L'ultima volta che un gatto nero ha incrociato la mia strada la ricordo perfettamente e sarebbe strano se l'avessi dimenticata.
Era sabato mattina, giorno di mercato nella graziosa Zero Branco, cittadina veneta, giornata di sole e mentre spingevo la carrozzina contenente la vecchia cagnetta Lilly, ormai passata ad altra vita, pensavo alla mia "splendida scommessa" calcistica.
Sette partite, possibilità di due errori, quattro già indovinate, una potenziale vincita di Euro quattromila e un ottimismo crescente.

Il gatto "nerissimo" che attraversò in quell'attimo, rischiando di essere investito dalla carrozzina, venne accompagnato dalla frase, "sarcastica" di mia moglie: "non crederai mica a queste stupidaggini, come può un gatto, interagire con il mondo calcistico?". Il sorrisetto era il contorno finale al dramma che stava per avere inizio. Perché volli tradire le mie convinzioni? Sono ancora qui che me lo domando. Probabilmente per non voler mostrare a mia moglie una mia debolezza, oppure la sadica ricerca di dimostrare che la fortuna va difesa ed ogni rito, rispettato.
Ciò che avvenne, ha dell'incredibile.
La morte di Astori e sospensione delle due partite italiane che avevo nella scommessa, e alla sera sconfitta casalinga del favoritissimo Marsiglia, con vincita finale di Euro 98.
Può tutto essere dipeso da quel maledetto gatto? Logico che nessuno potrebbe rispondere, certo che sì, ma fortuna e sfortuna esistono, fanno parte del quotidiano di ogni persona e sono sempre di più gli "scaramantici" che preferiscono evitare ogni "rischio".
Quanti sportivi entrano in un campo di gioco saltando la linea che lo delimita? Provate a guardare attentamente. Quanti calciatori fanno il saltino e appoggiano sempre per primo il piede destro?
Potrei segnale tantissimi altri casi. Una cosa è CERTA, Sergio Pradolin, grandissimo milanista e un campione di calcio, smarritosi nella periferia, ad inizio campionato aveva sentenziato: "Adesso Piatek con la maglia numero 9 non segnerà più" e da moderno "Cassandra" non ha sbagliato nel pronostico.

Quindi io suggerirei di cambiare numero, non costa nulla, magari il nostro centravanti torna a segnare gol fantastici, come quelli mostrati nella scorsa stagione.
Diamogli questa possibilità, meglio sembrare "stupidi" che perdere un potenziale talento.