E' stato il sogno di qualsiasi giocatore, da sempre!
La sola idea, di poter sentire pulsare il cuore gremito di San Siro così come i suoi colori sugli spalti o ancora sentire il profumo dell'erba della Scala del Calcio, era in grado di regalare notti insonni a chiunque, baciato dalla buona sorte, ne poteva fare realmente esperienza, indossando sulla propria pelle il rosso e il nero, avvertendone il peso da subito come un macigno carico di responsabilità e allo stesso tempo orgoglio, infinito orgoglio nell'essere parte di un pezzo di Storia, della gloriosa iniziata nel lontano 1899.

Così la casa del Diavolo in quel di Milano o l'aria che si respira tra il verde di Carnago regalano ancora oggi emozioni irripetibili da qualsiasi altra parte. Milanello è molto più dell'essere il Quartier Generale del nostro amato Milan, in grado di offrire soluzioni innovative e tecnologie avanzate al servizio dei suoi atleti, chi vi entra da subito è accolto da gigantografie con i volti dei campioni che ne hanno fatto parte, tecnici e giocatori grandi uomini innanzitutto e grandissimi campioni poi, è qui, nella familiarità quotidiana di  Milanello, che i giocatori vengono plasmati per diventare nel tempo indimenticabili campioni, questo è Milanello, questa è la magia.
Abbiamo oggi figure nella nostra Dirigenza testimoni di tutto questo, dal nostro Vicepresidente Onorario Franco Baresi al nostro Direttore dell'Area Tecnica Paolo Maldini, ma allora perché il tema rinnovi diviene inevitabilmente telenovela?
E' presto detto, per colpa del Dio denaro!!!
L'eterno problema è da attribuire ai procuratori in grado di fare soldi, di coprire d'oro se stessi e i loro assistiti, che dire a livello professionale dei Top Player, ma attenzione, sarebbe troppo facile dare la "colpa" ai Mino Raiola di turno, infatti credo che il giocatore abbia come sempre l'asso nella manica, la soluzione per eccellenza.

Deve semplicemente per un attimo uscire dal deposito di Paperon dè Paperoni e respirare a pieni polmoni di nuovo quell'aria carica di familiarità di storia, valori, trofei, bellezza che Milanello e San Siro ti sanno regalare e decidere per una volta oltre che da atleti anche da uomini, come hanno saputo far i grandi Baresi, Totti, Maldini, Del Piero e non ditemi che le bandiere non ci sono più e mai più ci saranno, io voglio credere invece che come tutto torna (ad esempio le mode) anche questo aspetto di umana riconoscenza possa riaffiorare piano piano, certo è che devi volerlo.

E allora, visto che siamo anche all'inizio di questo nuovo anno e i buoni propositi non possono mancare... se Gigio, Cahla, Kessie, Calabria fossero i nuovi vecchi pionieri col sano desiderio di invertire la rotta dal soldo alla riconoscenza?
Tranquilli giocatori, ok ai ritocchi, ma nel rispetto di quello che il Club può fare... dimenticavo, se vi può aiutare, guardate fuori dai vostri depositi di Paperon dè Paperoni e scorgerete milioni di tifosi che aspettano magari solamente di rivedervi con i nostri amati colori in un mondo decisamente meno roseo senza grandi depositi.
Buona scelta!