedeva, mi venne un'idea. Mi imposi all'altro allenatore, il quale, obtorto collo mi seguì nella svolta. Mancava la cosa più importante: la partita. I ragazzi non si allenavano per la cosa più importante, ma semplicemente per la più estetica. Ma è proprio la partita che ti fa crescere, migliorare e affinare l'intesa tra i giocatori. Così, comiciammo a fare partite su partite durante gli allenamenti. Il risultato fu che i ragazzi erano più felici, e la situazione migliorò. Quell'annata proseguì in miglioramento, ma l'anno dopo vincemmo il titolo provinciale in carrozza. 

Dov'è, con adeguata differenza, l'analogia? Beh, Pirlo ha fatto questo. Ha visto che imporre il proprio gioco, può essere bello, ed è successo ad esempio a Barcellona, ma con tre partite alla settimana, arrivi presto  alla frutta. 
Il dispendio di energie nervose e i possibili infortuni, Covid ed altre dannate situazioni, possono farti sbattere in clamorosi flop. Allora, bisogna fare in modo che ognuno possa avere una giusta parte di impegno e di disimpegno. Ovvero, le energie fisiche non sono le sole che si sperperano, ci sono anche le energie nervose. E si che la panchina è lunga, ma in taluni casi si accorcia improvvisamente, non nel numero, ma nei ruoli essenziali. Ad un certo punto, la difesa non c'era più, e si dovevano fare giocare giovani di belle speranze, ma certo non all'altezza, per ora, dei titolari. 

Così Pirlo ha incominciato a fare turnover, prediligendo la fase difensiva, e questo perchè si sa che le squadre che vincono cominciano dalla difesa. Ma non solo dalla difesa, ma dalla difesa più bassa, non alta, con i centrocampisti meno stressati al pressing continuo, ma dediti  piuttosto  al controllo della zona. Con l'Inter, ad un certo punto della partita oltre a Demiral e Deligt(monumentali ieri) ha inserito Chiellini. E qui ha chiuso tutte le saracinesche. 
Inoltre, arretrando, la squadra ha la possibilità di avere più spazi in avanti, e con CR7, Morata, Chiesa e Kulusevski, può essere una manna. Il centrocampo soffre meno e aiuta di più la difesa, chiudendo spazi agli avversari.
Il bello deve ancora venire. Perchè alcuni giocatori sbagliano ancora oggi taluni movimenti e anche passaggi elementari, soprattutto per l'ancora imperfetta conoscenza reciproca e la giovane età, ma quando la squadra avrà una maggiore capacità di esprimere il suo gioco ed interpretare a favore talune situazioni, vedremo un ulteriore miglioramento, e la possibilità di ambire a traguardi prestigiosi. Il cantiere è ancora aperto, speriamo completi la costruzione.
Fino alla fine.
E complimenti al Maestro.