Che bel mercato che stiamo vivendo! Cominciato con la Roma che sembrava avesse rubato la carta di credito a Bill Gates, poi l'approdo di Cristiano Ronaldo in Serie A, e infine (per ora...) il maxi-affare tra Milan e Juve.
Di certo una delle sessioni estive più belle degli ultimi 10 anni. E mi concedo anche il lusso di dimenticare di menzionare l'interesse reciproco tra l'Inter e il vice-campione del Mondo Luka Modric. Potremmo dire "basta e avanza", ma la fine è sempre il momento più bello: con alte probabilità saranno 15 giorni di fuoco quelli che mancano alla fine del calciomercato, dove vedremo trattative 'flash' per evitare di rimanere con dei posti vacanti in rosa fino a gennaio. Ci sono ancora tante squadre che hanno bisogno di giocatori per poter avere la formazione completa per la prossima stagione (la Roma un esterno alto, il Napoli un terzino...).

Ma nel frattempo escono fuori i primi ingenui, quelli che si eccitano per l'arrivo di Ronaldo e che alzano le loro aspettative e quelle degli altri per questa stagione. E con questo purtroppo non parlo solo di quella parte insignificante di tifosi che spifferano ogni giorno parole a caso pensando anche di dire cose intelligenti. Ahimé parlo anche di persone da cui non ci si aspettano ragionamenti del genere, persone che fino a questo momento erano persone con qualche rotella in più degli altri.
Come si può dire che il nostro campionato sia tornato ai suoi anni d'oro in un'estate sola?
Vi spiego più precisamente il perché del mio stupore e anche della mia indignazione. Pronunciandosi in questa maniera, non si sta solo facendo un osservazione sul valore del nostro calcio attuale, ma si sta valutando anche quello dei nostri anni d'oro: non possiamo paragonare questa era agli anni '80, '90 e 2000, dove c'erano campioni del calibro di Van Basten, Baggio e Ronaldinho, che sono solo tre delle centinaia di nomi che potrei fare. Sinceramente, l'unico che potrebbe rientrare in questo gruppo di eterni campioni è Cristiano Ronaldo, che però, a mio parere, a Ronaldinho o a Ronaldo 'il fenomeno' gli sta proprio con la faccia sotto i piedi, usando una citazione. Per concludere questo è un ragionamento, oltre che infantile, molto ignorante dell'argomento, perché se viene, appunto, fatto un ragionamento così vuol dire che non si conosce quelli che non a caso vengono chiamati anni migliori del calcio italiano. Se quel periodo era d'oro, questo potrà essere giusto di bronzo, al massimo tinto d'argento.

Ragionando un po' su questa sessione di calciomercato, si può comunque arrivare alla conclusione che si stanno cominciando a costruire le basi per tornare al passato e riportarlo al futuro. E' molto probabile che il processo di rinascita avvenga con successo, ma per far si che ciò accada c'è bisogno di una cosa che in Italia è sempre mancata, e non solo nel mondo del calcio: la pazienza, la più grande dote che un essere umano possa avere, e che se si possiede migliora la vita. Solo che a noi italiani la vita va già bene com'è, e quindi ce ne fottiamo altamente (perdonatemi l'eufemismo). 

Ovviamente l'avvento di grandi campioni garantirà ai nostri giovani di acquisire esperienza sia imparando da loro, che giocandoci contro. In questo modo riusciremo a risorgere anche nel settore della nazionale dove l'unica cosa che manca è proprio l'esperienza. Si è infatti visto, durante gli Europei U19 appena terminati, che il talento e la determinazione non mancano. Se tutti i ragazzi, da Caldara a Kean, da Cutrone a Chiesa, riusciranno a giocare con continuità in un campionato competitivo, come si spera che diventerà quello italiano, allora possiamo stare certi che entro i prossimi quattro mondiali ne avremo vinto uno.

Arrivati alla fine vi lascio dicendovi che adesso, nel momento cruciale del calciomercato estivo del 2018, è inutile provare a fare predizioni su chi andrà dove, perché la situazione può cambiare da un momento all'altro.
E' inutile dire chi è favorito sugli altri per la vittoria del campionato o della Champions. Ora bisogna solo stare a guardare, aspettando il 18 di agosto.