Sinisa il combattivo. Sì, il combattivo. 

Si credeva tutto di un pezzo il serbo, ma all'età di cinquant'anni scopre che deve vincere una battaglia. Quella battaglia si chiama leucemia mieloide acuta. Ma lui, dopo 3 giorni di silenzio esce allo scoperto. Il 15 luglio si presenta in conferenza stampa e annuncia il suo male alla stampa e al pubblico, mandando anche una frecciatina al suo amico giornalista, reo di averlo anticipato via mezzo stampa.

Lui, serbo ma anche ex jugoslavo, discepolo di Vujadin Boskov. Si fa notare in Italia con le maglie di Roma,Sampdoria,Lazio e Inter. Diffensore/Centrocampista dai piedi buoni, vero leader in campo. Carattere fumantino che ogni tanto va sopra le righe. Con il suo sinistro disegnava traiettorie imparabili che lasciavano i portieri immobili.
Dopo il calcio giocato inizia la carriera da allenatore che però fa fatica a decollare.

Lui, uomo con personalità forte, che non gli si mette i piedi in testa, combattivo, duro, difficile da scalfire. Lui, che però si scioglie quando si parla della sua famiglia. 

Lui, il serbo capace di farsi voler bene.

Il serbo che vincerà questa  battaglia, con tutto il supporto del Bologna e di Bologna, capaci di andare in pellegrinaggio per il loro UOMO. Perchè prima che sportivo, Sinisa è UOMO.