I calciatori oggi sono veri e propri protagonisti dei social network e consapevoli della potenzialità della rete, la sfruttano al massimo per catturare milioni di fan.
Sono fra le più importanti star dei social, nella top 10 degli Italiani seguiti su Instagram possiamo trovare: Gianluigi Buffon (9.5 milioni di followers), Mario Balotelli (9 milioni), Andrea Pirlo (8 milioni).

Il mondo dello sport, inevitabilmente, ha sfruttato da sempre le potenzialità dei mezzi di comunicazione; pur non trascurando i media tradizionali, comunque, ha ormai aderito appieno alle logiche dei media digitali e in particolare dei social media, sia dal punto di vista delle professioni coinvolte, sia dal punto di vista dei fan (Amendola e Castellano, in ‘’Sport e scienze sociali’’ 2019).
Instagram e Twitter sono le piattaforme preferite dai giocatori per esprimere contenuti, esibire immagini o anche sponsorizzare il loro brand.
Anche gli incontri e le partite sono al centro dei network.
Vengono commentate in tempo reale, risultati, falli, calci di rigore, punizioni, reazioni del pubblico: alla fine seguendo Facebook per esempio riesci a vivere il match in tempo reale pur non vedendolo.
Purtroppo a volte questo ha determinato anche dei fattori negativi che possono aver alimentato più violenza tra i tifosi, giocatori o negli stadi.
Senza tralasciare che alcuni giocatori come, per esempio, Bonucci sono stati presi di mira in maniera aggressiva e ossessiva, minacciati e senza anche tralasciare gli episodi vari di razzismo che si sono succeduti negli anni.

Ma, purtroppo, come spesso avviene nei campi italiani, si pensa prima ad insultare gli avversari che a incitare i propri uomini e tuttora non si sono trovate soluzioni per controllare questo fenomeno.
Le società sportive oggi tendono a controllare il calciatore prima di acquistarlo, per evitare che eventi accaduti nel suo passato possano influire sull’accoglienza da parte dei tifosi.
Le società possono anche loro utilizzare i network per le comunicazioni come per esempio l’acquisto di un giocatore.
Questo utilizzo dei social permette dunque ai club di tutelarsi, di evitare che comportamenti del passato, dei calciatori in acquisto, influiscano nell’accoglienza da parte dei tifosi.
A tale proposito faccio l’esempio di Alex Runarsson, che avendo diffuso messaggi offensivi vero l’allenatore Arsene Wenger, ha rischiato seriamente di non essere acquistato dall’Arsenal.
A volte le società però sfruttano anche la notorietà dei giocatori sui social network dove sono delle vere e proprie star.
Basta pensare all’arrivo di Ronaldo alla Juventus che ha avuto un impatto mediatico fortissimo. Migliaia di magliette vendute in più e occhi puntati sulla società in tutto il mondo!
Tutto questo determina un interesse maggiore da parte degli sponsor e quindi maggiori entrate nelle casse dei club.

È chiaro, quindi, che società e giocatori devono oggi, pur mantenendo la loro spontaneità e le loro iniziative improvvisate, stare attenti ai loro contenuti: messaggi originali, simpatici, interessanti ma fatti con la consapevolezza di arrivare a migliaia di utenti.