Dal 2018 ad oggi è cambiato praticamente un mondo all'interno dell'universo Milan e una cosa ora è certa: assomigliamo sempre più, giorno dopo giorno, alla squadra che storicamente e sportivamente siamo sempre stati, fino a circa un decennio fa.
C'è acqua sul Pianeta Milan, c'è un ossigeno completamente diverso che sulla terra e si respira molto meglio, grazie ad un gruppo di giocatori unito e pronto a battersi contro chiunque, grazie ad un mister umile e sorridente, grazie ad una dirigenza fatta di uomini dalle idee chiare e grazie a tutti gli irriducibili membri di staff tecnico e medico. Per ora, l'acqua sembra essere molto limpida ma potrebbe trattarsi anche solo di un riflesso proveniente da altri pianeti ancora più luminosi che si pongono di fronte a noi sotto forma di bivio ed uno di questi è la Juventus, che resta ancora la squadra da battere nonostante si trovi a dieci punti luce di distanza dai sottoscritti.

Infatti, la gara di domani, come sostiene Pioli, non sarà decisiva ai fini della classifica ma potrebbe segnare una definitiva svolta verso una consapevolezza e una galvanizzazione del gruppo, ancora maggiori. È dunque giunto il momento per i nostri ragazzi di provare a loro stessi, per l'ennesima volta, di che pasta sono realmente fatti aldilà del risultato, perchè una cosa è certa: orgoglio e voglia, a questa squadra non mancano mai.
Sarebbe altresì dannoso credere che la partita sarà meno dura per via degli infortuni di Alex Sandro e Cuadrado che influenzeranno relativamente, ma non in maniera decisiva, la partita di domani perciò si prevede uno scontro avvincente fra due squadre che devono dimostrare soprattutto a loro stesse, le loro definitive ambizioni.
Infine, c’è da dire che un’eventuale sconfitta dei nostri diavoli brucerebbe molto ma non sarebbe sconvolgente, perché questa, è una squadra che non si spaventa mai e che sa sempre rialzarsi: a mantenerci in alto durante questa stagione, saranno solo e soltanto le grandi ambizioni dei nostri volenterosi ragazzi, di un mister umile alla caccia di riscatto personale e di uomini come Maldini che vogliono tornare a sorridere in una cornice dipinta di colore rosso e di colore nero.
Ed è così, con questa mentalità, che bisogna proseguire in questo arduo cammino, a prescindere dal risultato di domani.
Ad maiora.

Matteo Francescucci