La partita col Sion certamente non può avere soddisfatto i tifosi, che stanno iniziando nuovamente a riabituarsi a rivedere i nerazzurri in campo. I pesanti carichi di lavoro hanno indubbiamente influito sulla prestazione, e vi sono da considerare anche gli esperimenti tattici di Spalletti. Uno tra tutti, la posizione di Dalbert.

Il brasiliano è stato impiegato nella insolita posizione di terzino destro, esattamente l'opposto di quella che è la sua posizione nativa, ovvero di terzino sinistro, e l'apporto non è stato dei migliori. Confusionario e prevedibile in diversi frangenti, dovrà lavorare parecchio soprattutto sull'atteggiamento e sulla grinta, perché ora i milioni spesi per lui iniziano a pesare in modo non indifferente.

Anche Gagliardini e Borja Valero sono apparsi decisamente imballati, lenti e poco produttivi, fatto salvo solo un tiro dell'italiano nel primo tempo, e qualche intuizione dello spagnolo. Decisamente troppo poco, per due giocatori che devono ritrovare loro stessi per dare un apporto importante alla squadra in una annata come questa, che sarà fondamentale per il futuro della società.

Per quanto abbia giocato poco, anche Candreva sembra non aver perso la vecchia abitudine di gestire malamente i cross sulla sua fascia di competenza. Visto l'apporto che invece ha fornito quella che dovrebbe essere la sua riserva, potrebbe servirgli da sprone per poter fare sempre meglio. In queste amichevoli, il mister potrebbe provarlo in quello che fu uno dei suoi primi ruoli, ovvero quello di interno di centrocampo. In questo modo, potrebbe concentrarsi meglio sui passaggi corti, che paiono più precisi, ed inibire la sua ossessione per il tiro in porta, che tanto l'anno scorso ha danneggiato la squadra e se stesso.

Vi sono state anche diverse note positive, e Karamoh è tra queste.

Il giovane francese si è mostrato attivo e volenteroso per tutta la durata della sua partita, rischiando anche l'infortunio nel secondo tempo, cercando di recuperare un pallone in fase d'attacco che stava finendo sulla linea di fondo. Ottime intuizione, mobilità, lampi di classe pura sembrano lasciare intendere che le ottime prestazioni intraviste l'anno scorso non sono state frutto di casualità, ma di un potenziale che sta divenendo sempre meno latente e ben più visibile.

Anche Emmers, giovane della primavera fresca di scudetto, ha fornito una prova più che sufficiente. Ordinato nelle giocate e con una notevole visione di gioco, ha saputo gestire alla perfezione i palloni consegnatigli. Deve migliorare forse in fase difensiva, ma il tempo è dalla sua, così come il talento. Spalletti ha dichiarato di voler puntare molto su di lui, e con Nainggolan come connazionale a fargli da chioccia, potrà apprendere molto e crescere ulteriormente.

Passando ai nuovi acquisti, Lautaro Martinez, il grande atteso di questa nuova stagione, è ancora in fase di rodaggio. Non si discute il talento individuale, ma deve ancora prendere le misure delle difese europee, e soprattutto italiane, molto più preparate e coriacee rispetto a quelle del campionato argentino, che lasciano così tanti spazi ai giocatori avversari da aver fatto sembrare ai tempi Ricardo Alvarez uno straordinario corridore. La voglia di fare lo porta spesso a provare la giocata in solitaria, e così, come accaduto in queste due ultime uscite, si è ritrovato in un paio di occasioni ben tre uomini su di lui e nessuna soluzione praticabile. Con dei compagni di squadra come Skriniar e De Vrij, riuscirà certamente a capire come migliorare sotto questo aspetto.

Asamoah ha commesso qualche ingenuità, ma la sua prestazione può dirsi sufficiente, visto che le sbavature sono state compensate da smarcamenti frutto dell'esperienza maturata alla Juventus. Il suo obiettivo è quello di tornare in nazionale, pertanto sulla volontà di far bene non possono esistere dubbi.

Nainggolan, partito bene, è stato costretto ad uscire dal campo per un affaticamento al quadricipite della coscia sinistra.

Politano, altro nuovo volto di questa Inter, ha giocato una buona gara, al netto delle incertezze mostrate con i compagni di reparto, con i quali dovrà migliorare l'affiatamento per conoscere i giusti tempi di inserimento.

Una sconfitta comunque assolutamente indolore, considerato il fatto che si tratta della seconda amichevole, contro un avversario nettamente più avanti nella preparazione: il campionato svizzero, infatti, inizia questo sabato, mentre il Sion giocherà domenica contro il Lugano, l'altra sfidante di questa trasferta svizzera nerazzurra, e che ha regalato un risultato certamente più confortante. Una vittoria e una sconfitta ininfluenti in ogni caso, ma utili per dare indicazioni all'allenatore ed al suo staff, che non avranno tempo per riposare: sabato, a Pisa, arriverà lo Zenit, che inizierà il suo campionato il 29 luglio, nella prima di campionato contro lo Yenisey Krasnoyarsk. Per alzare ulteriormente l'asticella, e motivare maggiormente la squadra, che deve avere bene in mente una cosa importante: quest'anno si torna in Champions, e non sono ammessi sbagli o leggerezze.