Quando le cose precipitano è prassi convogliare frustrazione e rabbia contro un unico obiettivo. Ma dovrebbe essere altresì consuetudine che qualcuno riporti la discussione sui binari dell'analisi invece che aizzare gli strali provenienti dalla pancia dei tifosi.

Targettizzare Allegri quale unico capro espiatorio del - probabile - ennesimo fallimento europeo della Juventus è una lettura facile quanto ingannatoria. Non che l'allenatore bianconero non abbia le sue responsabilità, lungi da me. Sarebbe però parziale far cadere sulle sue spalle anche le responsabilità che pertengono ad altri soggetti, in particolare la società e la rosa messa a disposizione di Allegri.

Partiamo dal mercato. Sento ripetere pappagallescamente dall'ambiente juventino che questa squadra è la strafavorita per la Champions League per il solo fatto di avere Cristiano Ronaldo. Tolto l'attacco che sulla carta è di prim'ordine - e sottolineo sulla carta - non mi pare che difesa e centrocampo possano essere definiti di assoluto livello europeo. L'undici titolare che si presenta alla finale di Berlino del 2015 ha la BBC nel fiore degli anni (e purtroppo Chiellini per l'occasione era infortunato) e un centrocampo stellare con Pirlo-Marchisio-Vidal-Pogba. Oggi la difesa si presenta con un Chiellini acciaccato 35enne, un Bonucci che sembra aver perso le poche certezze che aveva dopo appena 12 mesi di Milan e un Barzagli prossimo alla pensione. Rugani e Caceres per decenza non li nomino nemmeno. Nella zona nevralgica del campo abbiamo Pjanic a fare le veci del Signor Pirlo, un Matuidi volitivo ma nulla più, un Khedira ospedalizzato, un Bentancur immaturo e un Emre Can pallida copia di ciò che era al Liverpool. 

In particolare il reparto che più ha sofferto l'intensità degli avversari è proprio il centrocampo. Giusto per avere una comparazione, nella stagione 2014/15 Pirlo-Marchisio-Vidal-Pogba misero assieme complessivamente 26 gol e 30 assist; il quintetto Pjanic-Emre Can-Matuidi-Khedira-Bentancur nell'attuale stagione è fermo a 11 gol e 9 assist. Una miseria desolante.

L'analisi sulla qualità della rosa conduce il suo punto focale sulla società. I vertici dirigenziali in questi anni hanno avuto dalla loro stampa e tifosi. Nessuno, a parte Marotta nel suo primo anno, è mai stato messo in discussione. Ebbene: siamo sicuri che prendere Ronaldo - taccio sulle cifre - senza inserirlo in un contesto adeguato abbia avuto questo gran senso? Al Real Madrid il fuoriclasse portoghese era supportato da Casemiro-Modric-Kroos-Isco, poteva contare sulle sponde di Benzema (uno step qualitativo superiore rispetto a Mandzukic) e dialogava sulla catena di sinistra con Marcelo (e non un imbolsito Alex Sandro). 

Molti a questo punto ricomincerebbero con la solita tiritera: "Allegri li fa giocare al di sotto delle loro potenzialità". Per carità, sono d'accordo sul fatto che la Juve negli ultimi 24 mesi (direi poco prima di Cardiff) abbia iniziato una lenta ma inesorabile regressione tecnico-tattica che ha snaturato i migliori talenti che abbiamo, uno su tutti Dybala. Ma se le cose stanno così chi è che avrebbe dovuto intervenire a suo tempo? Allegri non si può licenziare da solo, men che meno va mandato via a stagione in corso. Il danno è già stato fatto, agire adesso è un'opzione fuori limite massimo. Chi comanda ha sempre la responsabilità ultima, e a comandare alla società F.C. Juventus non è il signor Massimiliano Allegri.