Una lunga confessione dopo due anni passati in silenzio e con una tristezza evidente che traspariva dal suo sguardo, dai suoi occhi perennemente di bambino innamorato della squadra dove è cresciuto e maturato. E per farla è dovuto andare alla ricerca di braccia amiche, braccia che non ha trovato nella sua casa di Trigoria ma che invece gli sono state protese da chi rappresenta la massima espressione dello sport italiano, ovvero Giovanni Malagò presidente del CONI. In quel salone ieri erano presenti più di 200 giornalisti delle più svariate testate, tutti in attesa di conoscere le ragioni delle sue dimissioni e intuendo già da giorni prima che sarebbero state delle rivelazioni pesanti per la Società Sportiva Roma.

Ottanta minuti dove è venuto fuori un quadro dell'attuale management giallorosso particolarmente ingarbugliato e confusionario, con figure dirigenziali non ben definite e strutturate ma soprattutto con compiti spesso non all'altezza della situazione. E in tutto questo chi è stato a pagarne il tributo maggiore è stato proprio il calciatore più rappresentativo e più prolifico della storia della Roma, Francesco Totti.

Quello che ha ferito maggiormente il campione giallorosso è stata la falsa promessa di condurlo verso un futuro dirigenziale, permettendogli di crescere e di sbagliare come nell'ordine naturale delle cose ma con al suo fianco la guida più esperta di un Direttore Sportivo (Monchi prima e Fienga poi) in grado di consigliarlo e aiutarlo nel nuovo incarico.

Ogni decisione presa dalla dirigenza in questi due anni non è mai stata comprensiva del pensiero di Totti, anche riguardo alla sfera più tecnica dove a ragion d'essere si ritiene in grado di poter esprimere un giudizio avendo giocato a calcio ad alti livelli per quasi 40 anni.

La verità è che per la dirigenza americana Francesco Totti è sempre stato niente più di un ambasciatore, di un uomo immagine da esibire nelle tourneè in giro per il mondo o in occasioni di incontri ufficiali ma sempre e soltanto senza proferire parola. Alla fine anche l'uomo più paziente del mondo può dire ''basta''... Ha aperto il suo cuore alla platea di giornalisti e alle migliaia di tifosi che lo hanno ascoltato e visto sui vari canali predisposti per la diretta. Schietto e puro come è sempre stato.

Cosa riserverà il futuro al vecchio ''Capitano''? Presto sapremo, già in tanti si sono fatti avanti e Francesco Totti vuole mettere al servizio di altri le sue conoscenze, in attesa di poter tornare nella sua Itaca in un futuro per ora  molto lontano.