Sembrava quasi che il VAR o la VAR, questione di stile e di punti di vista, potesse zittire tutti, mettere a tacere i complottisti, migliorare lo stato delle cose, in quello che non è più uno sport da tempo, visto che il senso di sportività si è smarrito in qualche labirinto senza via di uscita da tempo immemore.

Eppure, il o la VAR, non ha frenato la politica del sospetto anche perchè effettivamente se ne sono viste di cose assurde. Strane. Che ti lasciano l'amaro in bocca. Di quelli che non ti aiutano a digerire.
E' da tempo che si mette in discussione la qualità del sistema arbitrale italiano.  Ad esempio. C'è chi dice che a livello di prestazione fisica siamo al top, non paragonabili a quelli della Premier, che è il campionato più spettacolare e importante d'Occidente, oggi. E chi dice che a livello qualitativo non siamo più ai livelli di vent'anni fa. Siamo scarsi. Neanche gli arbitri ci sono rimasti. Solo gli allenatori, all'estero, rendono buono il marchio italiano, fino a quando riescono a resistere. Falli di mano non visti, falli fischiati o non fischiati, con i comportamenti dei giocatori che non aiutano, e dove i bambini si comportano anche meglio, come accaduto nel caso di un calcio di rigore assegnato per errore e il ragazzo turco ha sbagliato, volutamente il rigore. Un gol sbagliato, che ha fatto, però il gol più bello in materia di sportività. Ma è finito lì. Non è stato più seguito, ad oggi, almeno. E con la questione della fantomatica soggezione, e proposte che vogliono come punizione quella di non assegnare più alcuni arbitri ad alcune grandi squadre, si completa lo sfascio del calcio.
Si inizia a parlare di sospetti di una nuova calciopoli. Che non è detto che debba avere i connotati della pregressa, che è sfociata anche nel penale.  Sono passati poco più di dieci anni, ma gli interrogativi, i dubbi, permangono. Allora venne punita la Juventus per illecito associativo, venne revocato il titolo 2004/2005 e non venne assegnato il successivo, scudetti che in modo antisportivo continua a far valere. Scenderà in SerieB. Per poi riprendersi e dominare da otto anni il calcio italiano. Verranno penalizzate altre società, dal Milan, alla Fiorentina, dalla Reggina alla Lazio, verranno puniti alcuni tesserati importanti, oltre ad alcuni arbitri. 

Un sistema di collusione, antisportivo, di illeciti, minori o maggiori, che hanno rischiato di ammazzare il calcio. Ne è uscito tramortito. Ma ne è uscito vivo, anche se ancora non guarito. Ed una calciopoli bis, di cui da tempo si denuncia il rischio, perchè a quanto pare più di qualcosa non quadra e non torna su più aspetti, in un sistema calcio che è attaccato da mafie, criminalità organizzata, comune, da fantomatici tifosi violenti, fascisti e razzisti, sarebbe sicuramente il colpo del KO.
Bisogna domandarsi se queste accuse di una calciopoli bis son fondate, se ci sono sospetti plurimi, allora va immediatamente messa in campo una commissione d'inchiesta per evitare che questa nuova piovra, se esiste, possa ammazzare definitivamente una delle poche cose che ancora appassionano in Italia, gli italiani, il calcio. Poi, sarà un bel guaio... In confronto a ciò la mancata partecipazione ai Mondiali è un niente rispetto a quello che potrebbe arrivare.  Si dice che il calcio è come un gatto, sette o nove vite.
Siamo arrivati forse all'ultima?