MILAN VS SAMPDORIA 0 A 0

FORMAZIONE MILAN: 4/3/3: G.DONNARUMMA, CALABRIA, MUSACCHIO, ROMAGNOLI, T.HERNANDEZ, KRUNIC, BENNACER, BONAVENTURA, SUSO, PIATEK, CALHANOGLU. Nel secondo tempo, al 55esimo minuto, c'è stato l'evento più atteso, ovvero l'ingresso in campo di Zlatan Ibrahimovic, entrato al posto di Piatek. Sempre al 55esimo c'è stato anche il cambio Leao per Bonaventura, mentre negli ultimi quindici minuti Paquetà ha fatto il suo ingresso in campo al posto di Krunic.

Anno nuovo, ma vecchio Milan. Solito e banale. Scontato e prevedibile. Apatico e amorfo. Senza garra charrua, senza grinta, senza la giusta determinazione. Incapace di vincere. Incapace di segnare. Incapace di svoltare. Creiamo ma non concretizziamo, ormai un refrain che la squadra rossonera continua a portarsi avanti da un pò di tempo. 

Se analizziamo le statistiche, esse ci fanno notare che il Milan ha fatto 19 tiri totali contro i 6 fatti dalla Sampdoria di Claudio Ranieri. Di questi 19 tiri, 8 hanno centrato lo specchio della porta doriana, mentre solo due volte la Samp ha sporcato i guanti a Gigio Donnarumma. Anche il possesso palla presenta dei dati significativi, con il Milan che ha avuto la sfera per il 69% delle volte contro il 31% della Samp. I calci d'angolo hanno visto il Milan andare alla bandierina per 7 volte contro i 5 dei blucerchiati. Ma siccome nel calcio c'ha ragione chi fa gol, sono dati che lasciano il tempo che trovano, perché se la Sampdoria avesse vinto, visto che si è vista annullare un gol per fuorigioco a Gabbadini, e quelle poche occasioni che ha avuto sono state più pericolose di quelle avute dal Milan, escludendo il colpo di testa di Ibra, non ci sarebbe stato nulla da ridire.

Il Milan, prima dell'ingresso di Ibra, si è reso pericoloso con un colpo di testa di Piatek, che è stato leggermente disturbato durante lo stacco da Bonaventura. Il Milan con Ibrahimovic in campo è stato più pericoloso. Ibra ha sfiorato il gol poco dopo il suo ingresso con un colpo di testa salvato sulla linea dal centrocampista doriano Ronaldo Vieira, e ha fornito due assist a Leao, che il portoghese non ha trasformato in reti. Leao e Calabria sono stati quelli più richiamati da Ibra. Mentre Leao, nel suo ingresso in campo ha dato un pò di verve alla manovra offensiva rossonera, Calabria è stato uno dei peggiori in campo insieme a Suso. Per loro prestazioni da 4 in pagella. Dei rossoneri si salvano solo Gigio Donnarumma, artefice di una grande parata su Gabbiadini, Romagnoli, Bennacer, Calhanoglu, Ibrahimovic e Leao. Il resto tutti insufficienti. Compreso l'allenatore Pioli

