Battere il Salisburgo, squadra austriaca di proprietà della Red Bull, che ha trovato nel calcio quella visibilità e quei guadagni che per molti erano impossibili, ha permesso al Milan, dopo nove lunghi anni, di tornare a giocare gli ottavi di Champions League. Era l'obiettivo minimo fissato dalla Società per questa stagione ed è stato raggiunto. Se ciò non è certamente sufficiente per festeggiamenti esagerati, è innegabile che accenda ulteriormente, fra i tifosi rossoneri sparpagliati per tutto il mondo, quel senso di appartenenza e attaccamento alla squadra che sta facendo da traino a tutto ciò che ruota intorno al campo e a cui, non a caso, fa spesso riferimento la nuova Proprietà, che torno a scrivere con la P maiuscola.. Un ultiore passo avanti su quel percorso iniziato quattro anni fa, che andava colto e ciò è stato concretizzato. 

Nel 4 a 0 di ieri sera, medesimo risultato di Zagabria, c'è la consapevolezza di aver imboccato la strada giusta per tornare in alto, lì dove aspirano i tifosi e la nostra storia impone.
Allora partirei proprio dai tifosi e dalla prestigiosa storia del Club rossonero, poichè nel concetto "siamo il Milan" ne fanno parte integrante. San Siro costantemente pieno è il valore aggiunto a questa squadra e spero che la Proprietà, sappia valutare attentamente se sia opportuno ridurre drasticamente la capienza del prossimo stadio, ovunque venga realizzato. I tifosi incitano la squadra dal riscaldamento all'ultimo minuto di gioco e spesso oltre. Un affetto talmente grande e continuo, che non muta neppure se arriva una sconfitta, come successo contro Napoli o Chelsea, sempre positivi e propositivi. Una onda di adrenalina che avvolge i nostri giocatori e a cui anche gli avversari restano ammirati. Viceversa la "storia", sintetizzata da quello scudetto con le 7 Coppe, dalle Grandi Orecchie, cucito sulla manica, ricorda a tutti quanto questa squadra e Società abbia saputo vincere, confermandosi con il passare degli anni e che non voglia minimamente accettare di essere relegata a comparsa nel panorama calcistico mondiale. Quel PSG così ricco, composto da giocatori tanto famosi, conosciuti e ricchi, cosa ha vinto fuori dai confini nazionali ? Pensate che nel mondo abbia più tifosi del Milan ? Lo dubito vivamente.

Il Milan conquista il primo obiettivo stagionale che si era prefissato, cioè conquistare gli ottavi di Champions. Essere testa di serie del girone ha sicuramente agevolato, ma ciò era ampiamente preventivato e accettate le due sconfitte contro il Chelsea, il Milan ha superato di slancio la Dinamo Zagabria e il Salisburgo. La squadra austriaca, per quanto insidiosa, pecca di inesperienza, poichè la giovane età dei suoi giocatori, con una media che non supera i 22 anni, garantisce certamente corsa e impegno, ma pecca totalmente nella lettura delle situazioni di gioco. Non a caso la squadra della Red Bull fatica notevolmente ad ottenere risultati positivi lontano dalle "mura amiche". Viceversa il mix rossonero, fra gioventù ed esperienza, ha esaltato le doti di Giroud, bomber francese spesso sottovalutato, la sapienza tattica di Kjaer ancora lontanissimo da una condizione accettabile e l'equilibrio tattico garantito da Krunic. Se a ciò si aggiungono le indiscusse qualità di quei giocatori che hanno contribuito alla conquista dello scudetto e penso a Tonali, Bennacer, Theo, Tomori, Kalulu e Leao, confezionare un rotondo, quattro a zero, con la doppietta di Giroud, e i gol di Krunic e Messias, è sembrato fin troppo facile. Ora non resta che attendere il sorteggio per conoscere il nome dell'avversario. Fra le sei formazioni a cui il Milan potrebbe essere abbinato, poichè il Napoli e il Chelsea non vi rientrano, tre appaiono proibitive, Manchester City, Bayern Monaco e Real Madrid. Viceversa le restanti, in questo personalissimo scalare di difficoltà, Benfica, Porto e Totthenham, potrebbero rilevarsi superabili. Tutto però è rinviato al prossimo anno. Ci sarà tutto il tempo per prepararsi, recuperare gli infortunati e, se necessario, cercare soluzioni alternative dal mercato di gennaio.

La testa adesso va rivolta al campionato e agli ultimi tre incontri, Spezia, Cremonese e Fiorentina, prima della lunga sosta. Superfluo evidenziare che ottenendo nove punti la squadra allenata da Mister Pioli, fresco del rinnovo contrattuale che premia il suo operato, sarebbe perfettamente in linea con i risultati dello scorso anno e quindi ampiamente in lotta per vincere lo scudetto. Mancano in realtà sette partite alla conclusione del girone di andata che bisognerebbe concludere con almeno 40/42 punti, ma il Mondiale ha stravolto il format normale e quindi bisognerà attendere quasi due mesi per giocare le ultime quattro partite, oltretutto non semplicissime, contro Salernitana, Roma, Lecce e Lazio, giocando solo una volta in casa, contro i giallorossi allenati dal portoghese. La partita di ieri sera, ha ugualmente evidenziato le difficoltà a cui il Milan deve trovare le giuste soluzioni. 
La costruzione dal basso necessita di giocatori abili sia nel palleggio, che nello smarcamento ed è bastata qualche incertezza per mettere gli avversari in condizione di poter essere pericolosi. Non sarà certo passato inosservato il fatto che sia stato bastato inserire, il tanto criticato Krunic e schierare uno scolastico 4-3-3, per garantire alla squadra quegli equilibri tattici a cui facciamo spesso riferimento e che altre soluzioni, ottime per il passato, oggi poco si integrano con una rosa totalmente diversa dallo scorso anno. Se non sono sufficienti due prestazioni con il medesimo risultato, un 4 a 0 netto e rotondo, ad allontanare ogni incertezza su quale modulo adottare, allora veramente si rischia di essere autolesionisti. 

Non può certamente mancare un riferimento a Charles De Kateleare, colpevole più del fatto di essere costato tutti i soldi a disposizione di Maldini e Massara, che a suoi reali demeriti, che non possiamo ancora valutare totalmente. E' innegabile che giocare al Milan, in uno stadio così importante, non è la stessa cosa che essere al Bruges. Ci vuole pazienza, lasciarlo maturare e sbagliare e sicuramente questi due mesi gli saranno utilissimi per integrarsi ulteriormente. Per il Milan sarebbe meglio non venisse convocato dal Belgio per il Mondiale in Qatar, dubito che troverebbe spazio, mentre restando a Milanello potrebbe assimilare tutti quei movimenti che non ha potuto apprendere in estate. Vedremo, poi ricordo che anche altri giocatori arrivarono in Italia con aspettative altissime per poi smarrirsi. Penso a  Rush o Henry, anche questo fa parte del calcio.
Sabato il Milan torna a giocare, c'è quello Spezia che lo scorso anno ci fece arrabbiare, chi sa se Daniel Maldini verrà utilizzato dalla squadra ligure.