Sei arrivato con una forza incontenibile e impetuosa. Una forza neanche equiparabile con quella dei magnati cinesi e russi. Una forza che non può essere bloccata con le regole del fair play finanziario.
Sei riuscito in un’impresa che fino a poco tempo fa sembrava impensabile.
Sei riuscito a togliere alle persone quella passione chiamata “CALCIO” che per molti è sinonimo di “VITA”.
Ti sei preso tutti i nostri campi, da quelli professionistici a quelli di provincia.
Ti sei preso le ripetute durante la preparazione di agosto.
Ti sei preso il nostro tempo.
Ti sei preso quelle squadre nate per compiere un miracolo.
Ti sei preso i record che ogni anno vengono infranti e riscritti.
Ti sei preso le chiacchierate e gli scherzi negli spogliatoi.
Ti sei preso le amicizie che nascono solo grazie allo sport che amiamo.
Ti sei preso le esultanze, sia quelle originali che quelle rabbiose, fatte con i tuoi compagni per un goal.
Ti sei preso gli aperitivi dopo partita: esosi dopo una vittoria e freddi dopo una sconfitta.
Ti sei preso la domenica di un anziano tifoso che segue la squadra del suo paese da una vita.
Ti sei preso la gioia di un guardalinee di spendere il suo tempo libero al campo.
Ti sei preso i sogni di quei presidenti che guidano la loro squadra con passione.
Ti sei preso la passione di quel mister che mette anima e corpo a disposizione della squadra.
Ti sei preso le ultime partite di un calciatore che sta per ritirarsi.
Ti sei preso i primi calci di un bambino che si affaccia al mondo del calcio.
Ti sei preso i loro tornei estivi.
Ti sei preso il tempo delle mamme e dei papà che seguono i loro figli.
Ti sei preso le nostre certezze e le nostre sicurezze in una frazione di secondo.
Io, un comune ragazzo che vive con “pane e calcio” posso dirti solo una cosa: non smetteremo mai di combatterti.
In un primo momento aspetteremo, perché si sta combattendo una battaglia più grande del “semplice” calcio. Ci difenderemo dai tuoi attacchi come solo un “catenaccio all’italiana” può fare, tenendo duro, stringendo i denti, aspettando il contropiede perfetto. Allora daremo spazio ai nostri velocisti, agli uomini con più fantasia, per distruggere piano piano le barriere e le sicurezze di cui ti sei circondato.

Inizieremo a riscrivere magia con i piedi, ognuno nel suo modo, com’è sempre stato.
Inizieremo ad emozionarci per l’odore d’erba tagliata e per le divise della propria squadra.
Inizieremo a ritrovarci, a toccare la palla con gli amici di una vita, chi in un campo da calcio, chi sulla strada in cui gioca da sempre.
Perché quando ti diremo addio, perché arriverà il momento di dirsi addio e non arrivederci, inizieremo a scrivere una pagina nuova nella storia del calcio.
Perché se non l’hai ancora capito, c’è una vera grande differenza fra noi e te: tu sei da solo, noi siamo molti.
Siamo milioni.
Siamo professionisti, dilettanti, ragazzi, bambini, anziani.
Siamo calciatori, arbitri, guardalinee o semplicemente tifosi.
Siamo quelli che discutono con i propri amici su quale sia la squadra più forte e su quale sia il più forte tra Messi e Ronaldo.
Siamo quelli che lotteranno uniti fin dal principio contro di te.

Sig. Covid, hai i giorni contati.
Ti vivremo e ti ricorderemo come una brutta pagina della nostra storia.
Ma le pagine che seguono sono sempre le più belle.