Nel 1993 un amico interista mi incontrò in spiaggia e mi disse: "Se si gioca onestamente, lo Scudetto lo vince l'Inter". I nerazzurri vinsero la UEFA, ma in campionato arrivarono quintultimi e sarebbero finiti in B, se un rigore di Mihajlovic a San Siro non fosse finito sul palo con Zenga che si tuffava dalla parte opposta. Per giustizia, devo segnalare che in simili incauti entusiasmi ci cascai anche io, precisamente nel 1997. In una calda serata agostana ero a San Siro per vedere il trofeo Berlusconi e vidi vincere i rossoneri per 3-0. Il giorno dopo dissi a un collega juventino che il Milan avrebbe vinto lo Scudetto a mani basse. Finimmo decimi e Capello fu esonerato dopo solo un anno dal ritorno. Insomma, l'esperienza tanto personale quanto degli altri mi ha insegnato a essere cauto. Se andate a leggere ciò che scrivevo all'epoca di Mirabelli e Fassone, vedrete che ci andavo coi piedi di piombo, anche a rischio di sentirmi dire che ero un interista in incognito e che rosicavo.
Non consideravo da urlo la campagna acquisti di Maldini, che in parte è quella attuale, visto che Sportiello e Loftus-Cheek sono arrivati comunque, nonostante fossero stati presi dalla vecchia gestione tecnica. Con Arnautovic (usato sicuro) e Kamada (svincolato di valore), sarebbe stata una campagna acquisti all'insegna della continuità e della crescita graduale. Tonali sarebbe rimasto, ma a maggio nessuno si poneva il problema, visto che il Newcastle si sarebbe fatto vivo dopo. Se ricordo bene, ebbi modo di scrivere che, alla fin fine, era meglio di niente.
Non considero da urlo neanche la campagna acquisti del duo Furlani-Moncada. Dal punto di vista quantitativo, lo è, chiariamo (considerando anche l'arrivo quasi certo di Musah). E si potrebbe dire che il numero allungherebbe la coperta corta dello scorso anno. Però la coperta dello scorso anno era corta anche perché Pioli non provò neppure a valorizzare il calciomercato di Maldini e Massare, facendo un favore (spero involontario) a chi non vedeva l'ora di sbolognare la passata dirigenza tecnica. E poi, se per esempio Dest non si è mostrato adatto, rimane comunque un nazionale statunitense come Musah, il cui arrivo verrà festeggiato. Quindi la fascia di mercato rimane la stessa.
Sia nella campagna acquisti di Maldini-Massara che in quella di Furlani-Moncada manca il colpo. Quello che innesti nella vecchia squadra e ti fa fare il salto di qualità. Un paio di giocatori come Modric e Haaland valorizzerebbero anche Zardoronz. I giocatori presi, in altre parole, rientrano nella fascia medio-alta, ma non nella fascia top. In entrambi i casi, in sostanza, non era e non è da scartare l'ipotesi di ritrovarsi in mano, dopo aver mischiato le carte, su per giù con quello che si aveva l'anno scorso. In sostanza, due Casone restano due Casone non faranno mai un Rivera e due Reif restano due Reif senza fare un Mazzola (rivedete le figurine Panini dei primi anni '70 e capirete a cosa mi riferisco). Come diceva un mio amico, due donne non partoriscono un bambino in 4-5 mesi.
Ora, la tournée estiva negli USA, come è accaduto per anni (anche per la tournée internazionale del 2019 con Giampaolo in panca), ci dice che il Milan sembra il solito Milan estivo che vorrebbe cimentarsi con le corazzate, ma mostra una leggerezza eccessiva anche per la stagione. Sembra che il difetto dello scorso anno di essere morbidi, se non teneri come lo stracchino, sia rimasto e che, dal 4-2-3-1 delle belle vittorie e dei brutti tracolli si passi a un 4-3-3 che farebbe dei rossoneri la nuova squadra alla Zeman. Le squadre di Zeman, in sostanza, potrebbero vincere 4-0 dopo 45' e ritrovarsi 4-4 o 4-5 al fischio finale. E la cosa può andare bene a Pescara, con tutto il rispetto per quella società, ma non è sufficiente per le squadre con ambizioni.
Lo ha capito anche Pioli che ha già messo le mani avanti al momento di partire ler le lontane Americhe, come si diceva una volta. Secondo il tecnico di Parma, il Milan dovrà divertire e divertirsi. In tal senso, verrebbe da rispondere che ai tifosi andrebbe benissimo, ma se poi gli altri vincono e i rossoneri no, sono gli altri a divertirsi e a divertire i propri tifosi. Non sarebbe il Milan a farlo. E a questo punto il vero quesito è: siete proprio sicuri che Pioli siederà sulla panca rossonera per tutta la stagione? Il Milan sembra costruito per altri tecnici, quelli che con gli stessi giocatori si siedono a un tavolino e si chiedono come vincere con quella squadra, non come divertirsi e divertire. Già il porsi sulle basi del divertirsi e del divertire non è un buon inizio.
Personalmente ho la sensazione che Pioli stia tenendo in caldo squadra e panchina per qualcun altro, anche perché ogni mese che passa è un mese di stipendio in meno da pagare a due tecnici in caso di esonero di quello attuale. Ma anche ammesso che Pioli, coach del call center in outbound di Milanello, rimanga, qualsiasi risultato delle partite, anche positivo (basterebbe un rigore in più azzeccato) non sarebbe attendibile. Si dovrebbe attendere l'attività agonistica dalla Champions in poi per dare un giudizio. Bisognerebbe attendere almeno la metà di settembre. Anche perché c'è sempre la possibilità che tante teste nuove non facciano gruppo, fra loro e col tecnico.
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