"Forse è solo un'illusione" avrebbe detto Cesare Pavese, forse il ricordo recente copre tutto, la persona ha coperto l'atleta, quell'atleta che faceva sognare le platee e una specialmente. Ci fù un tecnico che disse " Questo giocatore diventerà un campione", quel tecnico e Zednek Zeman, la squadra dove lo ha lanciato era il Foggia.

La storia di questo giocatore è cresciuta come un sogno, il sogno di tutti quei tifosi rossoneri che con le sue gesta hanno festeggiato molte vittorie, il suo 'passo breve' prima di tirare una punizione, un rigore...era poesia. Il suo gesto ha ispirato tanti giovani, lui segnava e faceva segnare e sognare. Poi ancora Zeman è nel suo destino, il boemo se lo porta dietro alla Lazio, lui ringrazia e continua a fare gol a profusione. La Lazio lo fa capitano, bandiera per tre anni è il capocannoniere della Serie A; 1992-1993 con 26 reti, 1993-1994 sempre con 23 reti, 1995-1996 con 24 reti - pari merito con Igor Protti ( Bari ) - sempre con la Lazio . Poi arriva l'ora di dirsi addio alla maglia biancoceleste. Dopo la Lazio, passa prima alla Sampdoria e poi al Bologna dove diventa bandiera anche in rossoblù e vince il suo primo e unico trofeo, la Coppa Intertoto nel 1998. Il suo posto sembra di essere sempre da protagonista. All'età di 36 anni sembra che la sua carriera sia arrivata al termine, lui è certo di dire stop con il calcio giocato, ma dietro l'angolo sta per arrivare l'errore più grande della sua vita, ma prima ha una esperienza nell'Īraklīs in Grecia, per poi trasferirsi in Ungheria nelle fila del Sopron. Da quel momento tutto sembra cambiare, di questo giocatore non si sente più parlare, non si sente più nessuna parola, dopo tanti elogi che gli hanno costellato la carriera. La storia di questo calciatore s'interrompe nel 2006 con il ritiro dal calcio giocato. Da quel momento la vita di questo calciatore diventa un inferno...Nel 2011 è cominciato il periodo nero. Viene accusato 'Calciopoli-bis', per la procura di Cremona è a capo di un gruppo di scommettitori bolognesi che punta grosse cifre su partite truccate. Secondo i giudici, invece, aveva un ruolo centrale nell’organizzare le scommesse illegali, visto che i due commercialisti nelle intercettazioni telefoniche lo nominano spesso, citandolo come “Beppe Nazionale” o “Quello che ha fatto 200 gol in Serie A”. Per lui il cielo si è capovolto e sprofonda senza mai trovare un appiglio. Lui continua a dichiararsi innocente a tali accuse, continuando a dire che il suo nome non viene mai utilizzato in nessuna intercettazione, ma il carcere per 4 anni lo attende. Tempo dopo, nella trasmissione Calciomercato di SportItalia ammette che..." È vero, mi piaceva scommettere. Se non sei un tesserato, lo puoi fare tranquillamente, non c’è nulla di male. Lo facevo in modo lecito e non c’è un testimone che dica che io truccavo le partite ". Alla fine è stato radiato dalla giustizia sportiva, ha pagato ma forse ancora non è tutto finito. All'alba dei 51 anni ha avuto ha che fare anche con il pericolo di perdere la vita. Infatti il 25 gennaio è stato presa in tempo una possibile 'Embolia Polmonare'. L'ex calciatore dopo 5 giorni in terapia intensiva è stato dichiarato fuori pericolo. La carriera di questo calciatore passa da figura importante del calcio italiano a ritrovarsi ad essere accusato di truccare e scommettere su partite truccate, da bandiera al rischio di perdere la vita.

Giuseppe Signori è il nome di questo giocatore, il nome di quel giocatore che in maglia di Foggia prima e Lazio poi ha fatto faville, anche se alla fine nella sua lunga carriera non è mai riuscito a vincere niente al di fuori di una Coppa Intertoto con il Bologna nel 1998. Fù inserito per tre volte nella lista per il pallone d'Oro, 188 gol e 344 presenze nella massima serie italiana. La posa prima di tirare una punizione o un rigore è entrata nella storia del calcio italiano...Un passo verso la sua destra e da mancino puro metteva la palla in rete al 99 % su rigore e al 80 % su punizione. Un cannoniere di razza - come detto tre volte capocannoniere in A - oltre che a uomo immagine del Foggia, Lazio e Bologna. Giocatore dalla grande freddezza, si ricordano i rigori al 90' specialmente contro la Roma nel derby. In nazionale ha sempre trovato la porta aperta, ma avendo davanti un certo Roberto Baggio per lui lo spazio in campo era sempre poco, molto poco. Nel complesso è un giocatore che resterà per sempre nei cuori dei tifosi di Foggia, Lazio e Bologna nonchè nel ricordo di chi ha sempre amato il bel calcio.

Mi preme dire una cosa. Non accetto chi attacca Giuseppe Signori per i suoi errori, ma penso che Giuseppe Signori per noi amanti del calcio va ricordato per le sue gesta in campo. Ricordo che ero poco più di un ragazzino quando ammiravo le sue gesta, ricordo che era il terrore della tifoseria della Roma, perchè ogni qualvolta che si scontravano lui metteva sempre dentro almeno un gol. Mitologiche le sfide con Giuseppe Giannini prima e Francesco Totti poi. Per tutti noi resta sempre " Beppe-gol" e basta.