Per tornare alla scrittura dei miei articoli, dopo un periodo di astinenza, serve anche un tema un po' scottante che sicuramente e' spesso sulla bocca di tutti.

Ma e' una "bella Juve" quella che guardiamo e che continua a vincere in Italia? La mia risposta e' sì, ma per diversi motivi, il primo e' molto semplice, nel calcio secondo me si guarda troppo al gioco e si dà troppa poca importanza a quello che alla fine conta, ossia il risultato finale. Il Milan allo Juventus Stadium ha giocato bene, ma sempre solo Juve nel tabellino di gara, se dai spettacolo e' meglio, ma la bellezza non vuol dire vincere a tavolino o semplicemente essere i migliori, la Juve a Cardiff contro il Real aveva esposto molto coraggio e in molti momenti avrebbe perfino meritato di vincere, ma il Real oltre che avere un Ronaldo in piu' ha fatto semplicemente quello che doveva, ossia vincere e adesso io mi ricordo solo della sconfitta e non della prestazione.

Il secondo punto e' che alla fine nella lettura della partita ha sempre o quasi fatto bene con pazienza andando piano e facendo tutto egregiamente, esempio che io adoro e' quello contro il Bayer Leverkusen non la prima squadra in Europa, ma sicuramente se e' in Champions League avra' le sue motivazioni. 3 a 0 secco partita noiosa ma al 90' minuto arrivano 3 punti in casa bianconera.

Il livello si e' alzato, le squadre italiane sono molto piu' forti rispetto agli anni passati, Inter notevolmente migliorata, Napoli nonostante il momento di crisi anche lui rispetto all'anno scorso sinceramente e' un po piu' forte. Poi ci pensa la Roma che ha perso Manolas, ma con un Flaco ritrovato, Dzeko, Mikhitaryan che fra poco rientrera' e uno Zaniolo sempre stella dà l'idea di essere interessante. Diventa piu' difficile vincere quando vedi che le altre ti stanno con il fiato sul collo e quando affronti anche le squadre piu' indietro soffri ma alla fine vinci.

Ecco le mie 3 motivazioni per cui penso che alla fine questa Juve stia facendo bene e che non bisogna rimproverargli niente.


Buon giovedi' da Nico Benci