Che il calcio sia in mano a squadre potenti con proprietari milionari che fanno il bello e il cattivo tempo lo sanno tutti e non sto dicendo niente di nuovo. Che procuratori senza scrupoli abbiano rovinato tutto il resto idem. 

Ma da una discussione avuta in questa community con Stefano Borghi ho riflettuto e lo ringrazio per avermi fatto vedere le cose da un punto di vista differente, ho fatto delle considerazioni su come è e come vorrei fosse il calcio oggi. 

Partiamo dal sogno Ajax, la squadra olandese da sempre ha come politica il settore giovanile, la ricerca di giovani talenti e una scuola calcio che è un'istituzione. Loro non partecipano ad aste milionarie per aggiudicarsi un giocatore creato da altri, loro i giocatori se li creano li crescono. Ovviamente dopo gli anni di Crujff e quelli anni 90 con Davids Kkuivert Litmannen non hanno saputo lottare contro i ricchi potenti di altre realtà e talvolta devono vendere i loro gioielli, ma volete mettere l'orgoglio di arrivare ai risultati solo ed esclusivamente con giocatori creati in casa? 

Ormai in Italia e anche in altre parti funziona che chi può si va a prendere il migliore giocatore da un'altra squadra in barba alle scuole calcio o ai propri settori giovanili, così nel tempo ci siamo rovinati e i nostri giovani italiani sono rilegati in squadre provinciali o in panchina in quelle di un certo livello. 

Quanto sarebbe bello se una norma europea obbligasse le squadre a dover schierare in campo almeno il 50% di giocatori provenienti dal settore giovanile? che una legge mettesse realmente un tetto salariale modesto così che un Ronaldo potesse giocare indistintamente in qualsiasi squadra perché tutti potrebbero permetterselo? avremmo giocatori che sceglierebbero di giocare in base al cuore e non al portafoglio. Ora le squadre top hanno l'80% del proprio fatturato che se ne va in ingaggi, pensate che bello se tutti quei soldi potessero essere investiti in scuole calcio e strutture per far crescere i giovani. Ognuno potrebbe mettere in campo il risultato del proprio lavoro di scuole calcio e ognuno potrebbe permettersi il proprio campione senza il rischio che la squadra milionaria se lo porti via. Pure la nazionale ne gioverebbe e non saremo arrivati a questo punto.

Contano i fatturati solo quelli, i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri rimangono poveri. 

Da piccoli tutti noi mentre giocavamo a calcio nei campetti in terra della parrocchia sognavamo di indossare la maglia del nostro cuore anche gratis, non di incontrare un Raiola che ci arricchisce. 

È un sogno lo so, ma a volte sognare ti fa stare bene cinque minuti.