Sono un uomo di calcio, anche se a livelli dilettantistici, ho passato più di 40 anni nei campi prima come giocatore e poi come allenatore e mi rendo perfettamente conto che tra il dire e il fare c’è una sostanziale differenza.

Tifo Inter dai tempi di Mazzola e Boninsegna e credo che tutto sommato la stagione sia fino ad ora positiva, però penso che ieri siano emersi tutti i limiti della squadra e del suo allenatore la cui carriera parla chiaro: è sicuramente bravo e competente, ma mai un acuto se si eccettuano le vittorie in Russia (campionato di livello minore) e la qualificazione in Champions con l’Udinese, per il resto sempre onesto dipendente che raggiunge l’obiettivo fissato dalla Società.

Ieri speravo in una prestazione sopra le righe che puntualmente non è arrivata, probabilmente ci qualificheremo e avrà svolto il suo compito, ma con lui scordiamoci di tener testa alla Juve, che è sicuramente più forte e un risultato in Champions.

Poi, per carità, come ho premesso a parole siamo tutti bravi, il campo è un altra cosa, ma Spalletti è questo: prendere o lasciare!