Come nelle migliori pubblicità dei biscotti fatti a mano e distribuiti a milioni di utenti, dopo il colpaccio del prolungamento a Pioli, cominciano sempre più insistenti a svolazzare sulla carta stampata (male) le notizione stile "siamo una grande famiglia che ha ritrovato giuoco ed armonia ".

Il capolavoro di non ingaggiare Rangnick, notizia data alla stampa per certa per 9 mesi, che ci è costata Boban, che ha tentato di umiliare Maldini (fino a 3 giorni fa gli era stato offerto con gesto magnanimo e benedicente il ruolo di ambasciatore, l'equivalente di parafulmine per Fantozzi), sta nei seguenti fatti; la proprietà si svincola completamente da un impegnativo, anche dal punto di vista economico, piano a medio-lungo termine che ne comprometterebbe il piano di alienazione il prima possibile ovvero alla posa del primo mattone con una cazzuola ta di malta, si toglie di dosso un accentratore potenziale con diritti assoluti e vincolanti sul mercato, risparmia i milioni dell'ennesimo intero staff a libro paga, cavalca astutamente l'incredibile ed insperata sequenza di giuoco (e risultati) post-Covid, assicurandosi i servigi di un mite che le scatole non le rompe di sicuro e, dalle sirene che circolano minacciose, rispolvera rinnovi del tutto fuori discussione (perché da Rangnick giustamente ritenuti ridicoli) due settimane fa (Bonaventura). Oggi leggevo che sono addirittura riusciti a strappare una mezza promessa di rinnovo a Calhanoglu in scadenza nel 2021: non credevo ai miei occhi! Uno che fino a 4 settimane fa vagava per il campo senza la minima idea di cosa fare, in organico dai tempi del genio di nome Mirabelli, che fa 20 minuti delle ultime 6 partite decenti, si fa pure pregare per prolungare un contratto che andrebbe ceduto all'istante finché ha un barlume di mercato.
Non sarei sorpreso se nei prossimi giorni Calabria (in orbita City e Australian Open), venisse elevato al rango di novello Cafu', Musacchio e Duarte incensati come i centrali che ci invidiano anche in Angola, Paquetá come l'erede naturale di Ronaldinho.
Contestualmente, e che ti pareva, stanno diminuendo drasticamente tutti gli articoli riguardanti i nomi poco più che decorosi accostati, ribadisco solo accostati, al nostro mercato. Non è possibile, infatti, migliorare un dream team che si è piazzato udite udite al sesto posto, cosa pretendiamo?  La riedizione del #siamoapostocosi' sembra paurosamente tornare di moda, dopo quelle dei mercati milionari fatti a caso, da quelli di Bacca e Bertolacci, a quelli di Honda, per passare da Halilovic e Rodriguez.
A proposito degli ultimi due apprendo con disperazione che sono diretti spediti sulla via del rientro: gl'incubi non finiscono proprio mai.