Il caro Amico e Nobilissimo Pippo Rossonero ha pennellato un bell'articolo per la condanna del razzismo "nel mondo, nel calcio e nello sport".
Non posso non concordare con quanto dice, in senso lato.

Approfondendo, peraltro, la disamina, mi viene da chiedermi  quanto segue:
Il razzismo, nel mondo, è un drammatico fatto politico, sociologico e culturale, sulla cui valenza non si può intervenire in un semplice blog sportivo come il nostro?

Il razzismo nello sport in genere è stato MOLTO ridimensionato, dai tempi tristissimi (che Pippo giustamente sottolinea, storicamente) in cui Jesse Owens fu umiliato a Berlino dalle massime autorità  naziste.
Il razzismo nel calcio, in Italia, pare essere entrato a pieno titolo nel moderno STUPIDARIO STORICO NAZIONALE.
Negli Stadi (luoghi di sport per eccellenza) nessuno al giorno d'oggi si sognerebbe di ""BUUUARE" Usain Bolt, prima della partenza dei cento metri piani.
Nei Palazzetti, nessuno "BUUUEREBBE" il playmaker "diversamente  bianco" di una squadra NBA in tournée.
Gli stessi Harlem Globetrotter  fanno del Bel Paese una tappa fissa delle loro tournée.
E ancora: ho visto giocare le sorelle Williams... nessun Buuu.
Ho visto combattere Cassius Clay e George Foreman... nessun buuu nemmeno nei bar dove si trasmetteva il combattimento in diretta...
Ignoro se Tiger Woods ci abbia mai onorato della sua mazza su un green della nostra patria, ma penso sarebbe accolto senza Buuu.

E non è cosa di oggi.
Mi piace ricordare le Olimpiadi Romane, in cui il  nostro eroe, Livio Berruti, fu affiancato, con sentimentale dolcezza, ad una graziosa antilope americana di colore di nome Wilma Rudolph.
Era ancora il tempo dei fotoromanzi e la cosa, se pur mai ufficializzata come love story, non destò scalpore alcuno;  solo tanta, tanta tenerezza.

PERCHÈ SOLO I TIFOSI DI CALCIO, OGGI DEVONO DIMOSTRARSI TANTO IMBECILLI?

E ancora: vero che moltissimi giocatori "non ariani" provengono dall'Africa, ma del tutto ultimamente, alcuni elementi (talora fin nelle stanze dei bottoni!) non sono affatto europei!!!
Bisogna ammettere che si tratti di una questione legata alla paletta dei colori di Photoshop?
Coefficiente di razzismo legato alla tonalità?

Tutto ciò è RIDICOLO, ASSURDO, INSOSTENIBILE, ma innegabilmente reale.
Non oso pensare a cosa sia dovuto.
Non voglio pensare che noi stessi, appassionati di Calcio, apparteniamo, comunque, alla schiera dei Tifosi e che, quindi, dobbiamo provare vergogna. 

Non posso pensare che chiunque salga sulla gradinata di uno stadio di calcio possa essere scambiato per un "BUUATORE" in pectore.
Dobbiamo scaricare tutte le colpe sulle società, sui presidenti, sugli ultras?
Abbiamo, ciascuno per quanto lo riguarda, la possibilità di fornire un aiuto per tentare di eliminare l'anomalia?

Non so francamente dare una risposta, ma mi piace pormi il problema in maniera pratica e, se possibile, operativa.
Accetto suggerimenti, GRAZIE!