Un caos, presto un caos! Che si capisca bene come stanno le cose...

Siamo così

"Siamo così

È difficile spiegare

Certe giornate amare

Lascia stare..."

(Enrico Ruggeri (interista non a caso) - Quello Che Le Donne Non Dicono)

A volte il successo può nascere da cose andate storte.

Si narra che Enrico Ruggeri avesse cominciato ad appuntarsi i primi versi di "Quello che le donne non dicono", uscendo sconsolato da San Siro, dedicandoli ad uno degli amori della sua vita, in una delle tante volte in cui un raptus di masochismo l'aveva colpita.
Vabbè, non è vero. Me lo sono inventato io.
Purtroppo non tutto.
Che Enrico Ruggeri sia uno dei tanto innamorati della squadra nerazzurra è verissimo; che sia uscito sconsolato una qualche volta da San Siro, è verosimile virato al certo; che uno degli amori (condiviso) delle nostre vite si sia lasciato colpire da un raptus di masochismo è più che vero: è certificato. Ce l'abbiamo scritto nel DNA, mi sembra, e, in ogni caso, giusto per non dimenticarlo, la nostra amata ce lo ricorda più spesso di quanto vorremmo.

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"Il ladro di cavalli non era lui,

ma fu impiccato per comodità..."

(Roberto Vecchioni, Canzone per Sergio)

Quindi adesso leviamo le nostre grida isteriche. Cerchiamo di rimettere insieme in fretta gogna, ghigliottina e forca, anche se qualche pezzo è rovinato, perché i mille processi di piazza hanno bisogno di colpevoli e le sentenze vanno eseguite in fretta prima che torni la quiete di cui parlava Leopardi (speriamo che non si sbagliasse: che lui ritenuto da tutti  un pessimista, ci debba dare spunto per una speranza di quiete, dopo 'sto casino, è il colmo).

Presto presto!!! Uno degli accusati ne ha indicato un altro alla folla dicendo: "è lui! è lui! Io non potevo fare altro!". E l'altro? L'altro dov'è?

Proprio adesso che deve confermarci le nostre accuse e lasciarsi processare, mi si presenta vestito da vittima?

Ma che ca... ehm, diamine di teatro è questo? Ci si dia una regolata! Totò è morto? Viva Totò!

Il fumo delle torce?... pronto! Adesso la corda presto presto! 

Un caos, fate un caos! Che si capisca bene come stanno le cose e si faccia qualcosa di cui ci si debba pentire subito dopo! Un caos, presto, un caos!

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"Because something is happening here

But you don’t know what it is

Do you, Mister Jones?..."

(Bob Dylan, Ballad of a Thin Man)

Chi è che manca? Come mai tutti parlano è spicca il silenzio di quello che era sempre il più ciarliero?

Dove sei vispo Tereso?

Sai qualcosa di quel cerino acceso vicino alla pompa di benzina, così per vedere cosa succede? Si, quel tweet in cui per provare l'ebbrezza della prima volta assoluta si destituiva un capitano a stagione in corso. E dove se non in rete e in presa diretta?

"Che bello! che bello! che ca... ehm, diamine vuole questo che è arrivato da due giorni e mi chiede di cancellarlo? Uffa che palle! Era tutto fatto! Vabbè, comunque, fammi vedere se sei capace di spegnerlo questo tweet!"

Dategli una lira (sì, meriterebbe anche e solo quella, dal punto di vista economico, come buonuscita) che ci canti qualcosa!

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Primo non nuocere...

Questo appello al buon senso andrebbe inciso su una targa in marmo ed esposto alla Pinetina in bella vista, con copia negli spogliatoi, negli uffici e fatte copie cartacee da volantinare davanti San Siro e da distribuire nello spogliatoio. Ovvio, do per scontato che abbiate già capito che i dirigenti, che dovrebbero autorizzare la spesa, ne facciano copia anche per sé, magari una tessera in argento da tenere nel portafoglio.

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Ma, forse, è tutto il forsennato calcio italiano, se non tutto il mondo, in ogni suo essere umano, ad averne bisogno di una copia sempre appresso, giusto perché ogni tanto i neuroni vanno in vacanza e bisogna riscriverlo in memoria.