Su Suso serpeggia un alone di mistero. I tifosi rossoneri, se allo stadio lo hanno fischiato, sui social l'account twitter del Milan è stato riempito di critiche a Suso e di hashtag come  #Susoout.  Molti supporter rossoneri non si spiegano come sia possibile questa sua intoccabilità. Ci sono grandi domande che un uomo si pone nella vita: chi siamo, da dove veniamo, dove andremo, il destino é scritto, c'è vita dopo la morte, a queste il tifoso rossonero aggiunge, tra le domande a cui cerca risposta, "ma perché Suso gioca sempre?" Qualcuno lo sa? Le teorie sono le più disperate, c'è persino chi dice che viene imposto dall'alto, dai dirigenti, c'è chi dice che piace all'ex patron Berlusconi e che quindi questo fatto obbliga alla titolarità Suso, c'è chi dice che deve essere ceduto perchè porterà una plusvalenza piena e quindi deve essere messo in vetrina. Personalmente chi scrive non sa che pensare. Non credo a queste ipotesi francamente, anche perché un allenatore e un professionista deve mettere il bene della squadra al di sopra del bene del singolo giocatore. Un allenatore deve portare la sua squadra a vincere. Suso non ci sta portando a vincere, quindi perché farlo giocare? Ci deve essere una meritocrazia calcistica. Suso continua a fornire prestazioni insufficienti. Dopo tre-quattro-cinque prestazioni negative, non c'è nulla di male nel mettere in panchina un giocatore che non sta rendendo positivamente. Perché con Suso questo non si fa? I dirigenti, i presidenti possono dire quello che vogliono, possono e devono confrontarsi con l'allenatore, ma alla fine è quest'ultimo che deve prendere le decisioni in totale autonomia, anche perchè se sbaglia viene esonerato lui e non il presidente o i dirigenti.

Ancelotti dichiarò che Berlusconi gli disse che Kakà doveva giocare seconda punta, e Carlo disse al brasiliano: "fallo per i primi due minuti". Dopodiché lo mise sempre trequartista con risultati trionfali ed epici. Un allenatore, soprattutto ad alti livelli, non deve essere mai ruffiano e deve avere personalità e carattere. Chi è così, raccoglierà grandi soddisfazioni. Chi non è così è un mediocre.E otterrà risultati modesti.Per non dire scarsi. Tutti gli allenatori che negli ultimi tempi sono transitati al Milan, da Gattuso fino a Giampaolo e Pioli, hanno sempre puntato su Suso. Quindi è una scelta loro e non una imposizione che subiscono. Non credo alle ipotesi sopra elencate, lo ribadisco. C'è chi dice che Suso in allenamento fa vedere grandi cose, tante giocate di alto livello e tanti virtuosismi, poi in partita è irritante. Rallenta il gioco, mai che velocizza l'azione, mai che scatti, si muova senza palla. Bennacer senza gli esterni che strappino, che si inseriscono, così come le mezze ali, ha difficoltà e deve sempre optare per la giocata più difficile poichè se non si muovono senza palla, non gli chiamano la giocata, il lancio. Non viene sfruttato per quello che è il suo potenziale. La sua visone di gioco non viene così valorizzata. Idem Ibra, che quando è entrato ha dato una svegliata alla truppa rossonera, ma non è bastato. Crea spazi, è quindi importante che gli esterni e le mezze ali si buttono dentro l'area avversaria. Il movimento senza palla con gente come Ibrahimovic e Bennacer è molto importante.

Il Milan non ha esterni puri, scattanti, veloci, irruenti, che si inseriscono senza palla dentro l'area. Perchè quindi insistere con il 4/3/3?. Non è meglio optare per il 4/3/1/2 o comunque un modulo che non prevede due esterni d'attacco e una punta centrale? Con Ibra si è vista una timida reazione. Se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, magari dall'inizio, Ibra potrà dare continuità a questa timida reazione che si potrà tramutare in un risveglio vero e proprio con conseguente miglioramento delle prestazioni. Il cambio di modulo relegherebbe Suso in panchina. E sarebbe un evento. Pioli non sta facendo meglio di Giampaolo. E se la soluzione per cambiare modulo e per migliorare nei risultati fosse un cambio di allenatore? Magari con Ibrahimovic nel ruolo di allenatore calciatore come fu a suo tempo Gianluca Vialli al Chelsea, come è stato Gattuso a Sion e come è stato anche Kompany all'Anderlecht? Ovviamente con un allenatore in seconda provvisto di patentino.

Ibra in campo richiamava i compagni quando sbagliavano, i compagni lo cercavano sempre, è già un leader e un allenatore in campo. Potrebbe esserlo a tutti gli effetti.
Ibra everywhere. Ibra ovunque.
Campo e panchina. Allenatore e giocatore. Il tutto pur di risollevare il Milan.