Prima di Roma-Inter ero stato chiaro: "se la Roma è grande squadra deve dimostrarlo prima contro i neroazzurri e poi nel derby contro la Lazio" ​​​​​​, ero curioso di scoprire che volto avesse una squadra perfetta e bellissima contro le piccole (è comunque un merito) ma assolutamente mediocre contro le big del nostro campionato. Purtroppo le somme sono state tirate e il bilancio è misero: pareggio contro l'Inter ottenuto (per demeriti di Conte soprattutto) e un umiliazione di quelle che restano impresse nella storia dei derby capitolini: 3-0 Lazio e tutti a casa! Il bilancio a metà del campionato non mente, nel girone di andata contro Milan, Juve, Inter, Atalanta, Lazio e Napoli, i giallorossi su 18 punti disponibili ne hanno conquistati addirittura 3, un ruolino di marcia orribile che riporta sulla terra i tanti romanisti che avevano abbozzato sogni di gloria. Manca la mentalità vincente nonostante tanti uomini navigati in campo, la Roma ne' psicologicamente né all'atto pratico dà la sensazione di prendere la squadra forte e dire: "io sono bravo quanto te e te lo dimostro". Si abitua alla mediocrità, non regge mai il confronto con le altre grandi che puntualmente percepiscono questa paura ingiustificata e ti umiliano. I dubbi iniziano a sorgermi anche su Fonseca adesso: lo reputo un allenatore bravissimo nonché il vero valore aggiunto che ha permesso ad una squadra che obiettivamente è di medio livello a competere con l'élite del nostro calcio ma in 2 anni la sua Roma è stata sempre presa a schiaffi sonori quando la partita è pesante e questo è un capo di imputazione grave. La classifica ora è non è più così bella: Juve e Napoli sono lì (con 2 partite in meno però) e Inter e Milan possono ulteriormente allungare (sopratutto i rossoneri). Ora serve una mano enorme dal mercato perché la rosa è troppo corta e gli stessi 11 titolari vanno a corrente alternata. Ieri Dzeko, Ibanez e Spinazzola sono stati dannosi per 90 minuti, hanno combinato disastri di ogni tipo e la sensazione forte è che con tutti i problemi elencati, o si cambia letteralmente registro su tutti i fronti o la Roma anche quest'anno dovrà accontentarsi al massimo dell'Europa League!

Anche perché oltre alle squadre citate, un'altra si è iscritta ufficialmente alla corsa Champions ed è chi questo derby lo ha stravinto: la LAZIO! Mai e poi mai dare per morta questa squadra, i biancocelesti con il nuovo anno hanno ripreso a marciare prepotentemente e nonostante il - 3 dai cugini (2 giornate fa era - 8) viaggiano con il vento in poppa. Simone Inzaghi (interviste a parte) si dimostra un allenatore meritevole dei più grandi palcoscenici, stravince nettamente il confronto con Fonseca e presenta una squadra bellissima esteticamente, concreta e tirata a lucido fisicamente. Ieri la Lazio non ha sbagliato un colpo, dietro è stata perfetta, sulle fasce ha arato i dirimpettai e dal centrocampo in su ha regalato football di alta scuola. Ho rivisto la squadra che nel pre-lockdown stava togliendo lo scudetto alla Juventus e se effettivamente rivedremo quella espressione calcistica, le rivali possono iniziare già a tremare. La differenza con la Roma sta nella mentalità: nonostante l'andamento peggiore io ieri non ero sicuro ma di più, del fatto che la Lazio vincesse il derby. Questo perché lo scorso anno Inzaghi ha vinto almeno una volta tutte le big, ha già conquistato 2 trofei con questa squadra e di conseguenza ha conquistato lo status di GRANDE SQUADRA! La Lazio non ha timori reverenziali verso nessuno, ti azzanna con qualità e velocità e anche se perde raramente viene sopraffatta nettamente. L'ultima partita del 2020 si concluse con la dolorisissima zuccata di Theo Hernandez che mando' all'inferno la Lazio sul campo del Milan, lì facemmo tutti al funerale alla Lazio e SBAGLIAMMO CLAMOROSAMENTE. Questa squadra ha 7 vite, il gruppo è guidato da un condottiero straordinario e individualmente mantiene la stessa ossatura che ha conquistato coppa Italia e supercoppa. Lazzari probabilmente ancora sta correndo, ha umiliato Spinazzola per tutta la partita e ha ammattito il povero Ibanez, Immobile mette il solito timbro degno da chi ha soffiato la scarpa d'oro ad un certo Lewandowski, Milinkovic fisicamente e tecnicamente ha annullato Veretout e compagnia e poi c'è l'uomo della magia: LUIS ALBERTO! Il mago spagnolo segna con due stoccate da top player qual'e' e si regala una serata indimenticabile, la sua qualità trabocca ad ogni controllo, ad ogni tiro, ad ogni passaggio. Acerbi è il solito comandante della retroguardia e tra i pali c'è il nuovo guardiano Reina, uno che in carriera "qualcosina" l'ha vinta. Ancora una volta la capitale è biancoceleste e fidatevi che partite del genere possono cambiare tutto l'andamento di una stagione in quanto non solo prendi 3 punti ma lo fai contro il tuo più acerrimo nemico e lo fai vincendo 3-0! Il segnale forte è arrivato: la Lazio sta tornando, la Roma sta per crollare a picco.